La Jornada – venerdì 22 dicembre 2006
Luis Javier Garrido
La militarizzazione

Il processo di militarizzazione della vita nazionale che si sta annunciando come una delle prime decisioni del governo illegittimo di Calderón, è condannato al fallimento perché va contro ai diritti fondamentali dei messicani, ma non per questo non sta acutizzando la crisi istituzionale.

1. La debolezza del governo di facto di Felipe Calderón si è già manifestata chiaramente, visto che ha dovuto assumere illegittimamente la sua carica il 1º dicembre in un Palazzo Legislativo occupato dalle forze armate e che quel giorno ha annunciato che il primo atto del suo governo sarebbe stato quello di aumentare gli stipendi dei membri delle forze armate mentre contemporaneamente diminuiranno quelli del resto del personale del governo, e tutto è stato confermato dal fatto di incominciare ad utilizzare all'Esercito in modo anticostituzionale, così come la polizia preventiva e giudiziaria che sono intervenute con un strampalato operativo "di sicurezza" in Michoacán che non è stato altro che un'operazione di propaganda, ma con gravi conseguenze politiche.

2. I segnali ignominiosi che incombono sul paese dopo l'usurpazione sono molteplici, perché fin dai primi giorni si è confermato quello che già si sapeva e cioè che la missione raccomandata a Calderón, al contrario di quanto ha detto e ripetuto nella sua campagna elettorale, è quella di proseguire a cancellare i diritti sociali storici dei messicani e di smantellare la nazione consegnando le sue ricchezze strategiche alle transnazionali. E con questo pretende di consolidare le basi politiche affinché i gruppi della destra fascistoide che ora si identificano col PAN, e che lui serve, si possano incistare nel governo per vari decenni, obiettivo per il quale risulta imprescindibile a lui, molto più che ai suoi predecessori, il controllo ideologico attraverso radio e televisione ed il controllo materiale attraverso le forze armate.

3. Un governo che deve ricorrere all'Esercito perché lo aiuti a risolvere problemi che non sono di sua competenza è sempre stato un governo debole, e quello di Calderón lo è all'estremo per quanto la maggioranza dei mezzi di massa di comunicazione si assumano il compito di dimostrare il contrario. Il governo di facto, nonostante le sue pretese, non ha autorità morale per la sua origine spuria e visto che è sostentato dalla corruzione istituzionale e dal traffico di influenze, non ha altra autorità politica che quella che gli deriva dal controllo del bilancio.

4. L'operativo militare di Michoacán, presentato dai media come l'inizio di una grande battaglia contro il narco e la delinquenza organizzata, non è stato altro che uno spettacolo televisivo, e dopo una settimana si è risolto, come si poteva prevedere, in un gran fiasco, perché presentare come grandi arrestati alcuni contadini poveri e due o tre trafficanti di mezza tacca non ha potuto cancellare l'immagine data dall'esercito che cercava di sottomettere il dissenso sociale con l'intimidazione, appoggiando un governo illegittimo che, oltre alla sua origine illegale, è sostenuto dal salinismo e dal narcopotere reale, col quale ci sono prove di un'alleanza strategica, e dalle mafie dei cartelli vincolati agli interessi di Washington.

5. Il progetto degli yuppie che controllano l'apparato burocratico del governo di instaurare in Messico, col pretesto della sicurezza pubblica, uno Stato dal taglio sempre più poliziesco-militare non ha sorpreso, ma ha riflesso di nuovo il disprezzo che questa gente ha per i principi che sostengono l'ordine legale del paese e per i diritti fondamentali dei messicani che si riconoscono nella carta costituzionale, anche perché evidenzia il nullo appoggio sociale che ha il governo di facto e la paura di quello che possono diventare le risposte popolari di fronte alle politiche che pretendono di imporre.

6. Lo strampalato progetto, apertamente anti-costituzionale, non è occulto, perché il governo di facto di Calderón, dopo aver decretato il fallito operativo militare in Michoacán, ha annunciato il 13 dicembre che si abiliteranno 10mila effettivi dell'Esercito e della Marina come membri della Polizia Federale Preventiva (PFP). Ed il 15 dicembre un bollettino di stampa della PGR ha fatto sapere che si era decisa l'unificazione della PFP e dell'AFI sotto un comando unico, di Ardelio Vargas. Ed il 20 è filtrata l'informazione che si creerà in pochi mesi un nuovo gruppo di polizia di taglio militare, che si dovrebbe chiamare Corpo Federale di Polizia, composta da: PFP, AFI, Polizia Fiscale Doganale ed agenti di migrazione [Reforma, 21/12/06]. Tutte queste misure contravvengono ai fondamenti costituzionali del paese e si aggiungono all'informazione già nota da settimane che Calderón stava auspicando la creazione di gruppi paramilitari nelle regioni più emarginate del Messico.

7. L'anticostituzionalità del progetto calderoniano di "mano dura" non può portare quindi ad altro che ad acutizzare la già grave crisi istituzionale che attraversa il paese. L'utilizzo delle forze armate in compiti di polizia preventiva o giudiziaria contravviene il testo dell'articolo 129 che proibisce alle forze armate di esercitare in tempo di pace funzioni che non abbiano una "esatta connessione con la disciplina militare". La fusione della PFP e dell'AFI, nella ora la Polizia Giudiziaria Federale, contravviene gli articoli 19, 20 e 21 costituzionali, che stabiliscono una divisione tra prevenzione e persecuzione dei reati, cioè tra la sicurezza pubblica e l'amministrazione della giustizia. La creazione di un Corpo Federale di Polizia, come vogliono fare, disattende in modo flagrante il regime federale.

8. La lotta contro l'insicurezza è scippata in America Latina da una contraddizione fondamentale: i governi corrotti e che fanno della violazione alle leggi una pratica costante, non hanno autorità né ragione alcuna, per combattere la delinquenza organizzata: loro sono l'espressione di quella delinquenza organizzata. Come può Calderón che ha violentato il quadro costituzionale arrampicandosi illegalmente al potere di cui è alla testa con un governo di facto sostentato dal traffico di influenze e dal pagamento di favori a multinazionali e che è subordinato a Salinas ed al salinismo, cioè, al narcopotere ed alla corruzione istituzionalizzata, auspicare il rispetto alla legge? Con che autorità morale e politica?

9. Cammuffare contingenti dall'Esercito da paramilitari o da poliziotti federali preventivi non implica, d'altra parte, non violentare la Costituzione, né toglie neppure alle forze armate la loro responsabilità in tutta questa pompa magna di incompetenza illegale.

10. I problemi del paese non si possono affrontare con una visione militare ed un autoritarismo primario, quello che i media insistono a chiamare "la mano dura", perché l'unica cosa che si riuscirà a fare sarà solamente aggravare la crisi nazionale.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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