La Jornada - Mercoledì 11 gennaio 2006
"Non faremo un partito", dichiara nel villaggio di Pijijiapan
MARCOS INVITA A FORMARE UN MOVIMENTO DI RESISTENZA CONTRO LE ALTE TARIFFE DELL'ENERGIA ELETTRICA
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

Joaquín Amaro, Pijijiapan, Chis., 10 gennaio - Il subcomandante Marcos ha invitato i manifestanti contro le alte tariffe del consumo di energia elettrica a formare, insieme alle comunità zapatiste, un movimento statale di resistenza contro la Commissione Federale di Elettricità (CFE).

"Bisogna creare un movimento statale contro le alte tariffe della luce in tutto lo stato, affinché il Chiapas abbia tariffe eque, perché è giusto che chi ha meno pachi di meno e chi ha di più paghi di più", ha dichiarato visitando oggi per la prima volta - nel suo viaggio iniziato il primo di gennaio - due comunità rurali sulla costa del Chiapas.

Ha detto che non è possibile che utenti poveri che hanno solo una lampadina ed una radio paghino fino a 800 pesos al bimestre per il consumo di energia, quando "altri güevones come Chedraui, Wal Mart ed altre grandi imprese che consumano enormi quantità di energia paghino meno". Marcos ritiene che se i manifestanti riescono ad unirsi e formare un movimento statale di resistenza contro il pagamento delle bollette della luce, significherà che l'Altra Campagna "comincia ad avanzare".

Questa mattina il delegato Zero si è trasferito nell'ejido Miguel Amaro, del municipio costiero di Pijijiapan, che è governato dal perredista Julio César Arreola, dove ha tenuto una riunione con circa cento abitanti che hanno aderito alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

Gli abitanti di questa comunità che hanno preso la parola, si sono lamentati delle alte tariffe per il consumo di energia elettrica, della mancanza di assistenza alle persone della terza età, dell'"autoritarismo" e "dispotismo" del sindaco e della mancanza di personale nella scuola primaria Miguel Hidalgo.

La maggioranza delle oltre 400 famiglie si dedicano alla pesca; 196 non pagano la luce e sono diventati uno dei gruppi più agguerriti contro l'ente parastatale. Da ieri, quando è ripresa l'Altra Campagna, il subcomandante non è accompagnato da nessuno zapatista incappucciato della folta squadra di sicurezza che c'è fin dall'inizio. Da ieri porta una fascia nera al braccio in segno di lutto per la morte della comandante Ramona alla quale i presenti all'incontro hanno tributato un minuto di applausi.

Prendendo la parola, il leader zapatista ha fatto riferimento alle alte tariffe per il consumo di energia che la CFE applica in Chiapas, ragion per cui anche le comunità zapatiste fanno resistenza contro il pagamento. "Quello che facciamo con le bollette della luce è questo", ha dichiarato dando fuoco ad un foglio di carta e spegnendolo sotto lo stivale. "Diciamo questo: 'la bolletta è spenta'", ha detto tra le risate dei presenti.

È stato in questo momento che ha chiesto agli abitanti di Joaquín Amaro e della costa in generale "di mettersi d'accordo, di unirsi con quelli della sierra, il nord, le valli centrali ed altre regioni, di fare una riunione e di diventare un movimento statale con maggiore forza; decidete voi se dialogare col governo", cosa che "non è male".

La maggioranza di coloro che vengono alle riunioni col sup, arrivano con l'idea che lui risolverà i problemi che il governo non ha risolto. "Noi non stiamo cercando poltrone. Ve lo dico chiaro: non faremo un partito politico né diremo 'adesso vogliamo la Presidenza o il governatorato'. Non lo vogliamo né ne abbiamo bisogno perché la nostra esperienza è stata al contrario", ha spiegato rispondendo a chi gli offriva il suo appoggio nel caso formasse un partito politico.

Più tardi, nella vicina comunità di San Isidro, il subcomandante ha criticato i politici che cercano poltrone per diventare ricchi ed ha proposto agli abitanti di organizzarsi con gli altri gruppi dell'Altra Campagna. "Se ci uniamo ci prenderanno in considerazione", ha sottolineato.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home