La Jornada - Martedì 19 settembre 2006
Accusano Fidel Herrera di non rispettare le promesse di servizi ed aiuti ai disastrati
Indigeni veracruzani occupano la diga Yuribia: problemi per 3 città
Dichiarano di essere pronti a respingere la polizia
Più di 1.500 persone senz'acqua

ANDRÉS T. MORALES - CORRISPONDENTE

Veracruz, Ver., 18 settembre - Più di 500mila abitanti dei municipi di Coatzacoalcos, Minatitlán e Cosoleacaque non hanno l'acqua potabile da domenica pomeriggio, perché indigeni di Tatahuicapan de Juárez hanno occupato la diga Yuribia ed hanno chiuso le valvole che rifornivano d'acqua varie località.

Abitanti di varie comunità nahuas e popolucas, sostenuti dal presidente municipale di Tatahuicapan, Julián Cruz Gómez, hanno protestato contro il governo statale che non ha mantenuto la sua offerta di aiutare centinaia di famiglie disastrate per una tormenta del 29 giugno e di realizzare opere pubbliche in località che soffrono di un'estrema povertà.

Dalle 17 di domenica, almeno 500 indigeni di diversi villaggi di Tatahuicapan de Juárez - municipio della sierra di Sotepan, nel sud dellostato - hanno fatto una catena umana sulla diga ed hanno chiuso gli acquedotti che portano acqua a Minatitlán, Coatzacoalcos e Cosoleacaque, dove c'è uno dei corridori petrolchimici più importanti del paese.

Ore prima, nel capoluogo municipale di Tatahuicapan, i locali si erano riuniti in un'assemblea popolare alla quale partecipavano commissari ejidali, agenti municipali ed autorità indigene della zona. Nell'assemblea si era detto che il governatore Fidel Herrera non aveva mantenuto le sue promesse di dotare di servizi di base le comunità e di aiutare i disastrati dalla tormenta del 29 giugno che ha fatto traboccare l'acqua dalla diga Yuribia.

Al grido di ''nemmeno una goccia di acqua in più!'', la moltitudine ha occupato le entrate al bacino artificiale per impedire l'accesso al personale della Commissione Municipale di Acqua e Risanamento ed ha chiuso le valvole che riforniscono le tre città citate.

Il commissario ejidale Celerino Ruíz Hernández ha denunciato che per lo meno 300 famiglie stanno ancora aspettando gli aiuti promessi da Fidel Herrera dopo l'inondazione di quasi tre mesi fa, la ricostruzione della strada che collega il villaggio con la città di Cosoleacaque, la canalizzazione dell'acqua potabile, l'installazione dell'energia elettrica e di un sistema di drenaggio pluviale.

''È un'aberrazione che altri godano di acqua potabile che sgorga dalle nostre sorgenti, che viene dal nostro fiume Texizapan e che noi dobbiamo scavare pozzi o bere acqua sporca'', ha affermato.

Da domenica sera sono cominciati ad arrivare funzionari del governo statale per negoziare con i manifestanti, ma questi mantengono il blocco della diga ed hanno affermato di essere pronti a respingere la polizia. ''La gente è disposta a stare qui finché non ci sia una risposta alle sue richieste. Già basta inganni e promesse non mantenute'', ha detto il sindaco Cruz Gómez.

Alla chiusura di questa edizione erano ancora in corso i negoziati per poter riallacciare il servizio.

[con informazioni di Jesús Lastra]

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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