San Cristobal de las Casas, Chis. 16 gennaio - A conclusione del viaggio del delegato Zero nello stato del Chiapas, gli organismi civili che hanno verificato la situazione dei diritti umani, hanno riscontrato "segnali preoccupanti all'inizio dell'Altra Campagna".
Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ed il Servizio Internazionale per la Pace (Sipaz) che hanno accompagnato il percorso del subcomandante Marcos in qualità di osservatori, hanno registrato diversi fatti dal primo giorno dell'anno, quando mentre la marcia zapatista procedeva verso la Piazza della Cattedrale di San Cristóbal, le luci del viale si spegnevano al suo passaggio, "atto provocato presumibilmente dalla presidenza municipale in segno di ripudio".
Il rapporto degli organismi civili rileva che il 3
gennaio, un'ora prima dell'arrivo del delegato Zero a
Palenque, è stata registrata la presenza di un gruppo
di circa 80 persone, tra lavoratori e proprietari
terrieri, alcuni di loro armati; come hanno riferito
in tono ironico, per 'dare il benvenuto al
subcomandante Marcos'. Il raduno di queste persone "è
stato dissuaso senza che si passasse ad azioni più gravi".
Il giorno 4 è stato diffuso un manifesto di
rappresentanti municipali di San Cristóbal nelle
colonie Getzemaní e La Hormiga, identificati del PRI,
che avvertiva Marcos del "pericolo di scontri tra gli
abitanti della zona nord della città a causa di questo
tipo di manifestazioni".
Il rapporto segnala che durante tutto il percorso è
stata ostentata la presenza di agenti (spie) della
Procura Generale della Repubblica, dell'Esercito, del
Centro di Investigazione e Sicurezza Nazionale e dei
governi statale e municipali. "Molti armati, muniti di
macchine fotografiche e cineprese, con l'evidente
intenzione di registrare targhe, fotografare visi e
registrare le parole dei simpatizzanti e degli
aderenti all'Altra Campagna".
Il 5 gennaio a Tonalá, una persona con passamontagna
ha cercato di confondersi tra le basi di appoggio
zapatiste che accompagnavano il delegato Zero e di salire
sul veicolo in cui viaggiavano. Il giorno 10, nella
comunità Joaquín Amaro (Pijijiapan), gli abitanti
hanno circondato gli agenti dell'intelligence
presenti. "Gli agenti non si sono identificati. Almeno
uno era armato".
Il CDHFBC e Sipaz esprimono la loro preoccupazione ed
allarme riguardo ai segnali di violenza in Chiapas.
Intanto l'attenzione si sposta sul viaggio del
subcomandante Marcos per il paese, "correndo il
rischio che si perda l'attenzione in uno stato che
presenta diverse problematiche".
Citano la "persistente militarizzazione e
paramilitarizzazione che si riattiva nei periodi
elettorali", ed indicano zone a rischio a Ocosingo,
Chilón, Tila e Las Margaritas, "per l'azione violenta
o provocatoria di gruppi legati ai partiti
Rivoluzionario Istituzionale e della Rivoluzione
Democratica".
Non sfugge all'attenzione l'insistenza con cui alcuni mezzi di comunicazione ed autorità federali (come il segretario di Governo, Carlos Abascal) cercano di collegare "le zone di influenza" dell'EZLN col narcotraffico, o di paragonarlo alle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane "in una crescente campagna di discredito".
Un altro indizio sono gli attacchi contro difensori di diritti umani ed aderenti all'Altra Campagna "che potrebbero aggravarsi ora che i servizi di intelligenza hanno dati più precisi sui simpatizzanti".
In municipi della Costa e della Sierra, la popolazione colpita dall'uragano Stan è ancora sotto la pressione della distruzione e dell'insufficiente assistenza del governo. "La disperazione può causare violenza e scontri nei confronti di operatori governativi o forze di polizia, e la situazione potrebbe ulteriormente deteriorare se si condizionano gli aiuti al voto".
Gli osservatori segnalano gli effetti della violenza politica che potrebbe scatenarsi contro le comunità zapatiste o il delegato Zero, "nella misura in cui l'Altra Campagna sarà un contrappeso reale per l'ambito elettorale. Tutti questi elementi complicano lo scenario chiapaneco nel futuro immediato".
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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