La Jornada - Sabato 19 agosto 2006
PRI-PAN chiedono all'Esercito e all'AFI di proteggere le elezioni in Chiapas
ANGELES MARISCAL ED ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTI

Tuxtla Gutierrez, Chis, 18 agosto - L'Alleanza per Chiapas, PRI-PAN ha sollecitato che l'Esercito messicano e le forze di polizia federali "salvaguardino la sicurezza dello stato" domenica prossima, quando si eleggerà il prossimo governatore dello stato. La coalizione Per il Bene di Tutti, da parte del presidente nazionale perredista, Leonel Cota Montaño, ha sostenuto che non hanno niente contro una misura del genere; ma l'Istituto Statale Elettorale (IEE) ed il governo dello stato si sono detti d'accordo che esista un clima generalizzato di decomposizione sociale che richieda l'intervento delle forze armate.

Il delegato del Comitato Esecutivo Nazionale del PRI nell'entità, Víctor Hugo Islas, ha reso nota una lunga lista di reati elettorali in cui starebbero incorrendo i suoi oppositori politici che includono la compra e la coazione al voto, aggressioni e minacce. Ha spiegato che la situazione in Chiapas è già un problema di "sicurezza nazionale".

"In Alleanza per Chiapas vogliamo blindare il voto. Abbiamo chiesto alle reti municipali (priíste) che stiano attente e possiamo, al momento opportuno, ostacolare queste azioni" - ha sostenuto Islas, dopo aver presentato fotografie e video che mostrano presunti atti illeciti.

Ha accusato le autorità statali di aver dato ai sindaci circa 600mila pesos e di mettere a loro disposizione una serie di auto rubate "affinché possano operare domenica prossima. I municipi sono minacciati, soprattutto della zona Costa...".

- Crede che ci potranno essere atti violenti n Chiapas?

- Sì davvero, c'è questo pericolo ed è per questo che chiediamo per iscritto che l'Esercito e l'Agenzia Federale di Investigazione (AFI) salvaguardino le elezioni del prossimo 20 agosto. Chiapas è un problema di sicurezza nazionale e non vogliamo che ci siano difficoltà, come nel 1994, che hanno lasciato dei tristi ricordi.

Islas ha spiegato che in base ai presunti delitti elettorali, il suo partito ha presentato 24 proteste e denunce legali. "Stanno succedendo molte cose; speriamo che le autorità federali sappiano che se c'è violenza il prossimo 20 agosto, il responsabile è Pablo Salazar Mendiguchía".

Nello scritto che il PRI ha inviato al presidente Vicente Fox ed al segretario di Governo, Carlos Abascal, hanno richiesto il controllo militare dei 4.761 seggi previsti.

Cota Montaño ha detto che il suo partito non si opporrà a questa richiesta, ma ha chiarito che l'unico organo autorizzato a sollecitare una misura del genere è l'IEE.

"Non siamo contro al fatto che l'Esercito pattugli lo stato, a che aiuti nei compiti di sicurezza, a che sia una garanzia affinché le elezioni si realizzino in un clima di tranquillità. Noi stiamo chiedendo al governo statale ed a quelli municipali che facilitino la gente, in modo che possa arrivare ai seggi senza problemi. E se lo chiede l'IEE, che è l'unico organo legale che possa sollecitare l'intervento dell'Esercito, la coalizione non si oppone".

- Non sarebbe un rischio?

- È un rischio, ma non interverrebbe nel processo elettorale, vigilerebbe solo. Se tutto ha solo il proposito di garantire la sicurezza delle elezioni non siamo contro.

In una conferenza stampa il segretario di Governo del Chiapas, Roger Grajales, ha detto che le autorità statali "segnalano che esistono le condizioni di normalità, tranquillità e sicurezza affinché i chiapanechi possono esercitare il loro diritto a scegliere il suo governante il 20 agosto".

Ha aggiunto che nelle varie regioni dello stato "non c'è nessuna problematica sociale che costituisca un rischio per uno svolgimento sereno del processo elettorale".

Grajales ha detto che le versioni contrarie esistono "solo nei discorsi di un partito politico che si impegna a creare un clima avverso mediante dichiarazioni propagandistiche irresponsabili".

L'IEE, da parte sua, attraverso il consigliere Miguel Ángel Negrón, ha dichiarato che non esiste un pericolo evidente di decomposizione sociale che richieda l'intervento dell'Esercito.

Ha spiegato che è probabile che ci sia una differenza minima fra i due principali candidati: quello di Alleanza per Chiapas, José Antonio Aguilar Bodegas, e quello della coalizione Per il Bene di Tutti, Juan Sabines Guerrero, "perciò si fa uso di tutti i mezzi possibili per guadagnare un punto. La petizione del PRI è fuori luogo, non ci sono condizioni di ingovernabilità nello stato".

Il segretario di Governo ha spiegato che a partire da questo sabato gli elementi dell'Esercito ubicati nello stato rimarranno acquartierati, come parte delle misure di sicurezza che si applicano a tutti i processi elettorali e che circa 8mila poliziotti statali saranno reperibili in caserma e posti a disposizione delle autorità elettorali. Queste misure - ha detto - sono quelle normali in tutte le giornate elettorali.


Le priorità: salute, educazione e ricostruire 42 municipi devastati da Stan
Povertà ed una società divisa, l'eredità per il prossimo governatore del Chiapas

ELIO HENRIQUEZ ED ANGELES MARISCAL - CORRISPONDENTI

Tuxtla Gutierrez, Chis, 18 agosto - Nonostante alcune sontuose opere di infrastruttura (come ospedali e ponti) il prossimo governatore di Chiapas troverà uno stato in crisi economica, approfondita dalla devastazione lasciata dall'uragano Stan - che l'anno scorso ha attraversato la regione - e con enormi problemi, dovuti all'emigrazione.

Il deputato priísta Mariano Díaz Ochoa fa una diagnosi della situazione: "il maggiore problema che dovrà affrontare il successore di Pablo Salazar Mendiguchía sarà la ricostruzione nei 42 municipi di costa e della sierra del Chiapas colpiti da Stan nell'ottobre dell'anno scorso.

La ricostruzione è stata abbandonata, non si sono utilizzati i 12mila milioni di pesos inviati dalla Federazione... solo nel 20/25 per cento si è andati avanti nella ricostruzione".

L'attenzione alla salute dovrà essere priorità, perché è "molto precaria", visto che l'attuale governo ha costruito "grandi ospedali di terzo livello, ma sono abbandonati. Se si mettessero in funzione, solo il pediatrico che si ubica in Tuxtla Gutiérrez, si porterebbe via il 75% del bilancio statale per la salute e non ci sono risorse sufficienti".

Insomma si sono fatti grandi edifici, opere sontuose, ma non hanno personale né medicine, come l'Ospedale di Tapachula e quello di Tuxtla Gutiérrez che è chiuso.

Il deputato perredista Rafael Guillén, presidente della giunta di coordinamento politico del Congresso locale, dice che il prossimo governatore dovrà lavorare "molto forte" per riconciliare la società, per la giustizia ed il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni.

Come il suo omologo del PRI, ha detto che l'educazione è uno dei problemi che dovrà affrontare chi sarà eletto domenica, ma dovrà essere affrontato dai tre livelli di governo, congiuntamente con i maestri, "e per incominciare urge una riforma educativa col magistero".

Un altro problema che ambedue definiscono "grave" è la costante emigrazione dei chiapanechi verso gli Stati Uniti ed altri stati del Messico in cerca di lavoro, per la mancanza di posti e le ripercussioni del modello neoliberale.

Jorge López, economista e professore universitario dell'Università Autonoma del Chiapas, sostiene che "il fallimento dell'economia chiapaneca negli ultimi sei anni si può misurare con l'incremento dell'emigrazione che è passata dal 28° posto nel paese, all'11° nel 2005.

L'anno scorso le commesse degli emigrati hanno rappresentato il 6 per cento del prodotto interno lordo statale ed hanno permesso di superare le principali necessità della popolazione rurale, secondo il ricercatore.

C'è una crisi economica sotterranea che non si riflette necessariamente nelle cifre ufficiali degli indici di sviluppo, perché è sostenuta artificialmente dalle commesse".

Per avere un'idea di ciò che succede sul terreno dell'emigrazione bisogna rivedere le cifre: nel 2005 Chiapas ha ricevuto, secondo dati della Banca del Messico, 655,3 milioni di dollari "che ci hanno ubicato all'11° posto fra tutti gli stati" e nel 2006, nei primi 6 mesi, sono stati 293,2 i milioni di dollari ricevuti.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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