La Jornada 10 febbraio 2006
Le rimesse degli emigranti rappresentani il 200% delle entrate per il turismo
Il Chiapas dipende ogni giorno di più dall'emigrazione
Lo stato diventerà importatore di alimenti

ANGELES MARISCAL - CORRISPONDENTE

Tuxtla Gutierrez, Chis., 9 febbraio - L'emigrazione ha colpito pesantemente le struture sociali ed economiche dei municipi indigeni del Chiapas, secondo specialisti ed autorità locali. Hanno spiegato che negli ultimi dieci anni "la violenza" del libero mercato e della natura ha spinto milioni di chiapanechi ad andarsene dalla loro terra, ad un ritmo che non diminuisce.

L'impatto economico dell'emigrazione è tale che nel 2005 le rimesse hanno superato di due volte le entrate statali per turismo e sono state quasi il quadruplo di quelle derivanti dalla produzione del caffè.

L'anno scorso il 70 per cento dei diplomati nel municipio di Chilón sono partiti verso gli Stati Uniti. Negli ultimi 12 mesi la Segreteria di Governo statale ha seguito le pratiche per l'invio dei cadaveri di 43 emigranti morti in incidenti nel municipio de La Independencia.

Chiapas ha ricevuto nel 2005 rimesse per 655,3 milioni di dollari, il 31 per cento in più rispetto al 2004, secondo la Banca del Messico.

Il dottore in economia Jorge López Arévalo, ex-segretario generale dell'Università Autonoma del Chiapas (Unach), ha elaborato uno studio sull'impatto economico dell'emigrazione.

Spiega che queste risorse rappresentano più del doppio di quanto si ottiene col turismo, il 47,8 per cento del preventivo stanziato per l'educazione e l'88,23 per cento della spesa per la sanità.

Puntualizza che i 655,3 milioni di dollari, equivalgono a 148,4 per ogni abitante del Chiapas, a quasi quattro volte il valore della produzione di caffé ed al 5,7 per cento del prodotto interno lordo (PIB) statale.

López Arévalo sostiene che l'emigrazione "è il settore più dinamico dell'economia chiapaneca ed anche se non si contabilizza nella bilancia dei pagamenti ha effetti importanti su tres variabili macroeconomiche di base: consumo, risparmio e investimenti, anche se esistono evidenze che in gran parte viene destinato al consumo, il che dinamizza la domanda aggiunta del Chiapas.

"Vale a dire che le rimesse, oltre a mitigare la povertà di coloro che le ricevono, influiscono positivamente sugli indicatori dell'economia chiapaneca: PIB, PIB pro capite, indice di sviluppo umano e indice di emarginazione".

Secondo l'economista, questo apparente effetto positivo sull'economia è derivato da diverse catastrofi: l'abbassamento del prezzo internazionale del caffé, i danni per le piogge di settembre ed ottobre, così come per le ripercussioni negative del Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord (TLCAN).

Afferma che continuando con questa tendenza, il Chiapas diventerà "in poco tempo" uno stato importatore di alimenti e esportatore di agricoltori e di mano d'opera a basso costo. Sono d'accordo con lui funzionari municipali e statali.

In una riunione in Las Margaritas del 25 gennaio, rappresentanti di quel municipio, di Comitán e di La Independencia avevano presentato delle statistiche sulla mortalità fra gli emigranti.

Nel 2004 la delegazione della Segreteria di Governo in Las Margaritas aveva registrato 30 morti fra i chiapanechi che lavoravano negli Stati Uniti, mentre il rappresentante di La Independencia ha detto che nel 2005 ha ricevuto i corpi di 43 emigranti.

Alcuni giorni prima, in una riunione a Yajalón, Melchorio Pérez Gómez, rappresentante del municipio vicino di Chilón, aveva raccontato che nell'ejido tzeltal Alan Sacjún si viveva della semina del café, però da pochi mesi il 70 per cento degli studenti della scuola 34 del Collegio Secondario, con sede in quella comunità, se ne sono andati negli Stati Uniti.

Pérez Gómez ha detto che quelli che ora se ne vanno dal paese, giovani fra i 15 ed i 30 anni, sono figli di coloro che emigrarono sette anni fa, mentre le donne si sono fatte carico della terra che, anche se produttiva, non dà guadagni.

Juan Sánchez Torres, presidente municipale di Salto de Agua, aveva detto: "Molte spose, madri e figli" aspettano il ritorno degli emigrati, "però di molti si sa ben poco".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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