La Jornada - Venerdì 14 luglio 2006
Con l'accordo di Punta Chueca la nazione comca'ac si unisce al CNI
I popoli indios respingono il progetto turistico della Escalera Náutica
Esigono rispetto per l'Isola Tiburón, cuore della cosmogonia seri

HERMANN BELLINGHAUSEN

Il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) ha reso nota una riunione "storica" in Punta Chueca, Sonora, dello scorso fine settimana. Le autorità della nazione comca'ac (seri) hanno deciso di unirsi alla principale organizzazione indigena indipendente del paese ed, insieme ai rappresentanti mayo e yaqui, con una commissione di altri popoli indios, hanno pattuito di rafforzare il CNI.

La rivendicazione principale dei seri riguarda l'Isola Tiburón, che i governi federale e sonorense minacciano di espropriare a fini turistici. L'isola è centro della cosmogonia seri dai tempi antichi.

Membri del CNI della regione Centro-Pacifico che hanno partecipato all'incontro, hanno detto che "una delle resistenze politico-militari indigene più prolungate (che continua a tutt'oggi, come abbiamo potuto constatare) è quella dei seri che sono stati al punto di essere sterminati dal governo coloniale e poi dai governi del Messico indipendente. L'accordo preso con i seris ci sembra di notevole importanza per la lotta di resistenza indigena, per il CNI e per l'altra campagna".

Così, il 9 luglio, nella comunità comca'ac di Soocaix, Punta Chueca, hanno firmato il "Pronunciamento di Soocaix" rappresentanti dei paesi yaqui, mayo, comca'ac, triqui, ñu saavi (mixteco), zapoteco, wixáritari (huichol), purhépecha, nahua e coca, "per dare un nuovo impulso al CNI nel nord del paese". Le delegazioni indigene hanno affermato che, nonostante le aggressioni permanenti, i loro popoli "continuano a vivere, in piedi e resistendo".

Tra il deserto e l'oceano Pacifico, il rinnovato CNI afferma: "Né la guerra di sterminio scatenata dallo 'yori' (meticcio) contro le tribù e nazioni del nord, né l'integrazione forzata imposta dai governi liberali del centro, sono riusciti ad ammazzare la nostra parola e la nostra cultura. Oggi ci rendiamo conto che lo sterminio tentato dai potenti contro le tribù yoreme e la nazione comca'ac è diventato una nuova guerra di conquista e di sterminio neoliberale contro tutti i popoli originari del Messico che ha come fine di spogliarci dei nostri territori per i profitti dei grandi interessi capitalisti, appoggiati dal governo messicano a tutti i suoi livelli".

Gli indigeni hanno deciso di "unire resistenze e sforzi per difenderci dal nostro nemico comune e di arrivare alla liberazione ed alla ricostituzione integrale dei nostri popoli".

"Con tutto, con i programmi, col denaro e con le trappole che il governo tende ai nostri popoli per riuscire a dividerci ed a indebolirci, riaffermiamo la nostra volontà di continuare a lottare. Respingiamo completamente il megaprogetto turistico 'Escalera Náutica' o 'Mar de Cortés', che pretende espropriare dell'Isola Tiburón, cuore della nazione comca'ac, rifiutiamo la privatizzazione dell'acqua e dei territori indigeni, la costruzione di gasdotti, l'inquinamento della madre terra con agrochimici, così come lo sfruttamento dei lavoratori agricolo triquis, ñu saavi e zapotecos ubicati nei villaggi Miguel Tedesco e Pesqueira e nei municipi di Caborca e Hermosillo".

Basandosi sui diritti storici, che testimoniano la loro esistenza come popoli originari di Sonora e di altre regioni, esigono il "rispetto dei nostri territori, dell'autonomia, della cultura, della storia, delle tradizioni, del governo, dei diritti lavorativi, umani e sociali, rendendo noto alla società nazionale che difenderemo in tutti modi a noi possibili quanto ci appartiene e ci compete, come abbiamo fatto negli ultimi cinquecento anni. Come parte integrale delle nostre rivendicazioni chiediamo al governo degli Stati Uniti un rispetto senza restrizioni dei territori e dei posti sacri del popolo Lakota, principalmente dei luoghi noti come Bear Butte e Colinas Negras". Infine, si sono appellati ai popoli indigeni del nordovest a "far parte di questo storico processo di unificazione tra popoli fratelli".

Nella riunione c'erano pure, per i popoli del nordovest, il governo tradizionale ed il consiglio degli anziani seri, il consiglio generale di rappresentanti mayo, membri del popolo yaqui ed il Fronte di Unificazione e Lotta Triqui-Mixteco-Zapoteco per la Liberazione dei Popoli Indigeni (che agglutina emigranti che lavorano come braccianti). Hanno deciso di ricercare l'unità con i popoli indigeni di Sinaloa, Sonora, Baja California e Chihuahua, per unire le forze in una resistenza comune.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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