Mercoledì 15 febbraio 2006
Marcos: Marín ed i suoi amici in prigione
Hermann Bellinghausen - inviato

Puebla, Pue, 14 febbraio - "Gente come il governatore Mario Marín ed i suoi amici devono stare in prigione con i violentatori, i ladri e gli assassini" - ha detto questa notte il subcomandante Marcos nello Zocalo della capitale poblana a più di duemila persone che l'hanno aspettato fino a quasi mezzanotte per salutare l'altra campagna.

Marcos ha iniziato il suo messaggio dicendo: "Buona notte alla Puebla del basso ed a sinistra. Alla Puebla dell'alto, a destra, auguriamo una brutta notte... deve star passando una brutta notte oggi. Speriamo che non finisca questa brutta notte, o meglio, dove deve terminare è in prigione".

Per una scomoda coincidenza, l'altra campagna è arrivata proprio oggi in questa piazza, nell'ora nera del governatore poblano, esibito in televisione per la sua lega con l'impresario Kamel Nacif e per la sua partecipazione nell'arresto illegale della giornalista Lydia Cacho.

"Perché quello che sta succedendo qui, ci fa mettere in discussione, come uomini e donne di qualunque parte di questo paese... quando uno sta leggendo il giornale o guarda la televisione e si rende conto di ciò che succede in alto, chi sono quelli che ci governano e quelli che comandano, quelli che possiedono le ricchezze. Allora s'incomincia a contrarre il pugno sinistro e si trasforma in una rabbia che inizia a riempire i cuori di tutti e non solo per ciò che sappiamo che sta succedendo lassù in alto, ma perché tutti ci incominciamo a domandare quante malvagità, come questa, quante ingiustizie ignoriamo, perché non ci sono un registratore o una videocamera a filmarli".

Poi ha aggiunto: "nella nostra casa, nel nostro lavoro, nella scuola, nel negozio, vediamo ogni giorno che le cose vanno peggio e che in alto continua ad esserci tutta questa immondizia che ora esplode su di un media e ci porta a domandarci quanta merda c'è ancora lassù che non sappiamo nemmeno che esiste. Stiamo cercando un paese nuovo, uno nel quale non esistano Marín e la gente che lo accompagna".

Poco prima aveva preso la parola il difensore dei diritti umani Martín Barrios, perseguitato dal governatore Marín e dagli impresari maquileros della Valle di Tehuacán: "Tutti lo sapevamo. Che vergogna avere questo governatore che si stende come tappetino davanti a quegli impresari. Non serve avere giudici come quelli che abbiamo. Quello che è stato rivelato è delittuoso". Riferendosi ai funzionari ed ai giudici dello stato, Barrios ha detto: "i poblanos non li meritano. Impartiscono giustizia per pagarsi le loro campagne. Fanno un uso fazioso del potere".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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