La Jornada - Sabato 7 ottobre 2006
Denuncia il Piano di Ferro, nel quale interverrebbero anche Los Zetas
Ulises Ruiz Ortiz ha ordito una nuova operazione repressiva

Parteciperebbero più di 2mila agenti per "recuperare" edifici, radio e lo zócalo
Le autorità oaxaqueñe negano di aver preparato quel operativo: "l'impegno è quello di dialogare"

ENRIQUE MENDEZ ED OCTAVIO VELEZ - INVIATO E CORRISPONDENTE

Oaxaca, Oax, 6 ottobre - Il governo di Ulises Ruiz Ortiz ha preparato un nuovo operativo di polizia contro la sezione 22 del magistero e l'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO), con l'intervento di 2.044 agenti nello "scontro" per "recuperare" edifici governativi, radio e lo zócalo, distruggere le barricate ed arrestare in massa "gli individui che trasgrediscono la legge".

Il design del progetto è incluso nel Piano di Ferro, documento che non include il giorno in cui è stato scritto né la data di esecuzione, ma che è vigente perché vi si definisce l'intervento in luoghi specifici occupati dall'APPO in data recente, come il Canale 9 tv, bloccato il primo agosto passato, le stazioni radio che sono presidiate dal 21 agosto e le barricate alle antenne di Brenamiel, innalzate il 22.

La sua applicazione dipenderebbe, ad ogni modo, dal mancato intervento delle forze federali o dell'Esercito, e verrebbe annullata se si giunge ad un accordo grazie alle conversazioni presso la Segreteria di Governo.

Il governo dello stato ha però respinto, in un comunicato emesso alle otto di stasera, l'esistenza del Piano di Ferro e che sia siano assunti sicari, come denunciato dall'APPO.

"La scommessa, la volontà e l'impegno del governo dello stato sono indirizzate a risolvere nel breve periodo il conflitto per le vie istituzionali e del dialogo, affinché gli abitanti della capitale e dei municipi confinanti possano tornare alle loro normali attività" ha dichiarato.

Frenare le "attività sovversive", questo il proposito ufficiale

Nonostante ciò, l'APPO ha ottenuto una copia del documento nel quale si parla dell'operativo pianificato dalla Direzione Generale di Sicurezza Pubblica dello Stato, che dice che l'intervento della polizia cercherebbe di far terminare "le azioni sovversive dei membri dell'APPO e che hanno scatenato violenze che perturbano la pace sociale, generando psicosi tra la cittadinanza per i costanti assalti e furti nella zona centrale della città".

Nel documento si definisce che parteciperanno 1.950 agenti di differenti corporazioni, 44 comandanti e 50 ufficiali.

L'obiettivo è quello di "ristabilire lo stato di diritto che la società oaxaqueña reclama".

Il piano è stato delineato nonostante la promessa del governo statale di non utilizzare di nuovo la forza pubblica e nonostante che al tavolo di negoziato presso la Segreteria di Governo siano in corso conversazioni per una soluzione del conflitto.

Nell'operazione Ferro interverrebbero anche membri del gruppo di sicari noto come Los Zetas, composto da ex-militari di elite che "sono stati contrattati dal signor Ulises Ruiz per commettere atti vandalici ed assassini" al fine di giustificare l'ingesso delle forze federali - ha denunciato il portavoce dell'APPO, Florentino López Martínez.

Los Zetas - ha aggiunto -, sarebbero già arrivati in città con un "volo strano" all'inizio di agosto ed operano "da varie settimane per colpire il movimento magistrale e popolare". Il portavoce ha identificato un uomo chiamato Manuel Díaz come capo di quel gruppo.

Secondo la copia del manuale di manovre consegnata all'APPO da uno degli ufficiali partecipanti, l'operativo Ferro si avvierebbe per "recuperare" le stazioni radio La Ley 710 e Grupo Oro - anche se questa è già stata consegnata mercoledì ai suoi proprietari -, la casa di governo, la Procura Generale di Giustizia dello Stato, la Segreteria delle Finanze, i tribunali penali e la Piazza della Costituzione, "dove sono concentrati la maggior parte dei manifestanti".

Nel dispositivo interverrebbero 750 agenti della polizia preventiva dello stato, tra cui i membri dell'Unità di Polizia per le Operazioni Speciali (UPOE), agli ordini del suo direttore, Francisco Santiago José, del vicedirettore, di quattro capi, 14 comandanti e 30 ufficiali.

Inoltre agirebbero 300 elementi della polizia ministeriale dello stato, con a capo il direttore, Manuel Moreno Rivas, il vicedirettore Margarito López Aragón - che era stato arrestato per alcune ore durante il frustrato sgombero del 14 giugno - e 10 comandanti.

Interverrebbero anche 400 membri della polizia municipale di Oaxaca de Juárez, con a capo il direttore, Delfino Cruz, il vicedirettore, un capo, 10 comandanti ed ugual numero di ufficiali.

Ci sarebbero anche 500 agenti delle Polizie Ausiliare, Bancaria, Industriale e Commerciale, agli ordini di direttore, vicedirettore, un capo, 10 comandanti ed ugual numero di ufficiali.

Per l'applicazione dell'operativo, i poliziotti si dividerebbero in quattro raggruppamenti. Il primo si concentrerebbe su Tlacolula de Matamoros ed avrebbe l'incarico di sgomberare l'incrocio di Tlalixtac, i tribunali penali, la radio La Ley 710 e la Segreteria delle Finanze.

Il raggruppamento due si riunirebbe in Trinidad de Viguera e il suo compito sarebbe quello di sgomberare il Canale 9 tv, occupato dal primo agosto.

Il raggruppamento tre si riunirebbe nel campo di allenamento dell'UPOE nel quartiere Vicente Guerrero, appartenente al municipio di Villa de Zaachila, per sgomberare la casa ufficiale, la Procura Generale di Giustizia dello Stato e l'antenna radio di La Ley 710, ubicata nelle vicinanze del frazionamento El Rosario.

Ed infine, il quarto raggruppamento uscirebbe pure dalle installazioni dell'UPOE ed avrebbe l'incarico di sgomberare Piazza della Costituzione.

Ognuno dei raggruppamenti, "per avere successo nello scontro e prevedere qualunque rischio o contingenza che si presenti", sarebbe appoggiato da tre ambulanze della Croce Rossa, un camion cisterna, quattro veicoli dei pompieri con estintori, quattro agenti del Ministero Pubblico, un notaio, due elementi con videocamere e 300 manette di plastica.

Secondo il manuale della manovra, i detenuti "dovranno essere condotti verso i penitenziari di Etla, Tlacolula, Zimatlán ed il Penitenziario Centrale, con la finalità che in modo immediato agenti del Ministero Pubblico prendano consegna di loro in base ai reati commessi ed altri eventuali".

La copia delle operazioni contiene anche schizzi per localizzare con precisione posti da sgomberare e strade adiacenti, così come informazioni dello spionaggio che rivelano la "vulnerabilità" di alcune barricate, soprattutto di sera, ed il tipo di armi di cui disporrebbe l'APPO per respingere un intervento.

Il portavoce della sezione 22, Daniel Rosa, ha dichiarato che i dirigenti Enrique Rueda Pacheco ed Alma Delia Santiago, ed il leader dell'Unione di Lavoratori dell'Educazione, Rogelio Vargas Garfias, non sono i mandanti dell'assassinio del maestro René Calvo Aragona, del Consiglio Centrale di Lotta che ieri è stato vegliato in privato.

Ostacolano le attività del governatore

Oggi, a mezzogiorno, il municipio popolare di Zaachila ha impedito, arrestando tre poliziotti ed un comandante che preparavano un operativo di sicurezza, un pranzo di Ulises Ruiz con rappresentanti delle comunità della montagna.

Il sindaco Miguel Ángel Vázquez Fernández ha denunciato che l'operativo constava di 80 poliziotti in più e che, definitivamente, Ulises Ruiz, non è benvenuto nella comunità. "Che non lo tenti neanche. A chi viene qui diciamo: siamo stati benevoli, ma la pazienza ha un limite".

In San Pedro Mixtepec, regione della costa, professori hanno fatto un cordone umano impedire che Ulises Ruiz - che si trovava in Puerto Escondido - giungesse per inaugurare una clinica.

Il consigliere comunale priísta Nahúm Gopar, insieme ad un gruppo di simpatizzanti, ha affrontato i professori.

A sera, l'amministrazione statale ha negato che il governatore avesse progettato un pranzo in Zaachila.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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