La Jornada 10 novembre 2006
Parte dal Chiapas la carovana indigena di solidarietà
ELIO HENRIQUEZ, VERÓNICA GONZALEZ

Con cinque tonnellate di aiuti umanitari ed un messaggio di pace e solidarietà ieri è partita dal Chiapas verso Oaxaca una carovana di 265 persone, organizzata dall'organizzazione civile Las Abejas. "Tutte le forze in conflitto devono accettare il messaggio di pace che voi portate", ha detto loro il sacerdote Joel Padrón González, vicario episcopale di giustizia e pace della diocesi di San Cristóbal, salutando il gruppo con una cerimonia nella cattedrale.

Sebastián Gómez, dirigente di Las Anejas, ha detto che la caovana è partita prima dell'alba dalla comunità di Acteal, dove il 22 dicembre 1997 furono assassinati da paramilitare priísti 45 indigeni.

Arrivando a mezzogiorno a San Cristóbal de Las Casas, gli indigeni, provenienti da 40 comunità del municipio di Chenalhó, sono stati ricevuti nella cattedrale da Padrón González che ha sostenuto all'inizio della cerimonia religiosa che il conflitto a Oaxaca è sorto perché il potere del denaro vuole trasformare in un mercato Oaxaca, Chiapas e tutto il paese.

Prima di dar loro la benedizione ed affermare che "ciò che ci anima è la pace", il sacerdote ha aggiunto che la lotta del paese oaxaqueño è per costruire un Messico migliore. Durante il rito, un anziano ha pregato in tzotzil.

Gli indigeni che portavano una fascia bianca sui loro vestiti tradizionali ed ai quali si sono uniti 25 membri di organizzazioni non governativi di questa città, viaggiano in camion da tre tonnellate ed hanno previsto di pernottare a Tehuantepec e di arrivare venerdì pomeriggio a Oaxaca.

Gómez ha affermato che nel gruppo c'è la metà del coro di Acteal ed il resto è rimasto nelle comunità in digiuno e preghiera, per chiedere che il governo risponda alle richieste dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca.

In Colima, rappresentanti del Comitato dei Diritti umani, organizzazione non governativa, e del Collettivo Marxista, hanno annunciato che questo giovedì viaggeranno a Oaxaca per documentare le violazioni delle garanzie fondamentali in cui incorrono il governo federale e quello statale nella loro pretesa di reprimere le manifestazioni contro il governatore Ulises Ruiz.

Dalla settimana scorsa entrambe le organizzazioni stanno realizzando attività di diffusione nella capitale di questa città, chiedendo che il governo federale rispetti i diritti umani degli abitanti di Oaxaca, che Ulises Ruiz rinunci e che se ne vada dallo stato la Polizia Federale Preventiva, così come la presentazione delle persone scomparse e la punizione dei responsabili dei crimini commessi.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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