L'APPO riprenderà i blocchi a Oaxaca
Decidono anche di estendere le mobilitazioni contro il prossimo governo di Felipe Calderón Hinojosa, se quando inizia il suo mandato ci sarà ancora Ruiz Ortiz come governatore
Alejandro Torres e Jorge Octavio Ochoa / inviati
El Universal - Oaxaca, Oaxaca - Lunedì 13 novembre 2006

13:17 - Reinstallare le barricate, occupazione di uffici pubblici statali e di municipi e blocchi di strade sono alcune delle decisioni approvate dal congresso costitutivo dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) alla conclusione dei suoi lavori all'alba di oggi, lunedì.

I 1.700 delegati al congresso, in rappresentanza delle otto regioni dello stato e dei settori operai, indigeni, studenteschi, sindacali e dei quartieri, hanno ribadito che la richiesta delle dimissioni del governatore Ulises Ruiz Ortiz non è negoziabile né rinunciabile.

Rendendo note le risoluzioni del congresso costitutivo, Zenén Bravo Castellanos, che era il presidente della sessione di lavori, ha detto che l'APPO estenderà le sue mobilitazioni contro il governo di Felipe Calderón Hinojosa se quando inizierà il suo mandato, il 1° dicembre, Ruiz Ortiz sarà ancora al suo posto.

I delegati al congresso hanno deciso che l'APPO sia diretta da un corpo collegiale senza un leader in particolare. L'organo di direzione del movimento sarà un consiglio statale composto da 260 persone che rappresenteranno le otto regioni dello stato ed i differenti settori che aderiscono all'APPO.

Inoltre, al consiglio prenderanno parte come membri onorari gli ex-prigionieri politici e coloro che hanno un mandato di cattura pendente per la loro partecipazione al movimento.

Nel corso di questo lunedì il consiglio statale si distribuirà nelle differenti commissioni in cui saranno suddivisi i compiti della nascente organizzazione.

Zenén Bravo ha spiegato in una conferenza stampa, iniziando una marcia di circa mille membri dell'APPO che il piano di azione dell'organizzazione prevede, tra il resto, la ripresa delle brigate mobili che bloccherebbero gli uffici pubblici statali, oltre alla reinstallazione di barricate ed alla realizzazione di blocchi di strade.

"Il proposito è quello di dimostrare che non c'è governabilità", ha spiegato. Ha pure detto che si deve ancora definire all'interno del nuovo consiglio statale il momento in cui si darà inizio a tali azioni.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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