La Jornada - Domenica 21 maggio 2006
Scuote la drammatizzazione della testimonianza della cilena vessata
JAIME AVILES

Su richiesta dell'attrice Jesusa Rodríguez, un gruppo di abitanti della colonia Condesa ieri si è dipinto di nero il palmo delle mani ed ha posato per i fotografi della stampa in segno di protesta "contro la campagna di bugie, di paura e di odio" che sta portando avanti il candidato alla presidenza di estrema destra il cui nome completo è "Felipe del Sagrado Corazón de Jesús Calderón Hinojosa".

La celebre attrice ha recitato una lettura drammatizzata della testimonianza di Valentina Palma, la studentessa cilena fermata e torturata in Atenco dalla Polizia Federale Preventiva ed espulsa arbitrariamente dal Messico dove ha vissuto 11 anni e frequentato due facoltà universitarie.

Mentre Jesusa recitava le commoventi parole della ragazza, picchiata a bastonate su seni, ventre, schiena, braccia e gambe, prima di essere obbligata ad affondare il viso in una pozza di sangue di altre vittime della furia panista, l'attrice Montserrat Díaz, col volto coperto da un velo rosso, ha interpretato il terribile racconto con il linguaggio del corpo, le tre donne, unite dalla voce, dall'immagine e dalla denuncia, hanno commosso intensamente gli spettatori.

Questi non hanno tentennato per tingersi il palmo delle mani di nero e mostrarle alle telecamere gridando: "Calderón ricorda, la pittura si lava, il sangue no!". Ed hanno lanciato un invito "affinché la gente faccia la stessa cosa in tutti i parchi di tutte le città del paese, per ricordare all'Istituto Federale Elettorale (IFE) ed a Vicente Fox che il popolo vuole elezioni pulite e non accetterà che nessuno le manometta".

Prima di iniziare la breve performance, Jesusa ha spiegato che questo era anche per chiedere la liberazione dei prigionieri politici di Atenco, solidarizzare con tutte le donne "stuprate dalla polizia panista in quel villaggio mexiquense come un bottino di guerra" e sostenere la candidatura di Andrés Manuel López Obrador.

Ha inoltre ricordato che lunedì sera, nel salone Los Angeles, della colonia Guerrero, si terrà un ballo organizzato da numerose messicane per raccogliere fondi per gli avvocati dei prigionieri politici di Atenco. Il biglietto costa 50 pesos e la prima persona che ha manifestato la sua simpatia con questo sforzo, ha precisato, "è Eugenia León che, siccome non può essere presente, ha donato un contributo di 5 mila pesos".

Tra i presenti nel parco Messico de la Condesa c'era un poeta che ha però preferito mantenere l'anonimato, ma ha confidato al sottoscritto che in occasione della presentazione del programma culturale di Calderón Hinojosa, previsto per domani, "quelli del PAN non hanno trovato intellettuali di prestigio che accettano di stare con loro, e dopo quello che hanno fatto ad Elena Poniatowska non so chi potrebbe sedersi vicino a Manuel Espino".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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