La Jornada - Venerdì 20 gennaio 2006
Marcos confronta López Obrador con Madero e ricorda il Plan de Ayala
L'ALTRA CAMPAGNA NON OFFRE UNA SOLUZIONE, MA UNA PROPOSTA PER COSTRUIRE UN PAESE NUOVO
Il delegato Zero visiterà gli artigiani di Chichén Itzá, minacciati di sgombero

ELIO HENRIQUEZ e LUIS BOFFIL GOMEZ - Corrispondenti

Chablekal, Yucatán, 19 gennaio - A differenza dell'Altra Campagna, quello che i candidati alla presidenza stanno offrendo è "risolvere" i problemi della gente con sondaggi e spot pubblicitari, ha dichiarato il subcomandante Marcos, che ha assicurato che in 10 anni di resistenza del movimento zapatista "abbiamo conquistato quanto non eravamo riusciti a fare in cento anni sotto molti governi".

"Il processo elettorale è già iniziato e qualcuno verrà a dirvi che se lo appoggerete, vi risolverà tutto. Noi veniamo a dirvi che non risolveremo propio niente, né veniamo a portare soluzioni, ma problemi, e l'invito che facciamo di unirci con i compagni che si stanno ribellando in altre parti dal paese, è per costruire il nuovo Messico", ha aggiunto.

Nel suo secondo giorno di soggiorno nello stato dello Yucatan, il delegato Zero ha annunciato che questo venerdì visiterà la zona archeologica di Chichén Itzá per appoggiare la lotta di centinaia di artigiani che sono stati minacciati di sgombero dai governi statale e federale.

Tutta la mattina e parte del pomeriggio di questo giovedì, le riunioni nel centro comunitario Auy Ja - dove alloggia Marcos - in questa provincia di Merida, sono state private, senza accesso ai mezzi di comunicazione.

Alle cinque e mezza del pomeriggio, nella riunione con circa 200 aderenti e simpatizzanti, hanno potuto entrare i giornalisti e diverse persone.

Più di 20 persone hanno preso la parola per parlare di molte questioni. Uno di questi ha raccontato della minaccia di sgombero degli artigiani di Chichén Itzá.

"Ci vogliono cacciare perché il governo vuole privatizzare questo spazio che ci appartiene legittimamente", ha detto Susano Pech, che ha informato che sarebbero 600 le persone, con le proprie famiglie, colpite dallo sgombero.

Ha comunicato che attualmente chi visita il luogo costruito dai maya deve pagare 98 pesos, in altre parole, secondo cifre ufficiose, un milione e mezzo di pesos all'anno. "È il governo dello Yucatan (guidato dal panista Patricio Patrón Laviada), il governo federale e (l'industriale) Fernando Barbachano quelli che ci vogliono cacciare", ha aggiunto. Altre persone commentarono che ci sono perfino voci che la catena Wal-Mart starebbe cercando di installare un centro commerciale nella zona.

Teresa Díaz, anche lei artigiana, ha supplicato piangendo Marcos di andarli a trovare a Chichén Itzá perché "abbiamo bisogno del suo appoggio morale o ci
cacceranno
". Altri artigiani hanno chiesto lo stesso ieri e oggi.

Fino a questo giovedì pomeriggio, sembrava che il delegato Zero non avesse deciso di andare nel sito archeologico ubicato a 120 chilometri da Merida, ma ascoltando le suppliche ha accettato. "Per prima cosa, vogliamo dirvi che domani (oggi) verremo a Chichén Itzá", ha dichiarato all'inizio del suo messaggio, annuncio che è stato accolto con un forte applauso da parte dei presenti.

Anche contadini della provincia di Oxcún hanno chiesto al Sup di visitarli per appoggiare la lotta che stanno conducendo 55 di loro per impedire che il governo li spogli di decine di ettari di terra per costruire un impianto di acqua potabile per l'aeroporto che si prevede di edificare nella zona. In questo caso non ha confermato se andrà.

Così, uno ad uno hanno parlato di molti argomenti e problemi e raccontato le loro storie di lotta. Alcuni hanno preso la parola, compresi i bambini, per dire di non voler più vedere ubriachi nelle loro comunità. Due ore dopo, quando non c'erano più interventi, Marcos ha preso il microfono ed ha percorso alcuni metri nel corridoio formato dalle due file di sedie ed all'altezza della terza fila si è fermato per stare più vicino ai presenti.

Informato che oggi inizia il processo elettorale per eleggere il nuovo presidente del Messico, ha parlato di storia ed ironicamente l'ha paragonata al momento attuale.

López Obrador e Zapata

"Vi racconterò la storia di quando Emiliano Zapata fa il Plan de Ayala. Quando Zapata e gli zapatisti si riuniscono a fare il Plan de Ayala era orami caduto il dittatore Porfirio Díaz; e c'è uno che si chiama Francisco I. Madero.Ricordatelo perché (Andrés Manuel) López Obrador dice che lui è come Francisco I. Madero.

Quindi, quello che succede è che Madero, che è lui, ha messo (nel gabinetto di governo) tutti quelli che erano porfiristi, e le istanze per le quali si erano sollevati gli zapatisti, terra e libertà, non si realizzano.

Dunque, tenete conto che era un periodo elettorale dove al primo posto nei sondaggi c'era Francisco I. Madero con 38 punti", commento che ha provocato ilarità, perché tutti avevano capito che si stava riferendo al candidato del PRD.

Ha proseguito: "Lascuráin (Felipe Calderón) aveva 31 punti, e non mi ricordo come si chiamava l'altro. (Roberto) Madrazo ne tiene ventiequalcosa?", ha chiesto.

"Quello che vi sto dicendo è che nel processo elettorale ormai cominciato, qualcuno verrà a dirvi che se lo appoggerete vi risolverà tutto", ha affermato senza citare il nome di nessuno degli aspiranti alla presidenza.

Per questo ha chiesto agli aderenti e simpatizzanti dell'Altra Campagna di analizzare e discutere se entrano in questa iniziativa zapatista, "non per appoggiare alcun candidato ma per impegnarsi a dire 'metterò le mie forse da questa parte, non dall'altra che mi sta dicendo che mi risolverà tutto con un sondaggio o uno spot pubblicitario. Che è quello che ci stanno dicendo' i candidati".

Poco prima il subcomandante aveva difeso la ragione e la legittimità di chi ha paura di partecipare all'Altra Campagna perché non ha chiaro gli obiettivi o non sa quello che sta succedendo.

"Forse i dubbi dei compagni sono che ci stiamo mettendo in qualcosa che è mal guidato, che c'è una forza che vuole portarci da un'altra parte, che magari il sub si copre il viso perché in realtà è (Carlos) Salinas de Gortari ed usa questo (ha indicato l'auricolare che indossa sempre) per schiacciare le orecchie. O magari è come dicono i perredisti, che è pagato dal PAN per rovinare la campagna di López Obrador, o come dicono altri, come diceva la scritta (comparsa in questa provincia alcuni giorni fa), che sono comunisti e si mangiano i bambini", ha rincarato.

Ma "voi siete persone che pensano ed analizzano che cosa si propone l'Altra Campagna, e sentirete che poi arriva gente che non ha il volto coperto, prima che arrivi, vedrete molti annunci pubblicitari in televisione, giornali, radio e riviste che vi diranno quello che noi non vi diremo. Vi diranno: 'io risolvo i problemi, dammi solo il tuo voto ed io mi incarico di tutto. E che cosa a tutto dare che così fosse, Come se così fosse vero, che se fosse verso che questa persona che sta offrendo questo fosse onesta e non un ladro, diventasse presidente della Repubblica".

"Compagni e compagne - ha proseguito - Città del Messico è molto lontana, molto lontana! Ed anche se fosse qui vicino. Magari è buono (il nuovo presidente) e nel momento in cui distribuisce le poltrone nello Yucatan gli rimane uno brutto, ladro, criminale, un violentatore, come forse succede anche in Quintana Roo, Campeche. O magari vi tocca uno buono. Allora fanno testa o croce perché un altro faccia quello che deve fare qui".

Ha poi concluso: "Quando si sarà costruito il movimento e le cose siano cambiate non si parlerà con ammirazione di che cosa accade in America Latina ma in Messico, nella penisola e nel sudest che ha portato vita e benessere al resto del paese e non sarà più l'angolo e la discarica più dimenticati di questo Messico".

Oltre a Chichén Itzá, Marcos ha in programma di presenziare ad una manifestazione pubblica nella piazza principale di Merida.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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