La Jornada - Martedì 22 agosto 2006
Sospesa temporaneamente la legge di amnistia dalla Procura Generale della Repubblica
Avviate indagini contro Marcos e l'EZLN
Sono 15 i provvedimenti contro il subcomandante

ALFREDO MENDEZ ORTIZ

La Procura Generale della Repubblica (PGR) ha aperte 15 provvedimenti contro il subcomandante Marcos e 14 membri del comando generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), benché tutti siano sospesi temporaneamente da un provvedimento di amnistia del 1994, e dalla Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chiapas del 1995, la quale ordina la sospensione dell'azione penale degli imputati, a patto che sussista il processo di accordo politico e dialogo tra le parti in conflitto.

Secondo le informazioni del Pubblico Ministero Federale, fornite a ragione della Legge Federale di Trasparenza ed Accesso all'Informazione Pubblica Governativa, per il momento la PGR non contempla la prosecuzione delle 15 istruttorie penali.

La relazione ufficiale non ha fatto menzione dell'esistenza di alcun mandato di cattura - pendente da compiersi - relativo a dette indagini preliminari, cioè, apparentemente nessuno di questi 15 provvedimenti è stato sottoposto ad un giudice di distretto in materia penale.

Inoltre, la PGR ha comunicato che altri 18 membri dell'EZLN sono già stati fermati - non si citano i nomi - dopo che un uguale numero di provvedimenti preliminari erano stati depositati davanti a giudici di distretto.

Nel frattempo, fonti governative hanno rivelato che l'unico modo per far riattivare i mandati di cattura citati e proseguire con il naturale corso delle istruttorie, sarebbe che l'EZLN rifiutasse, in maniera definitiva, di riprendere il dialogo - attualmente sospeso - come via politica per risolvere il conflitto in Chiapas sorto il primo gennaio 1994 nel sudest messicano.

A sua volta, la PGR ha comunicato - in risposta ad una richiesta di informazioni - che i reati di cui sono imputati 14 membri del movimento zapatista ed il cosiddetto delegato Zero sono: omicidio, associazione a delinquere, sedizione, sommossa, ribellione, terrorismo, cospirazione e violazione alla Legge Federale su Armi ed Esplosivi.

Come si evince dal documento inviato all'unità di collegamento della PGR, con pratica numero 00017000062006, l'ente federale ha risposto a diverse domande, tra queste quanti zapatisti sono stati catturati ed arrestati e quanti sono i provvedimenti preliminari attualmente aperti contro membri dell'EZLN che sono stati avviati a partire dall'insurrezione armata del 1994 e che non sono stati depositati.

La PGR ha rivelato, mediante pratica numero DGPDSC/UEAQ/1898/2006, che esistono 15 provvedimenti ministeriali relativi all'insurrezione zapatista che non sono sfociati nella relativa azione penale, cioè, non sono stati depositati a livello penale.

"Dalle informazioni inviate a questa Unità Amministrativa per le Delegazioni (statali della PGR) in risposta a quanto richiesto, si fa sapere che si sono localizzati 14 provvedimenti relativi all'autodenominato EZLN ed uno all’autodenominato subcomandante Marcos; in quanto ai dati generali corrispondono all'avvio delle indagini preliminari per i reati di omicidio, associazione a delinquere, sedizione, sommossa, ribellione, terrorismo, cospirazione e violazione alla Legge Federale su Armi ed Esplosivi".

Il documento ufficiale riferisce che i numeri dei 15 provvedimenti preliminari sono: "12/I/94, 17/I/94, 31/I/94, 24/I/94, 28/I/94, 40/I/94, 41/I/94, 43/I/94, 48/I/94, 49/I/94, 55/I/94, 11/I/94, 50/I/94, 51/I/94 E 39/I/94".

Inoltre, l'ufficio della PGR riferisce che "si è arrivati all'arresto di 18 membri dell'autodenominato EZLN, grazie all'avvio di altre indagini preliminari".

Come si ricorderà, il 21 gennaio 1994 il Congresso dell'Unione, su iniziativa dell'allora presidente Carlos Salinas de Gortari, emise una legge di amnistia per impedire che i membri dell'EZLN potessero essere giudicati per i reati sopra citati. Tuttavia, l'amnistia aveva come condizione che i ribelli deponessero le armi. Non compiendo l'accordo, l'amnistia non ebbe effetto.

Un anno più tardi, durante il sessennato di Ernesto Zedillo, il subcomandante Marcos fu riconosciuto come Sebastián Guillén Vicente, ed il titolare dell'Esecutivo federale informò che contro il leader zapatista ed altri membri del movimento guerrigliero erano stati emessi diversi mandati di cattura.

Quei mandati furono "congelati" con la Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chiapas, avallata nel sessennato di Zedillo, la quale specifica che l'esercizio dell'azione penale può proseguire nel caso in cui si rompano i negoziati sulla questione dei diritti dei popoli indigeni.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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