La Jornada - 13 dicembre 2006
Vittime di una volgare retata
Fabiola Martínez ed Octavio Vélez

Oaxaca, Oax. - Una venditrice ambulante, una studentessa, un muratore, una casalinga, un cameriere, un falegname... Una bibliotecaria, un pittore, un architetto...

Tutti sono nella stessa situazione: il governo di Ulises Ruiz li considera delinquenti ad alta pericolosità ed ha deciso di inviarli, con una deportazione di massa, ad una prigione federale di media sicurezza, El Rincón, a migliaia di chilometri di Oaxaca.

Leggendo i profili dei più di 140 detenuti del 25 novembre, presentati nel centro storico di questa capitale, è evidente che nessuno ha la fedina penale sporca, salvo un impiegato coinvolto in un caso di violenza interfamiliare.

"Senza peccato né colpa ", alcuni per la "pura sfortuna di lavorare o aspettare il loro trasporto vicino al posto dell'operativo" - avvocati e parenti denunciano che sono stati vittime di una "volgare retata" per strade del centro della capitale e lì attorno.

Ci sono quattro fratelli, di cognome Coca Gómez che stavano insieme, sul marciapiede, aspettando il trasporto verso casa. Ci sono impiegati dell'Organizzazione Radiofonica Messicana, ubicata nella stessa zona...

Tutti sono accusati di aver commesso reati penali: sedizione, associazione delittuosa, furto e danni per incendio. Non ci sono indizi che accreditino il grado di pericolosità, ma sono stati trasferiti a El Rincón.

Qui alcuni casi denunciati dagli avvocati difensori: Reipien López (58 anni) ingegnere agronomo, Luis Jorge González (20) studente, Rigoberto Vázquez (19) panettiere, Teodulfo Luis García (27) cameriere, Gonzalo Santiago Orea (20) studente dell'Istituto Tecnologico di Oaxaca, Ignacio Mendoza (27) operaio dell'impresa Edhigraph, Abel Orozco tipografo della Edigraph, Vladimir Daniel Márquez (23) impiegato, Gerardo Juárez, impiegato della Tabiquera San Sebastián e Luis Dionisio Martínez (43) professore ed artista plastico.

Poi: Roberto Morales (47) direttore di una scuola bilingue in San Dionisio Ocotepec, William Hernández (18) studente e cameriere, Velasco Fabián (34) operaio della manutenzione nell'impresa Comosa, David Fernández Pacheco (34) falegname e Porfirio Domínguez, architetto, con lesione cranioencefalica.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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