La Jornada - Martedì 8 agosto 2006
Al mattino la polizia ha sparato contro i manifestanti che hanno respinto l’aggressione
Le autorità di Oaxaca preparano lo sgombero degli insegnanti della APPO
Vi parteciperanno circa 300 elementi di polizia; eseguono già pattugliamenti in abiti civili e incappucciati
I manifestanti hanno dichiarato l'allerta rossa in tutti gli accampamenti
OCTAVIO VELEZ ASCENCIO - Corrispondente

Oaxaca, Oax., 7 agosto - Il coordinatore della Pubblica Sicurezza, Viabilità e Transito Municipale, Aristeo López Martínez, questa notte ha confermato che i governi statale e municipale preparano un operativo di sgombero del presidio dei membri del magistero oaxaqueño e dell'Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO) nel Centro Storico e delle diverse dipendenze.

"Stiamo decidendo un operativo: si tratta di uno sgombero", ha dichiarato in un'intervista improvvisata vicino a Plaza del Valle. Ha dichiarato che all'operativo parteciperanno circa 300 agenti di polizia dell'amministrazione statale e del municipio di Oaxaca de Juárez che già eseguono pattugliamenti nelle strade della città, alcuni di loro in abiti borghesi ed incappucciati. Non ha offerto ulteriori dettagli né spiegato perché alcuni dei poliziotti sono vestiti in borghese e circolano col volto coperto.

In risposta a questi fatti, Carlos Esponda, membro del coordinamento provvisorio della APPO, ha comunicato che la alleanza di organizzazioni ha dichiarato l'allerta rossa in tutti gli accampamenti stabiliti nel Centro Storico, nella Corporazione Oaxaqueña di Radio e Televisione, a Radio Università, nella Casa del Governo, nel Congresso dello Stato e nel Tribunale Superiore di Giustizia, così come in altre dipendenze, per un'eventuale aggressione.

L'aggressione

Questa mattina, agenti di polizia e del Gruppo di Operazioni Speciali della polizia municipale di Oaxaca, guidati da Aristeo López Martínez, hanno sparato contro una brigata di insegnanti e membri della APPO che li avevano inseguiti armati di bastoni e tubi.

L'incidente è avvenuto alle 12 e 30 circa all'incrocio tra Heroico Colegio Militar e Dalias, nel momento in cui i manifestanti scendevano dagli autobus del servizio pubblico che avevano sequestrato in diverse strade ed entravano negli edifici della Segreteria di Economia (SE) - nel quartiere Reforma - dopo aver cacciato il Comitato di Pianificazione per lo Sviluppo dello Stato di Oaxaca e l'Istituto Statale della Gioventù.

Quasi immediatamente sono arrivati circa 30 poliziotti su cinque camionette pick-up - alcuni di loro col volto coperto da passamontagna ed altri in abiti civili - che hanno cominciato a picchiare i manifestanti e a lanciare gas lacrimogeni per disperderli.

Gli agenti sono entrati negli edifici della SE dove hanno lanciato gas. Contemporaneamente, sono saliti su uno degli autobus ed hanno minacciato con le armi l'autista perché accendesse i motori e se ne andasse via.

A quel punto, insegnanti e membri della APPO hanno risposto con una pioggia di pietre obbligando gli agenti a ripiegare, i quali, a causa della loro inferiorità numerica (erano solo 30), hanno coperto la loro ritirata sparando in aria. López Martínez, arrivato a bordo di una motocicletta BMW di colore nero, ha fatto uso di una carabina AR-15, e vedendo che i manifestanti lo inseguivano armati di bastoni e tubi, ha incominciato a sparare ad altezza d'uomo. Gli inseguitori si sono allora gettati a terra e questo ha permesso di fuggire ai poliziotti ed al funzionario.

Nel parabrezza dell'autobus numero B-319 della linea Trasporti Urbani e Locali Guelatao, è rimasto un foro di proiettile. "è stata un'aggressione premeditata, un tentativo di omicidio; noi stavamo facendo sgomberare pacificamente e questo lo possono testimoniare gli stessi lavoratori. Non è possibile che la polizia attacchi così e ci spari da circa 15 o 20 metri quando noi non abbiamo armi", ha dichiarato il maestro Rafael Rodríguez Enríquez, ex segretario di organizzazione della sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione (SNTE) che partecipava alla brigata.

Al ritiro della polizia, i manifestanti "hanno chiuso" la Segreteria di Economia e tracciato scritte su muri e finestre per chiedere la cacciata del governatore Ruiz Ortiz che ritengono responsabile della paternità di questi fatti. Inoltre, hanno provocato danni e rovesciato due camioncini di proprietà dei municipi di Santa María Sola e Zapotitlán Lagunas, in una strada vicina. Poi, hanno sgomberato gli uffici della Giunta Locale di Conciliazione ed Arbitraggio.

Giustificazione e dissociazione

Con un comunicato del Municipio di Oaxaca de Juárez, López Martínez ha dichiarato che la polizia è intervenuta per l'aggressione della APPO "a negozi e case private e col fermo proposito di mantenere la sicurezza e non permettere questo tipo di atti vandalici.

"Commettevano atti impropri che colpivano persone terze e su richiesta delle vittime sono intervenuti (la polizia) per ristabilire l'ordine e porre fine all'aggressione", ha dichiarato, senza però precisare chi aveva chiesto l'intervento.

Il portavoce del governo statale recentemente designato, Miguel Angel Concha Vitoria, ha dissociato l'amministrazione oaxaqueña dall'aggressione della polizia contro membri del movimento magistrale e popolare, ed ha sottolineato che il governatore Ulises Ruiz non ha dato nessun ordine per nessun operativo. "Il governatore è stato molto chiaro sui mezzi di comunicazione dichiarando che preservare la sicurezza non implica scatenare atti che generano violenza, ma al contrario, per preservare la sicurezza dei cittadini in questo caso non c'è stato nessun tipo di ordine in questo senso", ha dichiarato.

Inoltre, Concha Vitoria ha assicurato, senza presentare alcuna prova, che le proteste del magistero oaxaqueño e della APPO sono promosse da un senatore ed un deputato eletti dalla Coalición Por el Bien de Todos, Gabino Cué Monteagudo ed Alberto Esteva Salinas.

Nel pomeriggio, un convoglio di agenti della Polizia Municipale e dell'Unità Ministeriale di Intervento Tattico, e di altre corporazioni locali e di presunti elementi della Polizia Federale Preventiva - alcuni in abiti civili - hanno percorso diverse strade e si sono appostati in prossimità di una piazza commerciale e della carrozzabile Ciudad Alemán-Puerto Angel, alla periferia della città, presumibilmente per sgomberare Radio Università e la Procura Generale di Giustizia dello Stato.

Priisti e panisti recuperano Huautla de Jiménez

Alle 6 e 30 di mattina, un gruppo di circa 500 tra priisti e panisti hanno recuperato le installazioni del palazzo municipale di Huautla de Jiménez occupate dalla APPO e dal movimento magistrale.

Il maestro Isauro Nava Martínez ha detto che il presidente municipale Apolonio Vasconcelos Terán, insieme al suo familiare Arnulfo ed Edmundo Teherán, così come Pio Sabino, hanno organizzato abitanti delle agenzie municipali e dei quartieri per sloggiare gli occupanti dell'immobile. Ha dichiarato che i priisti e panisti hanno sparato con armi da fuoco ma non si sono registrati feriti. Ha affermato che membri della APPO ed i maestri si stanno riorganizzando per "riprendersi" il palazzo municipale.

Intanto, il segretario della Protezione Civica, il deputato priista Lino Celaya Luría, ha confermato che la polizia locale ha fermato Catarino Torres Pereda, dirigente del Comitato di Difesa Cittadina (Codeci) nella città di Tuxtepec, per aver guidato un gruppo di membri della APPO che avevano sequestrato Alfredo Elías Llanjo Enríquez, nel tentativo di recuperare con i priisti il palazzo municipale.

Il dirigente è stato condotto nel penitenziario di Matías Romero e poi sarà trasferito, secondo versioni non confermate, nel Centro Federale di Reinserimento Sociale numero 1 "La Palma", ad Almoloya de Juárez, stato del Messico.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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