La Jornada - Mercoledì 22 febbraio 2006
Il delegato Zero esorta gli insegnanti ad essere protagonisti della riforma del settore
Marcos: "Distruggere" il sistema dell'istruzione pubblica, meta di quelli in alto

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Toluca de Guadalupe, Tlax., 21 febbraio - Nella casa del Consiglio Nazionale Urbano e Campesino (CNUC), in questa comunità del municipio di Terrenate, si è svolta oggi qualcosa di simile alla riunione prototipo o ideale di quello che vuole essere l'altra campagna. A conclusione, lo stesso delegato Zero l'ha definita "completa, piena". Bambini, giovani ed anziani, contadini ed operai, lavoratrici del sesso, medici e trasportatori hanno parlato ed ascoltato con entusiasmo e impegno per buona parte della giornata. Denunce, testimonianze, progetti ed una rappresentazione teatrale realizzata da decine di donne contadine di tutte le età.

"Per il sistema capitalista noi siamo d'avanzo", dirà Marcos alla fine della lunga giornata. Gli interventi sono stati di un'eloquenza molto efficace.

Eloísa ha affermato che per le donne "perseguitate ed aggredite" come lei, "il lavoro sessuale è l'alternativa. Molte di noi sono sole e con figli. Non vogliamo più che ci chiamino prostitute. Se le autorità dicono che il lavoro sessuale deve sparire, per prima cosa devono sparire l'ignoranza e la miseria nelle quali vivono molti messicani. Noi abbiamo fatto figli utili alla società". Ha dichiarato che l'altra campagna "per noi è l'alternativa", ed ha invitato il subcomandante Marcos a visitare il suo posto di lavoro a Apizaco.

Natalia, di circa 10 anni, ha patrocinato i diritti dei bambini di "parlare e fare cose diverse", ed ha dichiarato: "non ci piace che Fox ci inganni. Non vogliamo che i nostri papà ci maltrattino. Chiediamo che i nostri papà continuino a lottare e che ci insegnino a farlo affinché abbiamo una scuola gratuita".

Francisco Castro (della Rete delle Organizzazioni Civili di Calpulalpan) si è rivolto al delegato zapatista. "Come voi, ci ha colmato di enorme dispiacere quando le parole della comandante Esther non sono state ascoltate. Abbiamo pensato che dovevamo passare dell'apatia all'azione. Non guardare da lontano il treno della storia, ma salirvi. Far parte del programma nazionale di lotta. Non abbiamo avuto voce in capitolo sul fatto che i governanti comandino ubbidendo".

Un giovane chiamato Gonzalo ha dichiarato: "Ci cantano la stessa canzone ogni sei anni e la paghiamo con i voti. Quanto stanno spendendo per toglierci la terra, i monti, la dignità. C'è gente che ci dice 'e che cosa ti ha dato Marcos, che cosa ti hanno dato i ribelli?'. Ed io rispondo che ci hanno dato molto: ci hanno dato la ragione, ci hanno insegnato ad avere il coraggio di dire basta. Continueremo a lottare. Siano benedetti gli uomini e le donne ribelli del Chiapas". Ed ha aggiunto: "Quelli che non sono ancora nati si arrabbieranno con noi perché non abbiamo avuto il coraggio di difendere questa terra, come nel 1910". Ha citato il re del tessile (l'industriale Kamel Nacif) come esempio del neoliberismo: "ci tolgono il lavoro, i bambini, le bambine, le terre, tutto".

Sebbene fosse una manifestazione della CNUC, vi hanno partecipato numerose organizzazioni tlaxcaltecas aderenti alla Sesta, come i collettivi Acertijo e Resistencia, Ciudadanos Unidos por el Rescate de la Laguna de Acuitlapilco, Indígenas de la Malinche, Juventudes Revolucionarias Libertarias, Cuatro Señoríos, Transportistas Unidos del Norte e gli abitanti di Apizaco.

Héctor, un contadino ha espresso con grande chiarezza: "La borghesia commette sciocchezze su sciocchezze accelerando la sua fine. Questo sistema che ci ha oppressi per tanti anni perirà. Se non partecipiamo alla lotta, questa può fallire. Il nemico non sta dormendo, sta tentando di dividerci".

I difensori della laguna di Acuitlapilco, ubicata ai piedi del vulcano La Malinche, hanno accusato il governatore priista Héctor Ortiz di volerla consegnar agli investitori spagnoli dell'impresa Nireo, per costruire una "città bioclimatica" destinata a residenze per gente ricca che finirà per rovinare quello che resta della mitica laguna, di un complesso ecologico e culturale di grande importanza.

Le donne della CNUC, decine provenienti da molti villaggi e di tutte le età, hanno realizzato una rappresentazione teatrale nella quale si racconta la storia dei passati 500 anni dal punto di vista delle tlaxcaltecas, dalla Malinche all'agrarista Natalia Terniza e lo zapatismo locale posteriore alla sollevazione armata del Chiapas nel 1994, passando per le guerre di Indipendenza, contro l'invasione statunitense e la Rivoluzione Messicana. Erano da vedere le nonne e le madri contadine mentre sceneggiavano rituali aztechi e movenze delle Adelitas di Emiliano Zapata con ingenuo entusiasmo e fervore militante. Come facendo onore a sé stesse.

Infine, hanno condiviso il microfono ragazzi e ragazze delle Gioventù Rivoluzionaria Libertaria, provenienti dai diversi paesi dello stato che hanno assicurato di avere fatto propria la Sesta. Uno ha detto: "Siamo nella lotta perché la cosa è davvero tosta. Molti di noi se ne sono già andati o lavorano nelle maquiladoras. Dobbiamo organizzarci con i nostri genitori. È una lotta che sarà lasciata in eredità perché deve continuare fino a che non sarà sconfitto il sistema che ci opprime". Adolescenti di Calpulalpan, Nicolás Bravo, Barrio Nuevo, Toluca de Guadalupe e di altre parti, si stanno organizzando perché hanno dentro la rabbia, come dicono loro stessi.

Con il magistero di Tlaxcala

La storia del Messico sta ridiventando progressivamente sempre più scomoda per il potere, anche sovversiva, perché si tratta di ribellioni. Questo è un buon motivo, secondo quelli di sopra, per distruggere il sistema di istruzione pubblica. In un'apparente tautologia, il subcomandante Marcos ieri sera, davanti a circa 200 mentori, ha affermato: "La proposta dell'altra campagna riguardo all'istruzione è che gli insegnanti dicano come deve essere l'istruzione in Messico". I vizi del sistema fanno sì che quanto dovrebbe essere ovvio non lo sia, cosicché ha aggiunto: "È già tanto che in alto dicano 'l'istruzione deve essere così'. Quello di cui c'è bisogno non è che Elba Esther Gordillo dica come, né 'io sono maestra'. Non so se per caso lo è stata. Quello che sappiamo bene è tutto quello che è, quello che è stata e perché sta lì".

Concordando con i docenti che "fa rabbia sentire Fox parlare di eccellenza dell'istruzione", ha affermato che "il nuovo progetto di istruzione deve uscire dalla base degli insegnanti ; che si dica che il nostro piano di lotta riguardo all'istruzione è nato dal basso, fatto dagli insegnanti e non arrivato da un candidato o un guerrigliero venuto a dirci come fare".

Riunito nella sede della sezione 31 del SNTE nella capitale tlaxcalteca con gli insegnanti democratici aderenti alla Sesta, il delegato Zero ha ripreso molti concetti e preoccupazioni manifestati da loro, ed ha associato quanto accade nelle campagne con quanto sta accadendo nel settore dell'istruzione: "Sì, il governo si occupa degli insegnanti, li vuole distruggere. Ed il principale impedimento a distruggere l'istruzione pubblica e gratuita in Messico siete voi. Prima attaccano il magistero democratico e poi il magistero corporativo; quello che resta si mette in ginocchio e sparirà e con lui sparirà l'istruzione pubblica. A loro non importa che la gente che non ha soldi non si istruisca, perché il loro piano è mettere maquiladoras e per queste non è necessario imparare storia del Messico; al contrario, disturba, perché nella storia del Messico ci sono molti esempi di ribellione".

Secondo il delegato zapatista, "non gli conviene che un bambino impari che le cose in questo paese si ottengono quando la gente si organizza e lotta per loro". I potenti "hanno bisogno di gente docile, addomesticata come animali; come si sa, gli animali sono addestrati solo ad ubbidire". Col risultato che l'alternativa è "distruggere l'istruzione pubblica, privatizzarla in modo che solo pochi si istruiscano". E ci raccontano di "questa farsa di scuola, la scuola impresa, che non insegna, serve solo a far sì che non ci siano proteste da parte degli esclusi e si mettano in scuole dove siano solo intrattenuti".

Nello stesso modo, il governo si occupa della campagna, ma per distruggerla. "Dà crediti al contadino per indebitarlo, obbligarlo ad avvelenare la terra con fertilizzanti chimici e prodotti transgenici per rendere la terra dipendente. Poi un giorno il contadino scopre che sta lavorando per altro". Gli agricoltori cercano una soluzione "che a volte è solo l'uscita dal paese verso un altro mondo, ad una realtà che li strappa dalle loro radici storiche come se strappassimo una pianta e la portassimo al deserto".

Seguendo altre preoccupazioni dell'assemblea, Marcos ha commentato che se si domandasse alla gente di Tlaxcala di che cosa ha bisogno, non risponderebbe autostrade, "ma il governo ha già deciso e non gli importa su chi passeranno". Oltre 30 comunità saranno colpite da nuove autostrade e carrozzabili, ma "non
contano contro i milioni di dollari che ricevono il governatore e la Segreteria delle Comunicazioni e Trasporti per cacciarli via
" (i tlaxcaltecas).

Quando gli insegnanti lottano per migliori stipendi "i mezzi di comunicazione dicono che sono pigri: sono già pagati, hanno una base". Qualcuno ha osato sfidare i potenti sindacati gialli, ha aggiunto, "perché compagni, se c'era qualcuno potente in questo paese, erano i leader del SNTE, e se qualcuno si è comportato eroicamente è stato il Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell'Istruzione".

In relazione ai neo sindacati gialli che guidano il Terzo Dialogo Nazionale, il delegato Zero ha concluso: "Questa unità non la vogliamo. Si deve parlare con i lavoratori, ma dal basso. Potremo forse incontrare i partecipanti al Dialogo Nazionale, ma su strade diverse".

Vega Galina, Hernández Juárez e Agustín Rodríguez "contano sulle elezioni", vogliono posti nel governo di Andrés Manuel López Obrador, per questo la loro piattaforma si chiama come la piattaforma elettorale di quel candidato. "Quando i sindacati gialli se ne andranno dal Dialogo Nazionale e si saranno spartiti gli ossi, noi parteciperemo a quello che si farà dopo".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home