La Jornada – Domenica 12 novembre 2006
Raccolte denunce di molestie sessuali sugli studenti
L’altra campagna è finanziata dai suoi sostenitori, precisa Marcos

HERMANN BELLINGHAUSEN

Zacatecas, Zac., 11 novembre - "In novembre nascono bambini e bambine, nascono rivoluzioni, nascono eserciti come quello Zapatista di Liberazione Nazionale, che questo mese compie gli anni. In un modo o in un altro, nelle vostre parole ci sono le aspettative dei bambini e delle bambine, quelli che stanno per nascere, quelli che sono nel ventre di chi è già la loro madre, quelli che sono nati ed ora sono ragazzi e ragazze, adulti o adulte, anziani o anziane. Ed anche nella morte che ha significato la Rivoluzione Messicana, e la morte che propongono in alto a tutto il nostro paese". Così ha parlato il subcomandante Marcos venerdì davanti agli aderenti dell'altra campagna nella città di Zacatecas, nonostante il governo foxista ha deciso che, questo novembre, commemorare la Rivoluzione è "irrilevante".

Ed oggi, prima di lasciare l'entità, il subcomandante Marcos ha visitato il colle de La Bufa, che domina la capitale, dove ha reso omaggio al generale Francisco Villa, alla monumentale statua equestre che si trova sul colle. Seguito da uno stuolo di fotografi, reporter, simpatizzanti e curiosi, ha percorso la sommità che fu determinante durante la battaglia di Zacatecas, episodio cruciale della Rivoluzione Messicana.

Dopo aver rilasciato sul posto una conferenza stampa per i media locali, ha visitato il museo commemorativo delle gesta di Villa. Ha percorso le sale piene di moschetti, carabine, carabine a ripetizione, mitragliatrici e cannoni carichi solamente di storia; fotografie e stampe dei giornali dell'epoca; speroni, morsi di cavalli; banconote antiche, buoni e bilimbiques (banconota emessa durante la rivoluzione nel 1913 – n.d.t.).

Una giornalista ha posto una domanda che, per quanto visto, preoccupa molto i media nel paese: come si finanzia l'altra campagna? Chi la paga? È curioso che questa questione risvegli tanta pertinace curiosità, essendo questo un viaggio meno fastoso e costoso di quello di qualsiasi altro gruppo politico del paese. Ma a nessuno lo si contesta tanto quanto a Marcos, che risponde sempre quanto già evidente: alloggio, vitto e benzina sono a carico degli abitualmente modesti gruppi organizzatori in ogni posto. Ma la giornalista ne sapeva di più. Che secondo il Centro di Investigazione e Sicurezza Nazionale (Cisen), l'altra campagna è finanziata dall'università zacatecana. Gente, siete avvisati. Il Cisen sa tutto, tutto.

Alla vigilia, l'altra campagna aveva sostenuto una riunione nell'auditorium Miguel Cervantes de Saavedra della Preparatoria Uno nel centro storico. Il delegato della Commissione Sesta zapatista ha proposto di "inventare i fili" che definiranno l'identità di quello che sarà questo progetto anticapitalista che vuole unire quelli in basso, a sinistra. Collettivi, gruppi artistici, femminili e giovanili, sindacati ed organizzazioni politiche zacatecane, riuniti nel Cocol (Coordinamento Collettivo) hanno discusso il profilo che daranno all'altra campagna ed i punti che definiscono il programma nazionale di lotta di questa iniziativa politica.

La riunione è stata intensa e propositiva. A partire da quanto espresso da un collettivo, Marcos ha sottolineato: "Ognuno aggiunge il suo dolore, ed in questo senso la parola dei compagni di Hilos de la Invención è qualcosa che si collega a quanto sta succedendo nell'altra campagna. La Cocol deve costruire la propria identità che passa per quella di ognuno dei collettivi".

La professoressa Emma Julia, del collettivo Días y Flores, ha esposto con inaspettata delicatezza un problema allarmante: le molestie sessuali dei docenti universitari sulle studentesse, che hanno portato perfino a diverse gravidanze e abbandono universitario. Questa pratica "normale", denunciata con difficoltà e dolore dalle vittime, almeno nella Facoltà di Psicologia viene negata, minimizzata e perfino coperta dalle autorità dell'Università Autonoma di Zacatecas. I casi non sono isolati, ha aggiunto la docente ed aderente alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

Il delegato Zero ha annunciato ai presenti che le loro identità sarebbero cambiate "nel momento in cui entrerete in contatto con le comunità", e li ha esortati a visitare le località indigene e contadine che fanno parte dell'altra campagna. "Questo conoscerci significherà una modificazione dell'identità che abbiamo.

All'Altra Zacatecas è arrivato il momento di pensare alla sua nascita ed al suo compleanno in questo mese di novembre. Non tutti gli aderenti possono venire, come quelli della sierra di Morones, o le donne disoccupate della colonia Esparza de Fresnillo. Bisogna andare da loro". Ed ha parlato della libertà come qualcosa "che possiamo lasciare in eredità a quel bambino e quella bambina, affinché abbiano la capacità di esercitarla".

L'identità dell'altra campagna "non è in questo auditorium", ha insistito Marcos. "Deve uscire ed andare nei quartieri, comunità e posti di lavoro". Ed ha ripreso le parole di un partecipante che aveva detto: "Io vedo qui molta forza, ma fuori non si vede". L'altra campagna "deve stare dalla parte che la necessita, quella che chiamiamo patria, il filo conduttore che unisce Tijuana con le montagne del sudest messicano e passa per Zacatecas".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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