La Jornada - Domenica 5 novembre 2006
Los de Abajo - Gloria Muñoz Ramírez
La lotta per l’acqua in Italia

Lucca, Italia - Un movimento nazionale contro la privatizzazione dell'acqua e per riportarla al suo stato pubblico percorre l'Italia. Promossa da comitati locali formati da organizzazioni e cittadini, la lotta ha diverse espressioni e notevoli vittorie.

In Toscana, per esempio, che rappresenta la punta di diamante della privatizzazione, l'estate scorsa sono state raccolte più di 40 mila firme per promuovere un disegno di legge, di iniziativa popolare, per restituire il carattere pubblico al consumo. Per tre mesi si sono realizzati centinaia di eventi nelle nove province che formano questa regione del nord d'Italia: tavoli per raccogliere firme, concerti, feste, conferenze, festival ed una serie di attività sono state organizzate da comitati cittadini di ogni provincia. Si è trattato di azioni di divulgazione del problema che hanno ottenuto il sostegno popolare, spiega Luca Martinelli, di Mani Tese, organizzazione che fa parte del Forum dei movimenti italiani per l'acqua.

A sud, a Napoli - racconta Martinelli - la vittoria è stata ottenuta con una mobilitazione di massa capeggiata da Alex Zanottelli, ex missionario in Congo, riuscendo a far retrocedere da una posizione che privatizza l'acqua. "Sono state organizzati cortei di decine di migliaia di persone, con e senza organizzazione, e si è riuscito a convincere i sindaci di più di 100 municipi che formano la provincia, a ritirare un decreto di privatizzazione già emesso".

Una forte resistenza alla privatizzazione del liquido vitale è in corso anche ad Aprilia, nella regione Lazio, dove i cittadini hanno deciso di sospendere i pagamenti delle bollette. In questa città del centro d'Italia esiste un'impresa transnazionale che gestisce il servizio idrico e che ha aumentato le tariffe di oltre il 100%, ragione per cui più di 5 mila utenti hanno restituito le bollette senza pagare un solo euro.

Davanti a tutte queste vertenze locali, spiega il membro di Mani Tese, "le organizzazioni e cittadini hanno visto la necessità di convergere in un movimento nazionale. È una lotta che nasce realmente dal basso - afferma - che poi costruisce una rete in tutto il paese".

Attualmente il Forum dei movimenti italiani per l'acqua è formato da organizzazioni sociali, sindacali, ambientaliste, ONG, partiti politici e, soprattutto, da decine e decine di comitati locali in tutte le regioni del paese, organizzati per resistere ad un processo di privatizzazione iniziato a partire dal 1994, con una legge di riforma al sistema di gestione dell'acqua, chiamata Legge Galli.

Luca Martinelli racconta che solo nel marzo scorso è stato organizzato il primo forum e "da lì è nata l'idea, già con l'esempio della Toscana, di promuovere una legge nazionale che superasse la legge Galli e riconoscesse l'acqua come un diritto umano universale". Il 24 ottobre, spiega, "è stato presentato alla Corte il disegno di legge ed ora ci sono sei mesi di tempo per raccogliere 50 mila firme, e per questo si stanno già organizzando comitati locali in ogni città".

[losylasdeabajo@yahoo.com.mx]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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