La Jornada - Martedì 23 maggio 2006
Soberanes presenta una relazione preliminare sui fatti
CNDH: dicono la verità le donne violate in Atenco
Gli abusi sessuali sono atti di lesa umanità

VÍCTOR BALLINAS VÍCTOR BALLINAS

Presentando la Relazione preliminare sui fatti di violenza in Texcoco e San Salvador Atenco, del 3 e 4 maggio, la Commissione Nazionale dei Diritti umani, CNDH, ha dichiarato che "nessuno può dire che le 19 donne messicane e le quattro straniere mentono - con le loro denunce su violazioni ed abusi sessuali -, l'abbiamo accertato con verbali circostanziati, video, consulte mediche e rapporti fotografici; perciò, il 9 maggio abbiamo presentato le denunce al Ministero Pubblico dello stato di Messico".

L'ombudsman nazionale, José Luis Soberanes, ha detto che dopo l'irruzione dei poliziotti della Federale Preventiva, della statale e della municipale hanno ricevuto 211 denunce. Alcune si riferiscono a più di una violazione dei diritti umani. In totale, 202 persone denunciano lesioni a conseguenza di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, 123 denunciano danni a proprietà altrui, 80 perquisizioni illegali, 76 furto, 64 incomunicabilità, 29 minacce e 28 dilazioni o negligenza medica.

Si volevano occultare i fatti

Soberanes ha detto che le aggressioni contro le donne "ci sembrano molto gravi, perciò non potevamo tenerle nascoste per nessun motivo; gli abusi sessuali sono atti di lesa umanità che dovevamo rendere noti affinché la società faccia pressione e si risolva quanto prima. È probabile che si siano voluti occultare questi fatti: le violazioni sono accadute nel trasferimento, sugli autobus. Era molto difficile che si risapesse". Ha aggiunto che spera che la procura mexiquense investighi e sanzioni conformemente alla legge.

Nella conferenza stampa in cui è stata presentata la relazione preliminare, la seconda visitatrice generale della CNDH, Susana Thalía Pedroza, ha insistito che gli attacchi sessuali - sette violazioni e 16 abusi - sono tipificati nel Codice Penale dello stato. "Se si confrontano le dichiarazioni delle aggredite col capitolo sul tema sessuale come reato, lì è dove la Procura Generale di Giustizia dello Stato del Messico deve classificare se si è trattato di abuso sessuale o di violazione impropria".

Una "violazione impropria", ha riferito la seconda visitatrice, è "introduzione di dita, oggetti ecc. Perfino obbligare al sesso orale è una violazione: così è tipificata in questo stato". Ha aggiunto che "quando nei mezzi (di comunicazione) si chiede che si facciano visite mediche alle donne violate, bisogna ricordare che c'è un protocollo specifico per questa materia che prescrive che alle donne che hanno sofferto abuso sessuale può essere praticato un altro esame, non necessariamente quello ginecologico, ma invece psicologico, che serve, insieme ai verbali circostanziati, alle consulte mediche ed alle fotografie, per accreditare se veramente hanno sofferto di abusi sessuali".

Ha detto: "Passiamo al tema della violazione sessuale, così com'è tipificato dallo stato di Messico. Sono passati 19 giorni e saprete già la risposta, ma questo abuso può essere accreditato anche psicologicamente".

Soberanes Fernández ha denunciato gli ostacoli frapposti all'investigazione da parte della CNDH: "Il 3 maggio, ai visitatori che sono accorsi a San Salvador Atenco al fine di constatare lo stato fisico in cui si trovavano i feriti e gli agenti di polizia sequestrati, gli abitanti hanno impedito l'accesso all'auditorium municipale Emiliano Zapata. Allo stesso modo, elementi della Polizia Federale Preventiva non hanno permesso il libero transito dei visitatori per arrivare dove avvenivano gli arresti e poter testimoniare le procedure seguite".

Per quanto riguarda le donne, nei certificati medici elaborati al loro ingresso nella prigione di Santiaguito, in Almoloya, si notano "irregolarità nella loro elaborazione, come la mancanza di ordine cronologico nella descrizione delle lesioni esterne, una descrizione parziale delle lesioni, cioè, non si danno le caratteristiche specifiche di ognuna ed inoltre è una certificazione superficiale".

La seconda visitatrice generale, addetta all'investigazione, ha denunciato: "La CNDH ha costanza che nella prigione di Santiaguito una delle donne aggredite ha dichiarato d'aver sofferto un'aggressione sessuale, ma non le è stato fatto caso: la pagina è stata strappata e sostituita. Sul tema delle violazioni di natura impropria sono trascorsi 19 giorni e ci sono certi documenti che abbiamo dove è attestata la responsabilità dell'autorità che non ha agito in tempo".

Susana Thalía Pedroza ha insistito: "Un altro modo per accreditare aggressioni sessuali ed attacchi sono le fotografie ed i videi: se ad una donna fanno qualcosa, fisicamente rimane riflesso nel suo corpo, lì rimane, ed è così che si può dimostrare che ci sono stati abusi sessuali".

Alle domande su perché le donne aggredite non hanno voluto farsi visitare, l'ombudsman ha detto: "Quando una donna è stata violata, non vuole che qualcun altro la veda: è traumatizzata e non può essere forzata ad una visita ginecologica, perché potrebbe essere vissuta come una seconda violazione".

Per l'insistenza dei reporter su perché non ci sono stati esami medici, la seconda visitatrice ha affermato: "Una donna del movimento è stata quella che ha detto alle altre donne che volevano denunciare violazioni ed abusi sessuali che non lo facessero", ma non ha precisato a chi si riferiva.

Soberanes ha sottolineato che San Salvador Atenco è uno scenario di crisi ricorrenti, uno spazio sociale soggetto a pressioni molto diverse e di varia origine. "Dalla legittima difesa della terra, ancestralmente in potere dei locali, fino a brodo di coltivazione di gruppi con intensa capacità di agitazione facilmente trasformabile".

Ha sostenuto che nell'operativo del 4 maggio, "quando si agiva con la legittima intenzione di riscattare i poliziotti sequestrati, si sono commessi errori ed eccessi che vanno oltre ad un'operazione apparentemente di successo. È innegabile che ci sono state violazioni dei diritti umani".

La CNDH ha detto che "alcuni manifestanti hanno oltrepassato i limiti del loro diritto a manifestare ma, anche in questo caso, non si giustifica il fatto che gli elementi incaricati della sicurezza e della vigilanza esagerassero nell'uso della forza pubblica".

Si possono documentare violazioni della dignità umana relative alla "integrità fisica, alla legalità, alla libertà sessuale ed alla sicurezza giuridica", ha concluso la Commissione Nazionale dei Diritti Umani.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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