La Jornada - Mercoledì 19 luglio 2006
Si chiede che i conflitti sociali siano risolti per la via del dialogo
In Europa preoccupano le violazioni dei diritti umani in Messico
Speciale attenzione ai casi di San Salvador Atenco e degli insegnanti di Oaxaca

ANGELICA ENCISO L.

In una lettera diretta al Consiglio dell'Unione Europea ed al Parlamento Europeo, l'Iniziativa di Copenhagen per l'America Centrale ed il Messico ha segnalato che nel paese continua l'impunità per le violazioni dei diritti umani ed ha chiesto che i conflitti sociali, come quello degli insegnanti di Oaxaca, si risolvano per la via del dialogo e la governabilità democratica.

Questi avvenimenti dimostrano che l'impunità per le violazioni dei diritti fondamentali nel passato contribuisce a che continuino a perpetrarsi fatti gravi come quelli di San Salvador Atenco e Oaxaca, che sono contrari ai doveri dello Stato messicano in materia di diritti umani, compresi gli impegni assunti nella clausola democratica dell'Accordo Unione Europea-Messico.

Il documento indirizzato a Michael Mathissen, rappresentante per i Diritti Umani del Consiglio dell'Unione Europea; Tomás Duplá del Moral, direttore generale delle Relazioni Estere, della Commissione Europea, ed Erika Mann, presidente della delegazione del Parlamento Europeo per il Messico, riferisce dei fatti successi il 4 maggio a San Salvador Atenco, dove unità della polizia messicana hanno attaccato in maniera smisurata e brutale la popolazione civile, lasciando due persone morte, numerose donne abusate sessualmente dai poliziotti e persone arrestate e fino ad oggi detenute senza nessuna base legale che giustifichi il loro arresto.

Sgombero violento degli insegnanti

Riporta che il 14 giugno, organizzazioni civili patrocinatrici dei diritti umani della Repubblica Messicana hanno informato tutta la comunità internazionale dello sgombero violento e della repressione esercitata da parte dei corpi di polizia statali contro una manifestazione pacifica di insegnanti a Oaxaca, in cui, su informazione delle organizzazioni civili, ci sono stati 192 arrestati.

Nella lettera avvertono che sia il governo federale che quello statale di Oaxaca si sono rifiutati di assumere le loro responsabilità nel conflitto e risolvere le richieste attraverso il dialogo ma, al contrario, hanno realizzato azioni che mettono ancor più in conflitto la società oaxaqueña, come provano l'uso di risorse pubbliche e la coazione per appoggiare una mobilitazione lo scorso 22 giugno.

L'organizzazione segnala che quelle azioni hanno dato priorità alla repressione, alla violazione dei diritti umani ed alla criminalizzazione dei movimenti sociali, come già fatto con gli altromondisti di Guadalajara, i minatori e gli abitanti di San Salvador Atenco.

Tanto nei fatti di Guadalajara, come in quelli di San Salvador Atenco c'erano tre cittadine europee - due spagnole ed una tedesca - che sono state vittime della dura repressione, di vessazioni e di atti di tortura da parte delle forze poliziesche, segnala la lettera.

L'Iniziativa "osserva con preoccupazione questi fatti, poiché costituiscono una chiara violazione da parte delle autorità messicane dei diritti fondamentali, come il diritto alla vita, all'integrità fisica, alla libertà, al giusto processo ed alle garanzie individuali di libertà di mobilitazione e libertà di espressione".

Rimarca che è paradossale che il primo consiglio dei diritti umani dell'ONU sia presieduto dal Messico: "speriamo che questi fatti non rimangano impuniti e che il conflitto sociale in Messico si risolva attraverso il dialogo e la governabilità democratica".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home