La Jornada – Martedì 7 novembre 2006
PROSEGUONO IN EUROPA LE MOBILITAZIONI CONTRO L’INCURSIONE DELLA POLIZIA A OAXACA
GLORIA MUÑOZ RAMIREZ - Speciale per LA JORNADA

Riva del Garda, Italia - Più di 120 accademici, ricercatori, studenti e pubblico presenti al Congresso "Chi è global", organizzato in questa città dall'associazione Man Tese, hanno espresso la loro indignazione "nei confronti del governo federale del Messico per aver utilizzato le forze repressive per reprimere i compagni dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO)".

Provenienti da più di 50 città d'Italia e di altri paesi, come Tailandia, Messico, Austria ed Uruguay, i firmatari hanno chiesto le dimissioni immediate del governatore oaxaqueño Ulises Ruiz, la liberazione dei "detenuti politici" e che i desaparecidos siano presentati in vita. "Invitiamo tutti ad essere attenti a quanto può succedere, perché è ancora possibile che la violenza si generalizzi e che il governo continui non solo ad attaccare il movimento oaxaqueño, ma le persone che si organizzano per protestare per le misure repressive adottate", hanno segnalato in una missiva che continua a raccogliere adesioni attraverso la rete.

D'altra parte, a Roma sono proseguite le manifestazioni di solidarietà col movimento popolare di Oaxaca. Anche nella manifestazione contro la precarietà alla quale hanno partecipato oltre 200 mila persone di tutta Italia, Oaxaca è stata presente. Striscioni, cartelloni e slogan di condanna della repressione ed in solidarietà con la APPO sono stati presenti nella mobilitazione.

Al sud, nuovamente a Napoli, sono tornati per strada lo scorso 3 novembre, quando un gruppo di circa 100 attivisti ha realizzato un presidio davanti agli uffici della Prefettura della città. In quella mobilitazione sono state poste delle croci a simbolo di "tutti i compagni caduti durante la repressione a Oaxaca e ad Atenco". Gli attivisti hanno manifestato in mezzo alla strada, in una delle zone più frequentate.

Alla fine hanno consegnato una lettera al prefetto della città, nella quale lo sollecitano, "in base alle sue facoltà, a far pervenire al Ministero dell'Interno italiano la richiesta di assumere una posizione pubblica contro la repressione del governo del Messico".

Un'altra mobilitazione si è svolta a Irunea, Paesi Baschi, dove, informa il collettivo Ixim, più di 200 persone hanno occupato una strada con un grande striscione e proiettato su uno schermo giganti due filmati sugli avvenimenti di Oaxaca, mentre raccoglievano firme di solidarietà con la APPO.

A Valencia, Spagna, si è tenuto un concentramento in una piazza del centro della città per chiedere "la sospensione immediata della repressione e lo stato d'assedio a Oaxaca, l'uscita delle forze poliziesche, militari e del governatore tiranno Ulises Ruiz". Durante la mobilitazione sono stati diffusi i nomi delle persone assassinate nello stato messicano. Gli organizzatori hanno comunicato che torneranno presso la rappresentanza diplomatica del Messico mercoledì prossimo, "per lasciare lì i nomi delle persone morte e raccogliere il maggiore numero di firme possibili da consegnare personalmente al console".

Nel fine settimana si sono svolte azioni anche a Berlino e Monaco. Nella capitale tedesca circa 400 manifestanti hanno realizzato un meeting nel centro e poi un corteo.

Come parte della giornata di mobilitazioni convocata dalla Commissione Intergalattica dell'EZLN, si sono realizzate azioni di protesta anche di fronte al consolato messicano a Lione, Francia. Nello stesso ambito di ripudio della violenza e dell'occupazione poliziesca, dall'Australia è giunta notizia di una manifestazione di fronte all'ambasciata del Messico.

Per il prossimo 12 novembre è prevista una protesta a Barcellona, mentre in altre città europee si preparano le giornate internazionali di mobilitazioni a sostegno del movimento oaxaqueño, che culmineranno il 20 di novembre.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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