il manifesto 19 maggio 2006
Usa, le major delle armi schierate sul Rio Grande
Lockheed, Raytheon, Northrop... Bush convoca i big degli armamenti e chiede loro munizioni nella lotta all'immigrazione: dirigibili-radar, aerei-spia senza pilota, sensori anti-clandestini
Franco Pantarelli - New York

Dall'Iraq a San Diego, dall'Afghanistan a El Paso. L'alta tecnologia militare che così proficuamente ha operato nelle guerre in cui gli Stati uniti sono impegnati, sarà trasferita nella battaglia contro l'immigrazione clandestina. Gli aggeggi sofisticatissimi impiegati per prendere Osama bin Laden nelle montagne afghano-pakistane concentreranno i loro occhi onnipotenti su Pedro e i sensori potentissimi che proteggono dagli agguati le truppe americane in Iraq saranno impiegati per segnalare la presenza di Juan. C'è il piccolo particolare che Osama bin Laden non è stato trovato e che i soldati americani continuano a morire negli agguati ogni giorno (quattro anche ieri), ma queste sono osservazioni disfattiste.

Quello che conta è che gli Stati uniti hanno «la più avanzata tecnologia del mondo», come ha detto George Bush nel suo discorso di lunedì sull'immigrazione, e che grazie ad essa saranno in grado di costruire una sorta di «recinzione virtuale» lungo il confine.

Lui in fondo lo aveva detto che l'invio alle frontiere di seimila soldati della guardia nazionale era provvisorio e che «entro la fine del mio mandato», cioè all'inizio del 2008, quei soldati sarebbero stati sostituiti da una nuova ondata di guardie di frontiera nel frattempo assunte e addestrate, nonché dall'uso dell'alta tecnologia. Ora si tratta di andare sullo «specifico», che si chiama con i nomi di sempre: Lockheed Martin, Raytheon, Northrop Grumman, cioè gli abituali grandi contractor del Pentagono. «Questo è un invito insolito», ha detto a quelle compagnie il vice ministro della Sicurezza Nazionale, Michale Jackson, secondo ciò che riportava ieri il New York Times. «Per una volta siamo a chiedervi come fare meglio il nostro lavoro». Le compagnie si sono messe a studiare, hanno esaminato l'immenso territorio in cui corre il confine fra Stati uniti e Messico e hanno stabilito in che modo le apparecchiature da loro create per la guerra possano essere utilizzate con profitto contro quelli che cercano di entrare negli Stati Uniti.

La Lockheed Martin, per esempio, può fornire il suo Tethered Aerostat Radar, cioè un enorme dirigibile (grande il doppio del Goodyear che si vede in genere nella manifestazioni sportive) che mentre se ne sta ancorato al terreno con un lungo cavo può «osservare» un'ampia parte del territorio sottostante e segnalare qualsiasi movimento. La Northrop Grumman ha da offrire il suo Global Hawk, un enorme aereo (la sua apertura d'ali equivale a quella di un Boeing 737) che vola senza pilota e che sarebbe capace di segnalare eventuali movimenti lungo il confine da oltre 20.000 metri di altezza, o in alternativa qualcosa di più vicino alla terra come una flottiglia di piccoli aerei, anch'essi senza pilota, che possono essere lanciati dai camion e che a volo radente praticamente sulla testa un eventuale gruppo di clandestini già individuato, potrebbero tenerli d'occhio e indicare i cespugli dove magari sono andati a nascondersi. Quanto alla Raytheon, i «gioielli» di sua produzione utilizzabili potrebbero essere i sensori che attualmente servono a proteggere le truppe americane in Iraq e che dispongono di un software capace di identificare automaticamente la presenza di «oggetti sospetti» e di analizzarne la natura e la pericolosità. Lo studio dei contractor per «adattare» quelle loro meraviglie alla guerra contro i nuovi nemici, i disperati cercatori di lavori sottopagati che sono sempre meglio della disoccupazione, è già consistito nel prendere contatto con una miriade di piccole compagnie che dovranno fornire gli strumenti particolari: le telecamere automatiche, i generatori di corrente, i cavi speciali da piazzare nel deserto, eccetera, ma i contratti veri e propri non ci sono ancora: saranno firmati, sempre secondo ciò che ha riferito il New York Times, entro ottobre.

Tutto ciò dovrebbe servire a rendere le informazioni più «utilizzabili», nel senso che le pattuglie dovranno sapere in anticipo quanti sono i componenti del gruppo di clandestini individuato, a che velocità si muove e perfino se si tratta di gente armata o meno. Ma ci sono dei problemi. Il dirigibile della Lockheed Martin, per esempio, se le condizioni del tempo non sono buone deve essere riportato a terra. Uno degli aerei senza pilota della Northrop Grumman, già acquistato l'anno scorso e utilizzato nelle 300 miglia di confine in Arizona, aveva difficoltà a distinguere un gruppo di clandestini da un branco di animali e pativa i voli a bassa quota, tanto che il mese scorso si è conficcato al suolo assieme ai quasi 7 milioni di dollari che era costato. E quanto ai sensori Raytheon, il bollettino dei soldati che muoiono ogni giorno in Iraq la dice lunga sulla loro capacità di individuare e analizzare gli «oggetti sospetti».

Questa operazione più affaristica che politica si chiama Sbi, Secure border intiative e non si può dire che abbia suscitato molto entusismo nel Congresso, compresa la parte repubblicana. Se può servire come indicazione, prima ancora che si ponga il problema di finanziarne i costi (un conto concreto non è stato fatto ma si tratta di miliardi di dollari), nel bilancio appena approvato la voce di 115 milioni di dollari necessari alle spese «correnti» dell'operazione è stata decurtata di 25 milioni.

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