La Jornada - Martedì 10 ottobre 2006
Arringa i mazatlecos e condanna la distruzione ambientale
Marcos sollecita i sinaloensi ad organizzarsi senza capi

IRENE SANCHEZ E JAVIER VALDEZ - Corrispondente e DPA

Mazatlan, Sin., 9 ottobre - Il subcomandante Marcos, dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ha invitato i sinaloensi ad organizzarsi per conto proprio per difendere il paese e a non accettare caudillos che decidano loro che fare e quando, perché, altrimenti, entro poco tempo potrebbero essere le stelle e strisce a sventolare sul pennone della bandiera.

Durante un meeting nella piazza principale di questa città al quale hanno partecipato circa 500 persone, tra professori universitari e insegnanti dell'Università Autonoma di Sinaloa (UAS), abitanti, casalinghe ed operai, ha affermato che gli unici che si arricchiscono nel paese sono i governanti e gli imprenditori, mentre quelli che lavorano e vivono del proprio salario continuano a soffrire fame e miseria.

A Tepic, Nayarit, prima di ripartire per il territorio sinaloense, seconda tappa del suo giro dopo una parentesi di quattro mesi, Marcos ha reso omaggio a Cuba ed al guerrigliero Ernesto Che Guevara, a 39 anni oggi dal suo omicidio.

Davanti a centinaia di simpatizzanti in un auditorium di quella città, ha manifestato il suo riconoscimento a "quella solitaria stella di dignità che brilla nei Caraibi: Cuba", che ha definito un esempio nella sfida "all'impero più potente nella storia dell'umanità".

Il leader zapatista ha iniziato il suo giro per Sinaloa nella comunità di pescatori di Teacapán, municipio di Escuinapa, dove ha dichiarato che i grandi armatori hanno tratto vantaggio a danno dei pescatori e delle cooperative.

Distruzione ambientale e miseria

Ha criticato la grave distruzione ambientale sulla costa dello stato, che ha prodotto miseria, costringendo i suoi abitanti ad emigrare e così, invece di produrre alimento dal mare, si producono disoccupati.

Da lì Marcos si è spostato a Mazatlán, dove si è riunito con militanti aderenti all'altra campagna, studenti e insegnanti della Facoltà di Scienze del Mare della UAS, ai quali ha detto che i governanti stanno diminuendo il bilancio di questa istituzione educativa.

Più tardi, nella piazzetta República, di fronte alla cattedrale ed al palazzo municipale, ha tenuto un incontro con dirigenti e membri di diverse organizzazioni.

"Siamo indigeni del Chiapas, chiamiamo patria il luogo in cui viviamo, non sappiamo come chiamate voi il luogo in cui vivete, ma vi diciamo che ciò che unisce Sinaloa al paese è importante e, se non facciamo niente, quanta sarà la vergogna dei mazatlecos per non aver fatto niente?", ha dichiarato.

Ha ricordato che molti dirigenti e mezzi di informazione non facevano caso agli indigeni ed alle loro esigenze, e solo quando si sono messi i passamontagna ed hanno lanciato il movimento nazionale zapatista "si sono voltati a guardarci".

Le richieste degli indigeni e della gente povera del paese continuano ad essere valide, ha detto, perchè questi settori della popolazione sono immersi nella miseria e nella mancanza di opportunità, mentre funzionari governativi ed imprenditori si arricchiscono.

Ha affermato che senza caudillos che decidano che cosa fare e quando, i sinaloensi ed il resto degli abitanti del nordovest del paese devono organizzarsi ed intraprendere azioni in base ai problemi di ognuna di queste regioni.

I membri del movimento lesbico-gay hanno accusato di omofobia il sindaco del porto, Alejandro Higuera, perché reprime chi ha preferenze sessuali diverse. Hanno inoltre dichiarato che il sindaco danneggia l'ecologia distruggendo le aree boschive della città.

Questo martedì e mercoledì Marcos resterà a Culiacán e Los Mochis, municipio di Ahome. L’altra campagna ha iniziato il suo viaggio il 1º gennaio di quest'anno ma è stata interrotta a maggio per partecipare ad azioni di solidarietà con gli abitanti di San Salvador Atenco, stato del Messico, dopo un violento operativo di polizia di sgombero dei venditori ambulanti.

Il dirigente zapatista nei prossimi due mesi percorrerà vari stati del nord e terminerà il suo giro a Città del Messico il 30 novembre, un giorno prima che il presidente Vicente Fox Quesada passi le consegne a Felipe Calderón Hinojosa.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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