La Jornada – Giovedì 21 dicembre 2006
Paramilitari priisti a capo delle minacce e delle azioni ostili
Gli zapatisti temono una escalation di violenza per sgomberarli dai Montes Azules
I villaggi in pericolo sono Nuevo Tila, San Jacinto, Ojo de Agua Tzotzil e Flor de Cacao
HERMANN BELLINGHAUSEN

Dietro l'attacco criminale realizzato nello stato del Chiapas da sicari della cosiddetta "comunità lacandona" contro il villaggio di Viejo Velasco Suárez lo scorso 13 novembre, la stessa "comunità", ed in particolare il suo alleato, il gruppo paramilitare priista Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) ha aumentato le sue minacce ed azioni ostili contro le comunità zapatiste e di altre organizzazioni situate nei Montes Azules e dintorni, che si teme potrebbero diventare concretizzarsi nei prossimi tempi. Nello stesso modo, l'Opddic ha lanciato minacce ed accuse diffamatorie contro organizzazioni non governative che operano sulle montagne del Chiapas, in particolare contro Maderas del Pueblo del Sureste.

La giunta di buon governo (JBG) Nueva Semilla que va a Producir ha denunciato "i fatti e le minacce di terrore e morte che subiscono le nostre comunità, progettati ed organizzati dai governi e da gruppi di potere politico, economico e militare". Dal caracol zapatista dello zona nord di Roberto Barrios, il governo autonomo ribelle segnala come prima prova "i fatti di violenza e crimine avvenuti a Viejo Velasco Suárez, dove hanno perso la vita tre membri della comunità e più di cinque sono desaparecidos, dei quali fino ad ora non sono stati rintracciati i corpi né si sa dove stiano e se sono ancora vivi".

Secondo la JBG, questi fatti sono solo "una dimostrazione di quello che è già preparato contro noi indigeni. In quell'occasione hanno usato la 'comunità lacandona' per realizzare lo sgombero disumano. Queste minacce e violenze ogni volta diventano sempre più gravi. Ora la 'comunità lacandona' è alleata con l'Opddic, organizzazione filogovernativa di stampo paramilitare che opera nella zona".

I tre livelli di governo proteggono i paramilitari, denunciano

Le basi zapatiste segnalano: "Noi abbiamo già subito le violenze ed i crimini dei paramilitari e sappiamo che sono protetti, appoggiati ed organizzati da tre livelli del malgoverno, sia i leader che gli autori materiali, nei diversi crimini che hanno commesso. Si sentono molto sicuri perché sanno che non andranno mai in prigione. Sappiamo che il malgoverno sta armando ed equipaggiando gli abitanti della 'comunità lacandona' e della Opddic per continuare ad assassinare i loro fratelli indigeni".

Come riportato dalle autorità civile zapatiste, è confermato che nei prossimi giorni verrebbero sgomberari nello stesso modo di Viejo Velasco Suárez le comunità di i villaggi Nuevo Tila, San Jacinto, Ojo de Agua Tzotzil e Flor de Cacao (municipio ufficiale di Ocosingo), comunità che da 20 anni vivono in questa parte della selva Lacandona. "A Nuevo Tila abitano alcune famiglie basi di appoggio dell'EZLN", aggiunge la JBG.

Gli abitanti di Lindavista e Progreso Agua Azul (municipio ufficiale di Tumbalá) "da molto tempo lavorano lì; i loro genitori e nonni erano peones acasillados". Il primo gennaio del 1994 queste terre furono recuperate e vi abitano attualmente. Ora, secondo la JBG, "sono minacciati di sgombero da parte della Opddic. Nel caso non liberino 'in maniera volontaria ed urgente' questa proprietà, l'organizzazione menzionata 'prenderà provvedimenti drastici' contro gli abitanti". La JBG chiarisce che le comunità Lindavista e Nuevo Progreso Agua Azul sono formate in maggioranza da basi di appoggio dell'EZLN.

"Sappiamo che quando accadrà questo, i compagni basi di appoggio saranno accusati di ogni tipo di crimine, come è abitudine ed usanza del malgoverno e dei suoi gruppi criminali. Chiariamo che gli zapatisti non commettono atti criminali come tossicodipendenza, sequestri, stupri, omicidi, traffico di clandestini, né appoggiamo o proteggiamo i delinquenti. Noi lavoriamo la terra in maniera organizzata per produrre la nostra alimentazione".

Con l'arrivo del nuovo governo statale perredista e parapriista di Juan Sabines e dei suoi alleati alboristi (soci dell'ex mandatario provvisorio Roberto Albores Guillén, di terrificante memoria) la Opddic, fondata dall'ex deputato priísta Pedro Chulín, non solo torna alle solite, ma ritorna potenzialmente più pericolosa. Con comunicati mal scritti, scurrili e minacciosi, l'organizzazione punta la sua mira contro i villaggi zapatisti e delle organizzazioni come Xinich ed Aric Indipendente, i municipi autonomi zapatisti ed anche contro organismi civili che operano nel nord della selva Lacandona.

Questo è solo il preambolo di una possibile escalation violenta contro le comunità in resistenza, col pretesto di una presunta disputa di terre che non nasconde (né vuole farlo) la mano che muove la culla. È per questo che la JBG della zona nord allerta din da ora in avanti: "Chiediamo agli uomini ed alle donne dal cuore umano di tutto il mondo che si esprimano contro l'ondata di violenza che ha progettato il malgoverno contro i popoli indigeni che non sono d'accordo col suo piano neoliberista".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home