La Jornada – Domenica 21 maggio 2006
Cortei e presidi davanti alle sedi diplomatiche del Messico
Terzo giorno di proteste in Europa e America Latina per i fatti di Atenco
La Commissione Internazionale di Osservazione annuncia una visita

HERMANN BELLINGHAUSEN

Per il terzo giorno consecutivo si sono svolte mobilitazioni internazionali in Europa e in diversi paesi d'America, dopo di due settimane di giornate di solidarietà con gli arrestati di San Salvador Atenco e dell' altra campagna in altre parti del mondo. In piazze pubbliche e di fronte alle sedi diplomatiche messicane decine di gruppi solidali, organizzazioni di lavoratori e di emigranti continuano la pressione affinché il governo di Vicente Fox liberi i "prigionieri politici", punisca i comandanti e poliziotti stupratori e torturatori e cessi la repressione contro i movimenti sociali in Messico.

Venerdì scorso si sono svolte azioni di protesta davanti ad ambasciate e consolati, oltre a campagne di informazione che si sommano a quelle già realizzate dall'inizio del conflitto. Nelle città europee di Venezia, Roma, Londra, Oslo, Barcellona, Parigi e Toulouse, come San Diego, New York, Washington ed altre città statunitensi, Bahía Blanca (Brasile) e Cochabamba (Bolivia) si è sentito il grido "Tutti siamo Atenco" e la richiesta di liberazione incondizionata delle persone arrestate nello stato del Messico il 3 e 4 maggio scorsi.

La Commissione Intergalattica dell'EZLN ha comunicato ieri in un comunicato che il governo del Messico "ma mandato 28 compagni nella prigione di Santiago senza possibilità di cauzione, mentre altri 20 che avrebbero potuto uscire su cauzione hanno deciso di restare in prigione in segno di appoggio e solidarietà".

Fino a questo venerdì si sono registrate almeno 90 azioni nel mondo per "chiedere la libertà incondizionata di tutti gli arrestati, contro la brutale repressione poliziesca e per la punizione dei responsabili dell'assassinio, gli stupri e le torture inflitte ai nostri compagni e compagne".

A Parigi questo sabato dopo un concentramento in Place Beaubourg, gli attivisti si sono diretti al consolato del Messico nella capitale francese percorrendo il viale Notre Dame-Des-Victoires. Vi hanno partecipato il Comitato di Solidarietà con i Popoli del Chiapas in Lotta, il Comitato di Solidarietà con i Popoli Indigeni d'America, la Confederazione Nazionale del Lavoro, l'organizzazione Tierra y Libertad per Arauco, Scalp-Reflex e decine di messicani residenti in Francia.

In un comunicato stampa gli organizzatori affermano: "Protestiamo energicamente contro l'escalation repressiva alla quale si è unito il governo messicano. Dopo le intimidazioni, gli arresti e le aggressioni in diverse entità del paese contro i partecipanti dell'altra campagna, gli avvenimenti di San Salvador Atenco (dove la carovana zapatista era stata ricevuta pochi giorni prima, per cui ci possiamo domandare se la coincidenza di date è casuale o non sia la volontà di punire il più duramente possibile tutti quelli che l'appoggiano) dimostrano che il governo messicano ha optato per la peggiore delle logiche: utilizzare la repressione feroce contro quelli quale lottano in basso e a sinistra".

Altre azioni di protesta

Altre azioni si sono svolte ieri davanti alle ambasciate del Messico a Quito, Ecuador, e Bogotà, Colombia. Questo lunedì ne è prevista una simile presso la sede diplomatica a Caracas, Venezuela.

A Barcellona, venerdì scorso, si è svolta una manifestazione a Canaletes per denunciare la repressione ad Atenco. Più di 150 persone convocate dal Collettivo di Solidarietà con la Ribellione Zapatista ha percorso le Ramblas gridando slogan e con striscioni di solidarietà con l'altra campagna.

Nello stesso giorno l'organizzazione Ya Basta ha guidato una protesta con grandi striscioni nel centro di Venezia per esigere la libertà di tutti i carcerati, mentre a Roma si è svolto un presidio davanti all'ambasciata del Messico in Italia. La mobilitazione è stata convocata da L'Altra Roma. Nei presidi di Barcellona e Roma i partecipanti hanno fatto informazione e denunce.

Nella piazza centrale di Cochabamba, combattiva città della Bolivia, si è svolta un'azione di solidarietà ed informazione riguardo le aggressioni ad Atenco e sulla situazione dei dirigenti mapuches imprigionati in Cile. Nella capitale statunitense, l'organizzazione Migranti senza Frontiere ha organizzato una protesta davanti all'ambasciata del Messico: "Il governo repressore del Messico si è manifestato nel cuore del mostro", hanno dichiarato gli emigranti.

Oltre ad altre azioni programmate per i prossimi giorni ed una mobilitazione internazionale per domenica 28 maggio, è stato confermato l'arrivo in Messico della Commissione Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani formata da attivisti di Italia, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Canada, Stati Uniti, tra altri paesi. Si tratta di un viaggio di emergenza per la repressione poliziesca e la violenza contro contadini, donne e studenti in Atenco.

La commissione negli anni passati ha visitato Chiapas e Oaxaca. In questa occasione i suoi membri vogliono incontrare le vittime, le autorità messicane, testimoni e settori impegnati nella salvaguardia dei diritti umani; prevedono inoltre di visitare la prigione di Santiago e non si escludono intoppi migratori per questa missione da parte delle autorità messicane.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home