Marcos va a Televisa nel programma di Loret de Mola
Il subcomandante ha rivendicato la liberazione dei prigionieri arrestati per Atenco ed ha denunciato che fra di loro ci sono donne violentate e bambini picchiati
El Universal - Città del Messico - Martedì 9 maggio 2006

Ore 8 e 7 minuti - Il subcomandante Marcos ha negato che il movimento zapatista abbia avuto una qualche ingerenza nel conflitto della settimana scorsa in San Salvador Atenco, che ha lasciato un saldo di un morto, decine di feriti e più di 210 detenuti.

Il leader del movimento zapatista ha denunciato che fra i detenuti ci sono donne violentate, gente ferita in pericolo di vita che non viene curata e minorenni picchiati.

Marcos ha richiesto che si liberino i prigionieri e che se qualcuno è responsabile di qualcosa vengono definite giuridicamente le accuse.

Ha negato che gli zapatisti abbiano avuto qualcosa a che vedere con la violenza che è scoppiata dopo le sgombero di alcuni venditori ambulanti in Texcoco la settimana scorsa e anche se ha sottolineato di non essere d'accordo con l'atteggiamento degli abitanti del lugo verso la polizia, ha assicurato che questo è stato derivato dalla rabbia della gente di fronte all'inettitudine dei tre livelli di governo nel risolvere il problema con il dialogo.

Ha chiarito che non si può comparare la forza utilizzata dalla gente e quella dei poliziotti ed ha mostrato un proiettile utilizzato presuntamente dalla polizia dello Stato di Messico e che è stata trovata sul luogo del conflitto.

Col giornalista Carlos Loret, del notiziario "Primero Noticias", di Televisa, il leader zapatista ha parlato del movimento "L'altra campagna", delle elezioni del 2 luglio, della sua vita personale e di come immagina la sua morte.

Ha negato che il suo movimento sia in ribasso e che ci siano finanziamenti stranieri del "L'altra campagna". L'unico aiuto è quello della gente, ha detto, che gli dà da mangiare, gli paga i trasporti e la benzina per proseguire nel suo cammino.

Sulle elezioni, ha detto che il 2 luglio vedrà che c'è alla televisione. Ha negato di cercare di boicottare il processo elettorale e che si voglia distruggere il prossimo governo, anche se ha dichiarato che se le cose continuano così si dovrà far qualcosa per cambiarle.

Ha assicurato che se gli accordi di San Andrès, sui diritti indigeni, verranno rispettati, lui si toglierà il passamontagna e si disattiverà il movimento zapatista, però dubita seriamente che questo possa mai accedere.

Per finire ha detto d'essere scapolo e senza figli e che immagina la sua morte per un proiettile e con il passamontagna sul viso.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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