Non siete soli…
…È questo il messaggio dell'Altra Campagna, diretto da Tuxtepec
di Daniela Lima e Nick LaPoint
La Brigata “Ricardo Flores Magón” per Narco News - 6 febbraio 2006

Tuxtepec, una città nel nordest di Oaxaca, vicino alla frontiera con lo stato di Veracruz, a cinque ore d'auto dalla città di Oaxaca, nota per la sua temperatura alta e per l'abbondante vegetazione, ha ricevuto il Delegato Zero e la Commissione Sesta la notte del 4 febbraio sul terreno del Comitato di Difesa Cittadina (Codeci), che è stato creato nel 1996 dagli indigeni chinantecos che sono stati sgomberati per la costruzione di una prigione. Da allora si sono uniti con i mazatecos, i cuicatecos ed altri per difendersi dai brutali attacchi alle loro terre ed alla loro cultura.

Con l'arrivo della commissione, le organizzazioni responsabili della logistica e del programma hanno discusso col Delegato Zero una nuova agenda per il viaggio attraverso lo stato di Oaxaca (che si può scaricare sotto). Questa agenda finale è stata un compromesso tra i desideri di alcuni gruppi del coordinamento statale dell'Altra Campagna e le due priorità che la Commissione Sesta aveva sottolineato per questo giro: 1) ascoltare la testimonianza degli aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e 2) promuovere con atti pubblici, la crescita dell'Altra.

Il primo evento è stata una marcha del Codeci fino al Parque Juárez, nel centro di Tuxtepec, programmata per la mattina seguente all'arrivo. È cominciata circa alle 10 e 30, con poco più di cento persone, ma è cresciuta a più di mille perchè lungo la strada si sono aggiunti i curiosi ed i contingenti che portavano striscioni del sindacato degli insegnanti, delle organizzazioni indigene e dei partiti socialista e comunista.

Con l'arrivo del Delegato Zero e della Commissione Sesta al Parque Juárez, membri del Movimento Unito del Popolo Triqui, la Sezione 22 (organizzazione sindacale di massa degli insegnanti di Oaxaca), il Fronte Popolare Rivoluzionario, il Fronte Amplio di Lotta Popolare ed altri approfittavano dell'opportunità per parlare alla moltitudine che si era assembrata. A giudicare dai loro discorsi, c'era un amplio spettro di opinioni su ciò che è l'Altra Campagna e sul perché stanno lottando… includendo una menzione della “dittatura del proletariato” e il Partito Comunista del Messico (Marxista-Leninista) ha portato naturalmente il suo solito poster di Stalin. Membri del Fronte Popolare Francisco Villa hanno appeso il loro striscione sopra l'immagine dello “zio Giuseppe”.

Per serrare l'evento, il Delegato Zero ha parlato dello spirito di questa nuova campagna, “Non vi portiamo solo la parola zapatista e la parola del Chiapas, ma pure la parola dello Yucatán, la parola di Quintana Roo, la parola di Tabasco, la parola di Veracruz e porteremo la vostra parola a coloro che seguono”. Più che di avere un gruppo che dominerà gli altri per “mettere qualcuno al potere”, la proposta è di creare un altro modo di fare politica, cominciando dal costruire una rete di storie “per dare un volto ed un nome al movimento nazionale di ribellione” contro una classe ed un sistema che si organisza per “dividere a pezzettini il paese e venderlo”. Prima di lasciare il palco, il Delegato Zero si è soffermato sulla differenza del costruire un movimento dal basso: “Più che ascoltare i discorsi dei politici, c'è da cominciare a costruire un movimento dove ogni persona e la sua voce contino”. Trentaquattro nuovi aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona di Tuxtepec e di altre parti del Messico (e alcuni di altre parti del mondo) hanno firmato al tavolo messo a disposizione dalla Rete Zapatista Oaxaqueña.

In uno stato come quello di Oaxaca, unirsi pubblicamente all'Altra Campagna è un atto necessario e di coraggio. Incontrandosi con 250 aderenti, di ritorno al terreno del Codeci, il Delegato Zero ha riconosciuto che la repressione è una preoccupazione prioritaria. Mentre Oaxaca continua ad essere governata da un regime eccezionalmente repressivo, è essenziale che il governatore capisca almeno che qualsiasi membro dell'Altra che sia minacciato o attaccato sarà difeso da tutti: “Possiamo costruire una rete nazionale di comunicazione per denunciare e rispondere collettivamente a qualquiasi modalità di repressione contro di noi”. E con un gesto verso tutti i lavoratori dei media indipendenti presenti, il Delegato Zero ha chiesto al Codeci ed alle altre organizzazioni di aprire degli spazi delle loro case e sedi e terreni, affinché gli attivisti dei media possano unirsi a loro per costruire questa rete.

Prima di partire per Juchitán alle 15, il Delegato Zero ha ascoltato attentamente ed ha preso nota mentre gli aderenti alla Sesta Dichiarazione parlavano delle loro lotte. E per finire ha allacciato le loro storie di lotta per la terra, per l'elettricità e contro la violenza contro le donne con le storie di lotta simili che aveva ascoltato nello Yucatán, in Quintana Roo ed in tutte le altre parti. Questa è la proposta dell'Altra Campagna, di non lasciare nessuno solo ed attraverso una rete di comunizione, un movimento che sta lavorando in una parte del paese può connettarsi con altre regioni che affrontano lo stesso problema, ed in questo modo formare una rete e dar vita ad una campagna nazionale di lotta. L'idea non è che tutti siano zapatisti, ma che tutti siano membri dell'Altra, una giustapposizione (e non una imposizione) di forze di contesti molto diversi impegnate a lottare insieme ed a difendere il diritto dell'altro all'esistenza. Verso la fine dell'incontro, un aderente della potente Sezione 22 del sindacato degli insegnati in Oaxaca, ha detto quanto segue: “Sono triste dicendo che da soli, noi non potremo sconfiggere la nuova legislazione contro di noi… abbiamo bisogno di tutto l'appoggio dell'Altra Campagna”.

Orario delle attività del Delegato Zero in Oaxaca

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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