La Jornada - Giovedì 19 gennaio 2006
L'ALTRA CAMPAGNA NON PROMUOVE L'ASTENSIONISMO, ASSICURA MARCOS
Questo movimento è per promuovere l'uso della ragione e analizzare le scelte politiche

ELIO HENRIQUEZ e LUIS BOFFIL GOMEZ - Inviato e Corrispondente

Chablekal, Yucatán, 18 gennaio - Il subcomandante Marcos ha assicurato che non discuterà con i candidati presidenziali ed ha affermato che l'Altra Campagna non
promuove l'astensionismo nelle elezioni del prossimo 2 luglio.

"Le preferenze o le simpatie elettorali non sono in nessun modo un impedimento per essere dell'Altra Campagna. Il problema con i partiti politici e le elezioni, è se ci vogliamo adeguare a loro o se faremo un'altra cosa", ha precisato davanti ai numerosi interventi sull'argomento, all'inizio del suo viaggio nel terzo dei 32 stati del paese che visiterà.

"Il 2 luglio che ognuno voti ciò che vuole, ma non è in nessun modo una campagna elettorale e noi, né nessun altro dell'Altra Campagna, accetterà la proposta di fare dibattiti con candidati politici; questo non è in discussione. La sola cosa che potremmo dire ai politici è aggiungerci alla richiesta che se ne vadano dal paese o siano rispettati i loro diritti umani una volta in prigione", ha aggiunto.

In questo stato governato dal Partito di Azione Nazionale (PAN) ed abitato per il 60% da indigeni maya, Marcos ha ripetuto che i popoli originari sono stati "traditi" nell'anno 2001 da tutti i partiti politici e dai tre poteri dell'Unione, e questo "non si dimentica".

Il delegato Zero è approdato in terre yucateche questa mattina all'alba proveniente da Cancun, da dove è partito prima della mezzanotte di martedì, dopo aver presieduto un'assemblea affollatissima nella piazza di Las Palapas. Il viaggio a Chablekal, appartenente al municipio di Mérida, inizialmente era programmato per la mattina di questo mercoledì, ma è stato anticipato per la riunione con gli aderenti prevista alle ore 9.

Il veicolo che trasporta il subcomandante e gli altri veicoli della carovana che l'accompagnano, hanno imboccato l'autostrada a pagamento Cancun-Merida ed ai caselli tutti hanno pagato il pedaggio normalmente. Dopo quattro ore e mezza, Marcos è arrivato in questo comune situato a mezz'ora da Merida, in mezzo al canto dei galli e ad una temperatura insolitamente bassa.

Su alcuni muri c'erano ancora le scritte che la settimana scorsa degli anonimi hanno fatto contro la sua presenza in questo comune di Merida, governato dal panista Manuel Fuentes Alcocer, ma abitato in maggioranza da priisti.

Marcos si sistemato nel Centro Comunitario Uay Ja, dove funziona un'equipe per i diritti umani, un progetto di comunicazione che comprende una stazione radio comunitaria, attività di catechesi con comunità ecclesiali di base, oltre la gruppo "Indignación", a cui collabora il sacerdote Raúl Lugo Rodríguez, aderente alla Sesta e all'Altra Campagna zapatista. In questa qualità è stato il conduttore delle riunioni di questo giorno alla quale hanno partecipato decine di persone. Lo stesso religioso, cappellano di San Camillo, appartenente alla diocesi di Merida, guidata dal vescovo conservatore Emilio Berlié, ha comunicato che si erano registrate più di 400 persone.

Dalle 9, quando è iniziata la riunione con aderenti e simpatizzanti zapatisti, si è notato che i partecipanti hanno studiato la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, cosa che ha permesso che la giornata fosse molto partecipata con opinioni e proposte delle decine di presenti.

Sono state presentate denunce riguardo alle vessazioni delle autorità paniste nei confronti degli artigiani che vendono nel sito archeologico di Chichen Itzá; del costante furto di terre a gruppi indigeni; della discriminazione contro i portatori di AIDS e del razzismo contro i gruppi di nativi.

Pedro Uk, indigeno maya, ha raccontato come, con mobilitazioni, anni fa hanno impedito che il Congresso locale dello Yucatan approvasse una riforma indigena sfavorevole per loro, e come il governo ha cambiato il nome della comunità Cisteil, dove Jiacinto Canek lanciò una ribellione indigena nel XVIII° secolo.

Mauricio Macosay ha affermato che le grandi piantagioni di agave, che nel 1916 arrivarono a produrre fino a 200 mila tonnellate, sono state "demolite" per gli effetti del modello neoliberista e del capitalismo. Ora, in questa entità, se ne producono solo 20 tonnellate circa.

Alla fine della prima fase della riunione, ha preso la parola il subcomandante per spiegare le portate della Sesta e dell'Altra Campagna, col proposito di formare un programma nazionale di lotta anticapitalista, che mostra la tendenza politica del movimento zapatista.

"La guerra è la cosa più assurda ed idiota di questo mondo", ha detto, ricordando che questa era una delle opzioni poste nella consulta con le comunità zapatiste durante l'allerta rossa del giugno passato.

Riguardo alle allusioni di alcuni partecipanti, ha inoltre dichiarato che se nell'Altra Campagna "non impariamo a rispettarci", quest'iniziativa diventerà un partito politico.

Dopo un'interruzione per il pranzo, è ripreso l'incontro nel quale sono state poste nuovamente domande circa i comizi presidenziali e se Marcos avrebbe discusso con i candidati. Ha affermato allora che questa possibilità non esiste, per cui ognuno potrà votare per chi vuole.

"Dobbiamo darci gli elementi per quando arriverà quel giorno" (il 2 luglio). Ognuno deve prendere una decisione, ma "a nessun cittadino o cittadina fa male avere altre opzioni che non si contrappongono con quella dell'Altra Campagna e decidere se votare o no".

L'Altra Campagna non obbliga nessuno né a votare né a non votare, nessuno ha detto che deve astenersi, è contemplato ma non è ancora nelle linee base.Ha sottolineato che con l'Altra Campagna "non si tratta di promuovere l'astensionismo, ma di promuovere l'uso della ragione, la discussione e la discussione di tutte le opzioni politiche, perché è meglio avere ben chiaro lo scenario generale".

Ha insistito che l'iniziativa zapatista "è un'altra cosa", altrimenti "staremmo cercando di dialogare con i candidati e politici, avremmo parlato con la Cocopa, viaggeremmo in aereo o elicottero per tutto il paese, parleremmo con deputati e senatori, avremmo la stampa a favore".

Nel contesto delle critiche al PRD, il subcomandante ha rivelato di aver appena ricevuto informazione secondo cui "un'organizzazione di filiazione perredista - l'Orcao (Organizzazione Regionale di Coltivatori di Caffè di Ocosingo) - insieme a paramilitari del PRI, hanno attaccato un nostra comunità e sequestrato un compagno".

Ha riferito che la giunta di buon governo corrispondente sta occupandosi della questione e farà conoscere i dettagli in un comunicato stampa.

Nel suo primo giorno di soggiorno in Yucatan, Marcos non ha tenuto manifestazioni di massa in spazi aperti e nemmeno sono previsti per questo giovedì. Solo venerdì alle ore 18 si svolgerà una manifestazione nella piazza principale di Merida per rivolgere un messaggio a chi lo vorrà ascoltare, dopo aver ascoltato le denunce di aderenti e simpatizzanti.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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