Lettera di Ángel Benhumea a L'Altra Campagna, ai lavoratori e lavoratrici delle campagne e delle città
Ángel, padre di Alexis Benhumea - che si trova in stato di coma dall'operativo del 4 maggio ad Atenco - chiede "la punizione dei colpevoli materiali ed intellettuali"
di Quetzal Belmont - Otro Periodismo con L’Altra Campagna a Città del Messico - 10 maggio 2006

A cinque giorni dai fatti di San Salvador Atenco, cresce la polemica intorno all’uso eccessivo della violenza nei confronti della popolazione di questa comunità e delle persone accorse a sostenerla.

Dai diversi media arrivano le dichiarazioni di funzionari del governo riguardo all’ “Operativo Atenco”, come quella di Humberto Benitez, Segretario Generale di Governo dello Stato del Messico, chi oggi 7 maggio ammette che ci sono stati abusi da parte dei corpi di polizia e che al riguardo si realizzeranno le indagini. Sembra che non si sia potuto fare altro dopo che i messicani hanno visto ripetutamente le immagini della violenza estrema esercitata contro le persone ad Atenco.

Come negare l’abuso d’autorità quando è noto che l’uso della sua forza per “ristabilire l’ordine” ha lasciato conseguenze gravi e sofferenza nelle persone?

Come nascondere che lo Stato di Diritto è stato superato da uno Stato di Impunità, sapendo che ci sono quasi due centinaia di arrestati portati direttamente in carcere, senza un’udienza preliminare, accusati di gravi crimini, come crimine organizzato e sequestro, allo scopo di impedire loro di avere garanzie di scarcerazione?

Tra i feriti gravi c’è Alexis (20 anni) che presenta un quadro clinico gravissimo. Di seguito pubblichiamo la lettera scritta da Ángel Benhumea, padre di Alexis.


“Confermo con fermezza che la lotta che portiamo avanti con L’Altra Campagna è giusta”

All’Altra Campagna
Ai lavoratori e lavoratrici delle campagne e delle città

Lo Stato Messicano ha utilizzato tutta la sua forza repressiva per sottomettere ed intimorire il nobile e coraggioso popolo di San Salvador Atenco, per intimidire e disperdere le forze che formano L’Altra Campagna.

Entrambi gli obiettivi sono falliti perché L’Altra Campagna ha ripreso l’iniziativa ed ha messo in scacco il Governo dichiarando che il Subcomandante Insurgente Marcos non si ritirerà da Città del Messico se non si rimetteranno in libertà tutti i prigionieri politici di Atenco, non importa il tempo che questo richiederà, anche includendo il momento delle elezioni federali; nello stesso tempo guiderà le proteste e riorganizzerà il movimento in tutti gli stati del paese.

La repressione criminale e lo stato di assedio a cui è stato sottoposto il popolo di San Salvador Atenco, i lavoratori, gli studenti e gli indigeni che solidarizzavano con la sua lotta, da parte dello Stato messicano, del PRI, PAN, PRD, dimostra il suo livello di disperazione e decomposizione per la capacità di organizzazione e sviluppo che ha raggiunto L’Altra Campagna.

La repressione criminale e rabbiosa implementata dai governi municipale, statale e federale, per cercare di sottomettere il popolo di Atenco, ha colpito centinaia di lavoratori, studenti ed indigeni, e purtroppo il mio giovane figlio Ollin Alexis Benhumea Hernández, studente del 4° semestre di Economia alla UNAM, di 20 anni, ed aderente individuale e per volontà propria, alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e a L’Altra Campagna.

Mio figlio il 4 maggio partecipava alla manifestazione di solidarietà con il popolo San Salvador Atenco, come facevano centinaia di lavoratori, studenti e indigeni. Uno degli innumerevoli proiettili lanciati con l’intenzione di colpire i manifestanti dalle forze repressive di questi governi criminali, ha raggiunto mio figlio in piena testa infliggendogli una ferita che gli ha provocato il coma.

La brutale repressione, lo stato di assedio a cui siamo stati sottoposti tutti, il proiettile sparato con perfidia dall’arma di grosso calibro dalle forze armate, così come il criminale rifiuto di far passare ambulanza o qualsiasi altro soccorso medico, ha lasciato per 11 angoscianti ore mio figlio ed altri feriti senza assistenza medica, ed ora mio figlio Alexis Benhumea rischia di perdere la vita.

Dal giorno in cui è stato colpito, provocando profondo dolore in me e nella mia famiglia, è ricoverato in terapia intensiva.

Tutti speriamo che il danno provocato da questi governi criminali a mio figlio Alexis possa essere guarito dalla scienza medica, e la sua forza, la sua vita sana e ribelle contribuiscano alla sua riabilitazione e presto possa riunirsi con tutte le sue facoltà fisiche ed intellettuali alle nobili e rivoluzionarie attività de L’Altra Campagna.

Da parte mia dichiaro con fermezza che la lotta che sosteniamo con L’Altra Campagna è corretta, perché lottiamo per costruire un Messico in cui esista libertà, giustizia e democrazia vere per tutti i messicani; che sono deciso e convinto che L’Altra Campagna è l’alternativa, senza nessun dubbio.

Desidero chiedervi di denunciare apertamente e diffusamente quanto successo a mio figlio Alexis, come quanto accaduto a tutti gli altri compagni e compagne. Che si denunci e si lotti per liberare tutti i prigionieri politici, così come i danni, le lesioni, le violenze inflitte ai lavoratori, contadini, indigeni e studenti, e di promuovere l’organizzazione, la partecipazione e rafforzamento de L’Altra Campagna.

Punizione dei colpevoli materiali ed intellettuali.

Libertà dei prigionieri politici e che cessi la repressione.

Distintamente
Ángel Benhumea
Coalición de Trabjador@s Administrativos y Académicos del STUNAM

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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