La Jornada - Venerdì 14 luglio 2006
Prigionieri zapatisti terminano lo sciopero della fame
HERMANN BELLINGHAUSEN

Angel Concepción Pérez e Francisco Pérez, indigeni zapatisti incarcerati da 10 anni nella prigione di Tacotalpa, Tabasco, hanno smesso lo sciopero della fame iniziato la settimana scorsa, ma hanno annunciato che "non è l'ultimo, è solo l'inizio", in una lettera rivolta al comando generale dell'EZLN, al subcomandante Marcos ed alla società civile nazionale ed internazionale.

Scrivono: "È la strada per chiedere giustizia e libertà. Grazie a tutti quelli che ci hanno accompagnato, in questo dolore amaro. Cessiamo lo sciopero di fame, ma la parola non cesserà mai di parlare né la taceranno le sbarre".

Il presidio di membri dell'altra campagna che ha accompagnato questa protesta ha annunciato che si trasferirà a Villahermosa per seguire il processo in corso per la libertà dei chol chiapanechi in prigione.

I prigionieri politici zapatisti dicono anche: "Se non riceveremo risposta faremo un altro sciopero di fame, fino alla fine. Lì ci sono le nostre famiglie, loro sono i nostri testimoni, non siamo né criminali né delinquenti, siamo lavoratori che coltiviamo la terra per le nostre famiglie".

Questi indigeni, basi d'appoggio dell'EZLN, sono stati incarcerati nel 1996, alla fine della prima marcia zapatista a Città del Messico. Allora furono accusati di reati mai provati dalle autorità, per cui Don Angel e Panchito vengono considerati degli "ostaggi", vittime di una rappresaglia politica dei vari governatori tabasqueñi, Roberto Madrazo Pintado e Manuel Andrade.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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