La Jornada - Giovedì 10 agosto 2006
Allarme nella APPO per l’arresto di uno dei suoi leader a Oaxaca
Assalto armato al quotidiano Noticias provoca sei feriti. Il direttore del giornale accusa Ulises Ruiz
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Oaxaca, Oax. 9 agosto - Germán Mendoza Nube, membro della direzione collettiva dell'Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO) è stato arrestato da agenti ministeriali in borghese della Segreteria della Protezione Cittadina, intorno alle 13, mentre raggiungeva il suo domicilio.

Il dirigente, paraplegico da anni, soffre di diabete ed ai reni, si sposta sulla sedia a rotelle e porta un catetere permanente. Secondo testimoni, lui ed i suoi accompagnatori sono stati colpiti con i calci dei fucili R-15 dei poliziotti; è stato poi gettato "come un sacco" sul pick up bianco dei suoi rapitori che non si sono identificati.

La APPO ha chiesto al governo federale "di fermare l'ondata di terrore contro i dirigenti sociali, impedendo il loro trasferimento nel carcere di massima sicurezza", ed ha accusato direttamente dell'aggressione il governatore Ulises Ruiz Ortiz, il segretario di Governo, Heliodoro Díaz Escárraga, il suo predecessore, Jorge Franco Vargas, ed il segretario della Pubblica Sicurezza, Lino Celaya Luría. Li indica come "i mandanti di questo attacco ai diritti costituzionali".

Ore prima, alle 7:15 del mattino, due individui, uno di loro armato con un’arma tipo Uzi, con la quale ha sparato al soffitto, hanno assaltato gli uffici del quotidiano Noticias, oppositore del governo e quello a maggiore diffusione nello stato. In pratica, a pochi isolati dal centro della città sono state ferite sei persone. L'impiegata Isabel Reyes Cruz è stata ricoverata e sottoposta ad intervento chirurgico presso la Croce Rossa per estrarre le schegge dal petto. A quell'ora si trovavano nei locali circa 60 persone, in maggioranza strilloni e distributori. Gli assalitori hanno rubato un computer portatile ed un registro, ma non hanno preso il denaro che c'era in cassa.

L'individuo armato è stato descritto dai testimoni come un tipo robusto, di circa un metro e 85 di statura che indossava stivali da poliziotto. Gli assalitori hanno cercato di entrare negli uffici del giornale per Calle Independencia 1309, che però a quell'ora erano chiusi, e sono stati respinti dagli strilloni che li hanno inseguiti fino alla piazza della Merced, dove i delinquenti sono spariti dentro un veicolo di colore rosso. Il direttore di Noticias, Ismael Sanmartín Hernández, ha accusato il governo di Ulises Ruiz, ed ha presentato una denuncia alla Procura Generale della Repubblica.

Vale la pena ricordare che a Noticias erano stati tolti i suoi uffici il 28 giugno 2004, con il supporto dei poliziotti municipali e statali, per un presunto conflitto sindacale con la filogovernativa Confederazione Rivoluzionaria Operaia Contadina, oggi diventata gruppo d'assalto al servizio del governatore e dei suoi segretari di Governo, e che attualmente occupa l'immobile. Allora, 31 lavoratori restarono sequestrati dentro l'edificio del giornale fino al 18 luglio, quando furono cacciati, lo stesso giorno in cui Marta Sahagún in Fox assisteva all'ultima "Guelaguetza" organizzata dal governo e dagli operatori turistici.

Il 28 novembre 2004, un gruppo di ceffi guidati da José Miguel Garza Quintana, legato a Franco Vargas, ex deputato ed allora imminente segretario di Governo, occupò il deposito di Noticias. Attualmente Garza Quintana è sindaco di Santa Cruz Amilpas, municipio dove si trova questo deposito; questo municipio è stato chiuso questa mattina dagli abitanti che appoggiano la APPO.

Il 29 novembre, durante una rissa tra i ceffi mentre consumavano droghe ed alcool, uno di loro morì. Dopo aver rimosso il cadavere, la Procura di Giustizia dello stato blindò l'edificio, che fu occupato subito dopo da un altro gruppo di picchiatori guidato dalla mafia della Central de Abastos della città, i cui capi sono Roberto Mendoza, El Patachín; Gonzalo Cortés e Roberto Labastida.

Il primo dicembre, due giorni dopo, prese possesso l'attuale governatore. Il deposito, dove ci sono ancora centinaia di contenitori di inchiostro e 6 milioni di pesos di carta da giornale di proprietà di Noticias, continua ad essere in possesso dei criminali. Eccezionalmente, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani dettò misure cautelari a favore di 117 lavoratori dell'impresa. Da allora, è il giornale più letto di Oaxaca.

"Gli mancheranno le prigioni"

La sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione ha condannato l'arresto di Mendoza Nube: "Con le sue azioni, il governo di Ruiz Ortiz sta provocando la decomposizione sociale". Smentendo Celaya Luría, capo della polizia statale, dichiara che, "lungi dal decapitare la APPO, le cose per loro si metteranno peggio".

Mendoza Nube, paraplegico dal 1987, quando gli spararono, e poi fu torturato ed imprigionato dalla polizia a Santiago Jamiltepec, è fondatore dell'Unione dei Contadini Poveri, membro del comitato centrale del Fronte Popolare Rivoluzionario ed aderente dell'altra campagna. Il suo arresto è stato rivendicato dal segretario della Protezione Cittadina che ha annunciato che si indagherà per verificare se esistono reati federali per trasferirlo nella prigione di massima sicurezza di La Palma, nello stato del Messico.

"Credono di controllare lo scontento con la repressione. Gli mancheranno le prigioni. Dovranno rinchiudere le centinaia di migliaia di oaxaqueños che manifestano contro il governo", ha dichiarato Senel Bravo Castellanos davanti a centinaia di persone che hanno trasformato in meeting la conferenza stampa convocata dalla APPO questo pomeriggio nello zocalo, al grido di "vivo l'hanno preso, vivo lo rivogliamo".

La APPO ha invitato la popolazione e le migliaia di persone che partecipano ai presidi a bloccare tutte le uscite e gli accessi all'aeroporto per impedire che Medoza Nube sia portato fuori città.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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