La Jornada - 11 ottobre 2006
Il leader zapatista a Sinaloa avverte che il paese è sull'orlo di una crisi
Calderón non concluderà il suo mandato come presidente per il malcontento sociale
Gli impongono di togliersi il passamontagna se vuole andare in traghetto in Bassa California Sud

JAVIER VALDEZ CARDENAS - Corrispondente

Culiacán, Sin., 10 ottobre - Felipe Calderón Hinojosa non durerà sei anni come presidente della Repubblica per lo scontento sociale generato dalla frode elettorale e per le mobilitazioni sociali che si stanno succedendo nel paese, ha affermato il subcomandante Marcos, dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

Come parte dell'altra campagna, davanti a qualche centinaio di pescatori che si erano dati appuntamento nella comunità Dautillos, municipio di Navolato, il cosiddetto delegato Zero ha predetto che il panista Calderón Hinojosa applicherà la stessa politica economica neoliberale sviluppata dai governi di Vicente Fox ed Ernesto Zedillo, cosa che implicherà di continuare a smantellare la pianta produttiva ed il saccheggio dei beni nazionali.

- Quale sarà il ruolo dell'EZLN nel prossimo sessennio? - gli è stato chiesto.

- Calderón Hinojosa - ha risposto eludendo la domanda - non potrà governare sei anni perché il paese è sull'orlo della crisi sociale. Siamo in molti a non riconoscere che abbia vinto legittimamente le elezioni.

Marcos ha criticato i governi federale e statale per aver abbandonato i produttori delle cooperative, generando così povertà ed emarginazione, ed ha invitato i pescatori ad organizzarsi e cercare soluzioni ai loro problemi.

Nel pomeriggio, il subcomandante ha presieduto un'assemblea con un centinaio di abitanti della colonia Lombardo Toledano, ubicata a sud di Culiacán.

Leader di organizzazioni sociali e professori universitari dell'Università Autonoma di Sinaloa (UAS) hanno protestato col delegato Zero che "il governo" non risponde ai loro reclami, nonostante insistenze e mobilitazioni. José Luis García, del Coordinamento di Lotta Universitaria, ha detto che il sindacato nella UAS "è charro" [sindacato filo-governativo - n.d.t.] e si è dimenticato di difendere gli interessi dei lavoratori, patteggiando con le autorità i trattamenti di fine rapporto e le pensioni.

"Il nostro sindacato si è piegato alla politica neoliberale, ed il nostro rettore, Héctor Melesio Cuen, che ha appoggiato Felipillo nella passata tornata elettorale, ha inferto un duro colpo a lavoratori e studenti approvando una riforma della Legge Organica per cancellare il voto dagli universitari nelle elezioni del rettore e dei direttori delle scuole", ha dichiarato.

Carlos Ramón López Torres, del Movimento Unificatore Pensionati dell'ISSSTE, ha segnalato che il governo federale vuole fare affari con le pensioni e pensioni cercando di distruggere il sistema solidale di cui beneficiano i lavoratori.

"Sono gli stessi che minacciano i lavoratori del paese di portare a termine le privatizzazioni di Petróleos Mexicanos e della Commissione Federale di Elettricità", ha commentato. L'avvocato Bersahí Osuna ha chiesto - senza ottenere risposta - al subcomandante dove stia andando il movimento zapatista, ed ha affermato che sembrerebbe che l'EZLN stia svanendo - alludendo al fumo che esce dalla pipa di Marcos - "che sta perdendo consistenza, sfumando nello spazio".

A Los Mochis, municipio di Ahome, dove il subcomandante Marcos vuole prendere il traghetto California Star, della società Baja Ferries, per andare a La Paz, Bassa California Sud, il direttore generale di questa compagnia navale, Juan Plata Medina, ha avvertito che per salire a bordo dell'imbarcazione il leader dell'EZLN dovrà identificarsi formalmente e togliersi il passamontagna, così come quelli che l'accompagnano.

"Se il subcomandante Marcos chiede il servizio di trasbordo marittimo, devo dirgli che non possiamo fornirglielo, nel senso di accreditarlo come subcomandante Marcos, e per poter salire a bordo del California Star dovrebbe dare il nome ed identificarsi; alla Baja Ferries non si fanno privilegi né servizi speciali né straordinari", ha dichiarato.

In un'intervista per il notiziario radiofonico Línea Directa, Plata Medina ha confermato che se Marcos non si identificherà, non potrà salire a bordo di imbarcazioni della Baja Ferries.

Il delegato Zero vuole salire sul California Star a mezzanotte di giovedì per raggiungere la Bassa California Sud e proseguire con l'altra campagna.

Marcos inoltre ha dichiarato che in Sinaloa - la cui Commissione Statale dei Diritti Umani ha documentato 44 casi di aggressioni contro giornalisti - è più pericoloso essere giornalista che guerrigliero, per i problemi di insicurezza derivanti dal narcotraffico e dalle pressioni che esercitano funzionari pubblici e politici.

Ha commentato che nell'entità "i giornalisti sono in balia del capo del momento che può ordinare che una notizia non venga pubblicata, ed in balia del narcotrafficante che può ammazzare se non gli piace una notizia".

In Sinaloa recentemente sono stati assassinati diversi giornalisti, tra loro Gregorio Rodríguez ed Ismael Bargueño, così come Alfredo Jiménez che lavorava in quotidiani locali e che risulta desaparecido dall'aprile del 2004.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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