PAROLE DEL SUBCOMANDANTE MARCOS DAVANTI AL CARCERE DI GUANAJUATO

13 marzo 2006

APPELLO NAZIONE ED INTERNAZIONALE

Siamo venuti fin qua su invito dei compagni dell'altro Guanajuato per visitare due compagni, Adolfo e Miguel Andrade Ibarra, prigionieri politici repressi dal governo di Guanajuato. Ieri avevamo ricevuto la conferma dal direttore del centro di reinserimento sociale che avremmo potuto entrare ma arrivati lì ci hanno negato l'ingresso condizionandolo al fatto di toglierci il passamontagna.

In precedenza, durante lo svolgimento dell'altra campagna siamo andati nella prigione di Tehuantepec, nella prigione di Ixcotel, in Oaxaca, e ci hanno ricevuto così come siamo; abbiamo parlato con i prigionieri e siamo usciti senza nessun problema, prima di questo avevamo visitato la prigione in Tabasco ed anche ad alcuni compagni ed eravamo entrati senza problemi.

Adesso, qui in Guanajuato, un idiota vuole che mi tolga il passamontagna, come se dopo tutto questo tempo un imbecille come quello che dirige questa prigione e quello che guida questo stato, riuscisse a farmi togliere il cappuccio.

Secondo le informazioni in nostro possesso, nella notte si sono svolte comunicazioni dirette tra il direttore del carcere, il governatore Romero Hicks, il segretario di governo, Abascal e Ramón Muñoz, leader de El Yunque in tutto il paese. Dal governo federale e dal governo statale panista è arrivato l'ordine di proibirci l'ingresso senza nessun argomento valido perché già prima avevamo potuto entrare nelle prigioni senza alcun problema ed avevamo parlato con i detenuti ed ora qui, in uno stato governato dal PAN, con un segretario di governo e col vicepresidente in funzione Ramón Muñoz, in un paese guidato da El Yunque, ci negano l'ingresso sicuramente perché là dentro nascondono qualcosa. Perché in altre parti non ci hanno negato l'ingresso e qui sì?

È chiaro per noi che i compagni Adolfo e Miguel sono prigionieri politici ed a partire da questo momento sono sequestrati dalle autorità dello stato di Guanajuato.

Noi vogliamo rivolgere un appello speciale a tutti i comitati di solidarietà con la lotta zapatista nel mondo, un appello speciale ai compagni e alle compagne che hanno sottoscritto la Sesta Internazionale nei cinque continenti. Rivolgiamo un appello speciale anche a tutti i compagni e le compagne dell'Altra in Guanajuato e a tutti i compagni e le compagne dell'Altra in tutto il paese, per:

un boicottaggio internazionale contro il governo dello stato di Guanajuato e contro il governo di Vicente Fox in tutto il paese, con azioni civili e pacifiche contro le sue rappresentanze presenti in tutto il mondo.

Un boicottaggio nazionale contro il Partito di Azione Nazionale e contro la sua propaganda elettorale per le elezioni presidenziali del 2 luglio.

Chiediamo rispettosamente ai compagni di tutto il mondo, ai compagni nei cinque continenti e a tutta l'altra campagna nel paese, che questo boicottaggio e sabotaggio non si interrompa fino a che Adolfo e Miguel Andrade Ibarra, prigionieri politici in quella prigione, siano liberati.

Compagni e compagne, quello che abbiamo visto oggi è quello che è destinato a tutto il paese se Azione Nazionale si manterrà alla presidenza della Repubblica.

A partire da ora invitiamo a non sottoscrivere in alcuna forma qualunque proposta fatta da Azione Nazionale a meno che non vogliamo che le prigioni si riempiano di attivisti sociali e si violino i diritti umani senza che si possa fare niente, che si neghi la visita alla quale ha diritto qualunque carcerato e che qualunque cittadino messicano può visitare, perché noi sappiamo bene che è questo cappuccio che è conosciuto ed è questo nome che è conosciuto e che ci conoscono ovunque. È assurdo e ridicolo quello che pretende il governo dello stato di Guanajuato e la Segreteria di Governo.

Torniamo a ripetere, un boicottaggio internazionale contro il governo dello stato di Guanajuato, contro il Partito di Azione Nazionale e contro il governo di Vicente Fox.

E non solo questo compagni e compagne, qui in queste prigioni ci sono anche molti contadini, operai, coloni, gente umile e semplice ingiustamente detenuta mentre i grandi ladri del paese, come il governatore Romero Hicks, come Vicente Fox, come Martha Sahagún, come i figli dei due, come quelli che governano questo paese, sono liberi, mentre la gente che lotta per i suoi diritti, come questi fratelli del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria, sono in prigione.

Siamo venuti a dire loro e speriamo che lo possano sentire in qualche modo o che qualcuno glielo riferisca, che li tireremo fuori e porteremo fuori tutti i poveri detenuti che sono ingiustamente in queste prigioni ed al loro posto metteremo primo fra tutti il direttore di questa prigione, poi il segretario di governo, e poi il governatore dello stato e poi tutta la banda di ladri che stanno alla presidenza della Repubblica.

Abbiamo capito che nello stato di Guanajuato governa quello che nel paese simula, ha una doppia morale, quello che si presenta a livello internazionale come un difensore dei diritti umani, come uno rispettoso delle libertà democratiche che non rispetta a casa propria, nemmeno nello stato che l'ha visto nascere.

Vogliamo dire chiaro questo. Il Partito di Azione Nazionale oggi qui, ha dimostrato la sua vera vocazione fascista, ha dimostrato che è controllato totalmente dal gruppo fascista El Yunque che è quello che sta governando.. (si interrompe)

Ci stanno vedendo i compagni che sono in carcere, dicono che sono affacciati là, gli mandiamo e diciamo loro che presto saranno liberi.

Compagni, per concludere il mio intervento vogliamo dirvi che adesso, qui, in questo luogo, torniamo a rivendicare la lotta per la libertà dei prigionieri politici in tutto il paese e per la cancellazione di tutti i mandati di cattura.

Torniamo a rivolgere un appello a tutta l'Altra a livello nazionale affinché questo giorno 14 e 15 di marzo ci organizziamo e manifestiamo in qualche modo contro la brutalità della polizia e per la libertà di tutti i prigionieri politici.

Grazie compagne, grazie compagni...

(traduzione del Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)

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