La Jornada - Lunedì 13 marzo 2006
Nella periferia di Salamanca, elevata incidenza de leucemia e cancro a causa dell'inquinamento
L'immagine di Fox crolla proprio nella sua terra natale: Guanajuato
Denuncia che nelle località in cui governa AN sono creciuti i bordelli e la pedo-pornografia
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Salamanca, Gto. 12 marzo - "L'aria è pestilenziale, irrespirabile. Per non dire come diventa quando si verificano esplosioni nella fabbrica. Ma siccome non esiste nessuna regolamentazione.... Mi guardi, da giorni sono malato qui in gola e il dottore dice che non ho nessuna infezione", dice don Luis, un uomo anziano, con voce in effetti nasale, da malato.

Siamo a San Juan de la Presa, vecchio insediamento alla periferia di Salamanca che grazie alla crescita degli ultimi 30 anni dalla sua fondazione, non è più alla periferia della prima città industriale di Guanajuato. È il quartiere più inquinato della città più inquinata del paese. Sulla piattaforma senza rimorchio di un camion che serve da palco, uomini e donne ricevono il subcomandante Marcos e si proclamano aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, e testimoniano la loro pericolosa vicinanza con l'impresa Techem, multinazionale produttrice di componenti chimici, come il Malatión ed altri componenti base per pesticidi.

Il cancro negli adulti e la leucemia nei bambini, compresi neonati, hanno un'incidenza scandalosa. Alla riunione a cui partecipano non più di 200 persone, diversi presentano una qualche sofferenza degenerativa e molti hanno perso dei familiari a causa del cancro provocato dall'inquinamento chimico della Techem.

Dopo aver ascoltato le esperienze individuali e collettive molto gravi da don Luis, il subcomandante Marcos dirà: "Il problema non siamo noi. Il problema è il paese che sta morendo".

L'incontro si svolge in un cortile tra le case. Il terreno secco intorno è coperto di vetri rotti, pietre e merda umana. Decine di pali gialli indicando che qui sotto c'è una conduttura di gas della Petróleos Mexicanos. All'altro lato dei binari del treno si trova il cortile posteriore della raffineria di Salamanca le cui alte ciminiere ardono giorno e notte bruciando rifiuti. Oggi riposano, stranamente, secondo don Luis.

Passa un lungo convoglio di treni merci a 30 metri della riunione dell'altra campagna. E poco dopo un secondo treno con ancora più vagoni, a decine. Un altro uomo mi indica che non lontano scorre il fiume Lerma. O quello che rimane delle sue acque avvelenate. Sarebbe eccessivo considerare questo quartiere, che in tempi migliori fu terra di vasai, come una metafora reale del "vigoroso e moderno" stato di Guanajuato, candidato ad essere campione nazionale per popolazione emigrata negli Stati Uniti?

Nella vicina città di Celaya, questa mattina, il delegato Zero ha partecipato ad una riunione con aderenti alla Sesta e poi ha parlato pubblicamente in un cortile dell'Università Pedagogica Nazionale. Nell'atto pubblico, prima di dirigersi a Salamanca, il subcomandante ha rivolto un messaggio alla "oggi particolarmente felice coppia che vive a Los Pinos".

Marcos si era riunito per diverse ore con organizzazioni politiche e sociali, insegnanti ed accademici, collettivi e singoli individui della località. Ha quindi detto: "Qui a Celaya abbiamo trovato la prova palpabile di ciò che significa la proposta di Azione Nazionale e del gruppo che la dirige, che è El Yunque, e di ciò che hanno fatto in queste terre. Siamo venuti a sapere delle tresche della famiglia Bribiesca-Sahagún, del furto di terre che stanno facendo ai danni dei contadini e di come in questo ultimo pezzo di sessenio si stiano arricchendo all'ombra del potere presidenziale".

Il delegato zapatista ha dichiarato che "questo significa che non c'è stato alcun cambiamento, neanche in questo... che la presunta immagine di Azione Nazionale e di Fox come di un partito, o di un dirigente politico, non corrotto, è crollata proprio qui nella sua terra natale.

Dietro il partito ora alla guida del paese, vediamo la doppia morale di chi si dice preoccupato per la famiglia e contemporaneamente promuove la crescita della pornografia e dei postriboli nelle località in cui governa. Ci hanno spiegato come nei posti dove governa Azione Nazionale, inspiegabilmente crescono il numero dei bordelli, la pornografia ed il traffico di minorenni per il commercio sessuale. La cosa paradossale è che è gente che si dice molto cattolica e che va regolarmente a messa, probabilmente per chiedere perdono per tutti i peccati che fa nel resto della settimana".

Secondo dati forniti da aderenti alla Sesta durante la riunione, in pochi anni il numero dei bordelli è cresciuto del 400% solo a Celaya.

Dove governa El Yunque

L'altra campagna è arrivata a Guanajuato solo venerdì ed al suo passaggio si è presentato un panorama degno di attenzione. Dalla Sierra Gorda al grappolo di cittadine sviluppate dello stato, abbondano le prove che questa è un'entità colma di problemi nonostante la presenza degli impianti Monsanto, Techem, Coca Cola e di altri marchi del neoliberismo. I campi di saggina, le coltivazioni ibride e transgeniche; la crescita disordinata delle città; l'inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua; la grande discarica di Apaseo El Grande che ha avvelenato l'atmosfera. Ed anche la spoliazione delle terre dei chichimecas e guachichiles in San Luis de La Paz; l'invasione della Telmex e Televisa dei siti sacri degli otomì a Tierra Blanca. Tutti luoghi attraversati dall'altra campagna.

Nella riunione privata con aderenti alla Sesta di Celaya, il delegato Zero ha affermato: "Eravamo preoccupati del fatto che in Guanajuato nessuno parlasse più de El Yunque. Pensavamo di doverlo fare noi. Come ha detto un compagno di Acámbaro, questo ci porta al problema che esponeva una compagna di Salvatierra della frode delle casse di risparmio. La stessa cosa con le riforme dell'ISSSTE e le segnalazioni di insegnanti e studenti dell'UPN. E c'è il problema che si presenta adesso con le elezioni, della macroeconomia e la microeconomia". Questi concetti, ha detto Marcos, "saranno tutti trattati nelle campagne elettorali. I candidati alla presidenza dicono che non ci saranno cambiamenti in questo ambito, che manterranno la macroeconomia ed amministreranno meglio l'economia delle famiglie. La domanda che non si pone, ed ovviamente alla quale non si risponde, è se sia possibile, se a livello internazionale possano mantenersi le stesse strategie senza che producano effetti in basso".

Qui, ha aggiunto, "c'è la trappola dei partiti politici che promettono il cambiamento, com'è stato nel caso di Fox, o che promettono il bene di tutti come il PRD, o di fare quello che non si sta facendo, che è lo slogan di Madrazo. Del PAN meglio non parlare perché non merita nemmeno di essere citato. In questa macroeconmia e nella politica dell'alto, quello che è in disputa è l'amministrazione della macroeconomia, del progetto economico del sistema capitalista".

Tra queste proposte su come amministrare la macroeconomia, il delegato Zero ha parlato della "proposta fascista di El Yunque, che propone la doppia morale per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica, e questo c'entra con quanto detto prima da un compagno sui sogni di quelli in alto e di quelli in basso. Quelli che dall'alto invadono in basso e generano l'aspettativa, per la società, della 'morale'. In questo caso, di una morale religiosa.

Il problema del nostro paese, dice il PAN ispirato da El Yunque, è che i governanti non sono apertamente cattolici, credenti, apostolici e romani. Però se scendiamo nel concreto si può vedere, in qualsiasi governo municipale guidato dal PAN nelle diverse parti del paese, solo quanto hanno già scoperto alcuni mezzi di comunicazione riguardo al coinvolgimento di industriali e governanti nel traffico di minori e nella pedo-pornografia. Questo è il prodotto di questa 'amministrazione' della macroeconomia".

Secondo l'analisi di Marcos nell'altra campagna a Celaya, "continuiamo a stare sul terreno del problema dell' 'amministrazione', sia che si tratti della tendenza beghina e fascista di El Yunque; o dell'amministrazione della corruzione del PRI: 'che rubino pure ma ci lascino qualcosa'; o della nuova proposta che è possibile stabilire un equilibrio tra la macroeconomia e la microeconomia. L'asse della proposta del PRD è che si tratta di un problema di corruzione ed onestà ed allora lo stesso sistema può continuare se i funzionari non sono più corrotti".

Il delegato Zero ha aggiunto che, "come hanno potuto vedere i compagni che sono stati attenti allo svolgimento dell'altra campagna, una cosa è quello che dicono le cifre della povertà in Messico ed un'altra cosa è vedere, ascoltare e toccare la povertà. Nella trappola della macroeconomia e della microeconomia sta l'asse fondamentale delle campagne elettorali.

Per questo è importante l'altra campagna. Non perché stia creando una realtà astensionista o ribelle, ma perché sta dando voce e significato a quello che c'era già da prima. Tutti quelli che stanno nell'altra campagna devono essere più modesti. Non stiamo creando un movimento, stiamo dando voce a quello che già c'è, ed in ogni caso tentiamo di coordinare e costruire un rapporto tra movimenti fino ad oggi sparpagliati".

Di fronte all'insistenza di alcuni partecipanti all'incontro di Celaya, Marcos ha affrontato un tema complesso: "Noi come zapatisti nell'altra campagna siamo stati molto attenti all'utilizzo delle parole ribellione e rivoluzione. Parliamo sempre di ribellione perché il concetto di rivoluzione implica la presa del potere e nei propositi la presa del potere non c'è. Ma il fatto che l'EZLN non si proponga la lotta per il potere non vuol dire che il problema non esista, né che non ci siano posizioni politiche che se lo propongono.

Si critica che l'EZLN, nonostante che nell'altra campagna ci siano molte forze politiche, si stia trasformando nel 'tribunale che rilascia certificati di appartenenza a sinistra'. Noi diciamo semplicemente che chi non si pone seriamente di fronte al sistema e non lo denuncia, sta mentendo se dice di essere di sinistra".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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