La Jornada - Venerdì 13 ottobre 2006
Afferma che “molta gente” opta ormai per la lotta armata per trasformare il paese
Subcomandante Marcos: si sta chiudendo la strada pacifica al cambiamento

JAVIER VALDEZ CARDENAS - Corrispondenti

Culiacán, Sin., 12 ottobre - Molte persone ed organizzazioni, non solo i nove gruppi guerriglieri di cui il governo federale riconosce l'esistenza, stanno scegliendo la via delle armi per trasformare il paese, poiché le strade pacifiche si stanno chiudendo - ha affermato il subcomandante Marcos, dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

Nella comunità di Mochicahui, municipio di Ahome, uno degli insediamenti indigeni più importanti nel nord di Sinaloa dove vivono i mayos, Marcos è stato ricevuto dalla governatrice tradizionale, o cobanaro, Julia Gastélum Escalante - che gli ha offerto musica e danze tipiche di questo gruppo etnico, compresa la Danza del cervo - e da studenti e professori universitari dell'Università Autonoma Indigena del Messico.

Il leader zapatista ha visitato le strutture di questo istituto educativo dove vivono e studiano giovani indigeni di tutto il paese e provenienti dall'estero, soprattutto dall'America Centrale, ed ha ascoltato le proteste, i problemi e le proposte di studenti e lavoratori.

Nella piccola piazza di Mochicahui, davanti a circa 300 persone, principalmente giovani, il subcomandante ha insistito sulla domanda che gli pongono insistentemente riguardo al cappuccio ed al perché non mostra il volto, e così ha risposto:

"Il problema non è il volto, gli incappucciati, avere il viso scoperto, perché voi conoscete la faccia di (Vicente) Fox e sapete che è un figlio di buona donna, e conoscete quello di (Felipe) Calderón e tutti sappiamo quello che fa nel governo, e conosciamo il volto del presidente, del governatore e sappiamo come si arricchiscono", ha dichiarato.

Andrés López, dirigente della società degli studenti di questa università, gli ha dato il benvenuto, ed un altro giovane, noto come Gabino, ha detto che il principale problema dell'istituzione è la mancanza di finanziamenti, "perché è di indigeni, ma se fosse di imprenditori avrebbe strutture di prima qualità".

Altri oratori hanno parlato di conflitti agrari come quello nella comunità di El Carrizo Grande, a El Fuerte, la cui divisione e corruzione di alcuni dei suoi membri, viene alimentata da funzionari dei governi statale e federale.

Julia Gastélum, governatrice tradizionale, ha dichiarato che gli indigeni sono sempre umiliati ed emarginati, non hanno terre per seminare ortaggi. Ha affermato che nonostante le condizioni di povertà e le carenze in cui vivono, le etnie situate nel nord dello stato conservano le proprie tradizioni.

Quello che l'EZLN per mezzo dell'altra campagna chiede alla gente, ha aggiunto, è di non credere a nessuno, ma di credere in se stessi, di organizzarsi in base alle proprie necessità e richieste e di lottare affinché i cittadini di tutto il paese sappiano ciò che sta accadendo nelle comunità indigene di Sinaloa.

Il delegato Zero ha dichiarato che tutti i politici, compresi i membri di PRI, PAN e PRD, hanno tradito la causa zapatista, poiché ritengono che gli indigeni non esistano, e se li riconoscono è solo come mendicanti o perchè gli fanno pena, ma non come persone che abbiano diritto ad una vita degna. Nella conferenza stampa ha insistito sul fatto che il movimento dell'EZLN è pacifico e per la via politica, ma non sta con i partiti, sta "in basso, con la gente, perché in alto non c'è alcuna soluzione".

Ha assicurato che non sono solo nove i gruppi armati che operano nelle diverse regioni del paese. Ha dichiarato che alla Segreteria di Governo "sono molto tonti" e non si accorgono di questo panorama.

"La cosa certa è che ci sono altri gruppi ancora: quello che succede è che alla Segreteria di Governo sono molto tonti. È molta gente quella che adesso, mentre si chiudono le strade pacifiche, vuole ricorrere alle armi. Speriamo che questo fenomeno non aumenti e che al suo posto nasca realmente un movimento civile e pacifico e che possiamo realizzarlo in un altro modo". Nessuno di questi gruppi armati, sostiene, è finanziato dal narcotraffico.

Nel pomeriggio, il subcomandante ha presieduto, insieme a dirigenti di organizzazioni sociali, un meeting nel centro della città di Los Mochis, municipio di Ahome, alla presenza di circa 200 persone; nella notte, il leader dell'EZLN viaggerà in nave verso la città di La Paz, in Bassa California Sud, per continuare i lavori dell'altra campagna.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home