La Jornada - Martedì 17 gennaio 2006
In Chiapas persiste la paramilitarizzazione
ONG ALLERTANO SU POSSIBILI VIOLENZE

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristobal de las Casas, Chis. 16 gennaio - A conclusione del viaggio del delegato Zero nello stato del Chiapas, gli organismi civili che hanno verificato la situazione dei diritti umani, hanno riscontrato "segnali preoccupanti all'inizio dell'Altra Campagna".

Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ed il Servizio Internazionale per la Pace (Sipaz) che hanno accompagnato il percorso del subcomandante Marcos in qualità di osservatori, hanno registrato diversi fatti dal primo giorno dell'anno, quando mentre la marcia zapatista procedeva verso la Piazza della Cattedrale di San Cristóbal, le luci del viale si spegnevano al suo passaggio, "atto provocato presumibilmente dalla presidenza municipale in segno di ripudio".

Il rapporto degli organismi civili rileva che il 3 gennaio, un'ora prima dell'arrivo del delegato Zero a Palenque, è stata registrata la presenza di un gruppo di circa 80 persone, tra lavoratori e proprietari terrieri, alcuni di loro armati; come hanno riferito in tono ironico, per 'dare il benvenuto al subcomandante Marcos'. Il raduno di queste persone "è stato dissuaso senza che si passasse ad azioni più gravi".

Il giorno 4 è stato diffuso un manifesto di rappresentanti municipali di San Cristóbal nelle colonie Getzemaní e La Hormiga, identificati del PRI, che avvertiva Marcos del "pericolo di scontri tra gli abitanti della zona nord della città a causa di questo tipo di manifestazioni".

Il rapporto segnala che durante tutto il percorso è stata ostentata la presenza di agenti (spie) della Procura Generale della Repubblica, dell'Esercito, del Centro di Investigazione e Sicurezza Nazionale e dei governi statale e municipali. "Molti armati, muniti di macchine fotografiche e cineprese, con l'evidente intenzione di registrare targhe, fotografare visi e registrare le parole dei simpatizzanti e degli aderenti all'Altra Campagna".

Il 5 gennaio a Tonalá, una persona con passamontagna ha cercato di confondersi tra le basi di appoggio zapatiste che accompagnavano il delegato Zero e di salire sul veicolo in cui viaggiavano. Il giorno 10, nella comunità Joaquín Amaro (Pijijiapan), gli abitanti hanno circondato gli agenti dell'intelligence presenti. "Gli agenti non si sono identificati. Almeno uno era armato".

Il CDHFBC e Sipaz esprimono la loro preoccupazione ed allarme riguardo ai segnali di violenza in Chiapas. Intanto l'attenzione si sposta sul viaggio del subcomandante Marcos per il paese, "correndo il rischio che si perda l'attenzione in uno stato che presenta diverse problematiche".

Citano la "persistente militarizzazione e paramilitarizzazione che si riattiva nei periodi elettorali", ed indicano zone a rischio a Ocosingo, Chilón, Tila e Las Margaritas, "per l'azione violenta o provocatoria di gruppi legati ai partiti Rivoluzionario Istituzionale e della Rivoluzione Democratica".

Non sfugge all'attenzione l'insistenza con cui alcuni mezzi di comunicazione ed autorità federali (come il segretario di Governo, Carlos Abascal) cercano di collegare "le zone di influenza" dell'EZLN col narcotraffico, o di paragonarlo alle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane "in una crescente campagna di discredito".

Un altro indizio sono gli attacchi contro difensori di diritti umani ed aderenti all'Altra Campagna "che potrebbero aggravarsi ora che i servizi di intelligenza hanno dati più precisi sui simpatizzanti".

In municipi della Costa e della Sierra, la popolazione colpita dall'uragano Stan è ancora sotto la pressione della distruzione e dell'insufficiente assistenza del governo. "La disperazione può causare violenza e scontri nei confronti di operatori governativi o forze di polizia, e la situazione potrebbe ulteriormente deteriorare se si condizionano gli aiuti al voto".

Gli osservatori segnalano gli effetti della violenza politica che potrebbe scatenarsi contro le comunità zapatiste o il delegato Zero, "nella misura in cui l'Altra Campagna sarà un contrappeso reale per l'ambito elettorale. Tutti questi elementi complicano lo scenario chiapaneco nel futuro immediato".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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