La Jornada - Los de abajo - Sabato 7 gennaio 2006
Cronaca dell'Altra in onore della Comandanta Ramona
Gloria Muñoz Ramírez

Alla comandanta:

L'ORIZZONTE dell'Altra Campagna ha incominciato a delinearsi. In meno di una settimana di itinerario, ha chiarito vari punti già annunciati e che ora sono una realtà che poco a poco si incomincia a capire e diffondere. Nei primi sei giorni i dubbi, tanto degli aderenti come dei nemici, cominciano a dipanarsi.

L'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE (EZLN) è colui che convoca ma non è il protagonista. Il subcomandante Marcos, ora conosciuto come subdelegato Zero, è colui che compie l'itinerario, ma è la parola di chi lo riceve quella che si ascolta. Ora si invita a non individualizzare la campagna né esaltare l'immagine del capo militare e portavoce zapatista. L'appello ai mezzi di comunicazione alternativi è che diano voce ed immagine alle storie che vengono dal basso, quelle individuali e collettive, perché è qui che si trova "la colonna vertebrale della prima tappa (del percorso) che è che ci conosciamo tutti ed impariamo a rispettarci come parte di questo movimento che sta cominciando".

RISPONDERE ALLE semplici domande su chi siamo, come subiamo il capitalismo e come lottiamo, questioni fondamentali che normalmente si perdono tra "le grandi" domande e gli impellenti piani d'azione, è l'essenza dell'Altra Campagna. Non sarà l'ascolto attento degli zapatisti che risolverà i problemi, la scommessa è che, conoscendo (e diffondendo) quello che succede nel Messico profondo, si incontrino, affratellino ed organizzino le differenti lotte e resistenze presenti nel paese.

NELLA MANIFESTAZIONE CULTURALE svoltasi il 4 gennaio nella piazza centrale di San Cristóbal de las Casas, si è capita con chiarezza la strategia dell'Altra. Chi era presente ad ascoltare le parole di Marcos e degli zapatisti, ha incontrato la voce dei giovani repressi, delle donne picchiate e discriminate, dei commercianti indigeni colpiti ed imprigionati, dei bambini e delle bambine che crescono nel fuoco della ribellione. "Non vogliamo più che la polizia ci maltratti e non ci lasci vendere nella piazza, perché ci maltratta sempre e non ci vuole", ha detto un piccolo venditore ambulante, padrone della parola e per la prima volta ascoltato. L'EZLN adesso non ha il microfono né si pone al centro dei riflettori. Se la sua presenza è ciò che convoca, lo spazio è di tutti... e di tutte.

LA SFIDA DELL'ALTRA è grande. Non è facile parlare, ascoltare ed organizzare, e tanto meno farlo senza linea, ricette né manuali. A San Cristóbal de las Casas, Palenque, Chiapa de Corzo e Tuxtla Gutiérrez la diversità è stata la costante. Nella prima tappa si sono dati appuntamento il magistero organizzato, gruppi di giovani in resistenza, contadini, donne con e senza collettivi.

CONTEMPORANEAMENTE, in questa prima settimana sono cadute nel vuoto le ridicole versioni governative secondo cui l'EZLN è in calo. In migliaia si sono concentrati nella piazza centrale dell'antica Valle de Jovel; altre migliaia nella città maya di Palenque; molti di più saranno nella città di Huixtla, sulla costa, ed altrettanti saluteranno il percorso nella comunità di Moisés Gandhi, luogo dal quale partirà l'Altra per la prossima fermata: Yucatan.

losylasdeabajo@yahoo.com.mx

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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