YUCATÀN
18, 19 e 20 gennaio 2006

al banchetto
Volete essere aderenti?

risposta
Sì, per favore aderente.

primo intervento
Noi siamo contadini maya e veniamo qua a dirvi che noi siamo dimenticati da parte del sistema governativo.
Noi stiamo vivendo una crisi economica: senza lavoro, senza niente...

secondo intervento
Perché se uno nasce nella campagna, di che altro può vivere?

studente
Perché l'università dev'essere intesa come uno spazio per la riflessione e per la critica e la nostra università, la UADY non lo è.
Per colpa di molti studenti (perdonatemi la parola) fagnani e di insegnati fagnani, nella nostra facoltà solo si insegna a perpetuare la decadenza educativa.
Per questo stiamo qui, perché pensiamo differente e vogliamo essere diversi e vogliamo un'altra realtà.

berretto lana
La differenza di pensiero e di opinione che cessino d'esistere, perché abbiamo tutti lo stesso problema ed a volte sento che ci sono a volte delle differenze fra di noi che ci separano e mi piacerebbe che questa visita si ricordi e ci si lavori su.

maglia bianca
È che stai pensando ai soldi, alla tua macchina, alla famiglia, ecc.
Ti insegnano storia e geografia, ecc. e poi perché? per essere qualcuno, per venderti o per guadagnare molto denaro.
Però non t'insegnano a rispettare, compagni, a servire, a amare, ecc.
La storia è questa: appendere la laurea alla parete, la maestria, il dottorato, ecc. e dire "io sono" chissà chi!

maglia arancione
noi abbiamo deciso di fare un piccolo bollettino, una piccola rivista locale proprio perché vedevamo che la stampa manipolava l'informazione secondo i padroni che ha, o che le impongono.
E noi pensiamo che sia importante, perché noi indigeni non ci vediamo nei mezzi di comunicazione.
Nessuno è interessato ai maya ed i quotidiani locali sono collusi con le linee, uno del governo e l'altro con l'altro lato dei partiti e noi, come sempre, emarginati.

delegato Zero
Il problema dei partiti politici e delle elezioni è questo, compagni.
Ci adattiamo a quello o vogliamo fare un'altra cosa.
Noi insistiamo in quello che abbiamo già detto prima:
il due di luglio che ognuno scelga quello che vuole scegliere, ma in nessun modo - questo è chiaro dalla sesta dichiarazione e dalla plenaria, compagni - non è una campagna elettorale.
Noi, né nessuno dell'altra campagna, accetta questa proposta di fare un dibattito con un candidato o con un politico.
Questo è chiaramente definito e non è assolutamente in discussione.
Noi zapatisti potremmo solamente parlare con i politici per definire un salvacondotto perché se ne vadano dal paese.

bambina
Dobbiamo tagliarlo e incollarlo.

delegato zero
Voglio dargli un nome: si chiama Francisco Gomez, si chiamava il Señor Ik.

prima domanda
Da quanto tempo porti il passamontagna?

delegato Zero
Da 12 anni.

seconda domanda
Qual è il tuo nome completo?

delegato Zero
Marcos... Montes... de La Selva.

terza domanda
Perché fate la guerriglia?

delegato Zero
Perché prima... i grandi... latifondisti... ci toglievano la terra... virgola... ci perseguitavano... virgola... ci incarceravano... virgola... violentavano le donne... virgola... ci ammazzavano... e ci disprezzavano.

delegato Zero
Qui è dove nasce il movimento ed il pensiero anticapitalista, il movimento di trasformazione.
Il '68 significò un movimento di agitazione sociale che ha avuto un impatto culturale molto grande.
E l'altra campagna deve essere qualcosa di molto più grande, ricco di discussione e di dibattito.
E prendetevi questo spazio e che in altre parti della repubblica inizino a conoscere Yucatán non per le rovine di ciò che fu, ma per ciò che si sta costruendo, per ciò che sarà.

intervistata
Io penso che il movimento principale è conseguire rispetto per gli indigeni, grazie a questo movimento che ha fatto il comandante... ed a a poco a poco lo seguiremo tutti noi messicani, perché le nostre autentiche origini sono indigene.

intervento
Non molleremo, continueremo a lottare finchè sarà possibile!
Perché molto pochi sanno che Chichen Itzá sta per essere privatizzata, da un impresario che si chiama Fernando Barbachoa Ornú.

secondo intervento
Così sta Chichen Itzá, così sta Uzmal e così stanno tutte le zone archeologiche, perché loro stanno comprando tutti i terreni per mettere centri commerciali trasnazionali, come Walmart ed altri.

terzo intervento
Noi compagni siamo molto contenti di vedere come difendono le loro terre, con il fucile in mano, con i turni di guardia.
Vediamo pure i compagni di Chichen Itzá che hanno tentato di sgomberarli...

delegato Zero
Ascolterete ed analizzerete quello che vi propongono e arriverà gente che non si copre il volto, e prima che arrivino loro, arriveranno molti annunci pubblicitari sulla televisione e sulle riviste, sui giornali e in radio e vi diranno quello che noi non vi diciamo, vi diranno: "Io darò soluzione a questo problema".

delegato Zero
Buon pomeriggio compagni e compagne artigiani di Chichen Itzá.
Vi porto il saluto degli uomini, delle donne, dei bambini e degli anziani dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale...
Non arrendetevi! Non vendetevi! Non mollate la lotta!...
Nessuno ci va a buttar fuori da Chichen Itzá...
Quelli che devono andarsene da qua, sono i grandi ricchi che stanno vendendo la nostra storia...

canzone
Solo chiedo a Dio
che la guerra non mi sia indifferente
che è un mostro grande e pesta forte
tutta la povera innocenza della gente...

delegato Zero
Buona notte Yucatán!
Sappiamo che siete molto preoccupati per il passamontagna ed allora prima di tutto mi voglio togliere il passamontagna qui davanti a tutti... aspettate un attimo che mi cade il berretto...
Mi sono bagnato prima di togliermelo.
Bene, adesso che già ci siamo tolti il passamontagna, speriamo che il governo si tolga la maschera che sta usando per ingannare noi tutti.
Noi, zapatisti dell'EZLN, siamo indigeni maya, uno dei rami del gran albero che si piantò qui nella penisola dello Yucatán e ci mandano i nostri antichi, i nostri antenati, a venire qui ogni tanto, a salutare i nostri padri e le nostre madri, primi, che furono quelli che ci hanno dato la vita.
Ed allora arriviamo qua, fino a Yucatán, fino al popolo maya per ringranziare gli insegnamenti di dignità e di ribellione che ci avete dato, da molto prima della conquista.
Ed ora che siamo stati qui, abbiamo visto ed abbiamo compreso quello che sta succedendo in Yucatán.
Non l'abbiamo letto in un libro.
Abbiamo ascoltato pure storie di dolore e di rabbia di giovani, che stanno cercando una cultura alternativa e che sono perseguitati, criminalizzati per il loro modo di vestire, per il loro modo di pettinarsi, persino per la musica che ascoltano.
E quando c'è un problema da qualche parte, immediatamente li prendono come se fosse un reato essere giovani!


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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