Chiapa de Corzo e Tuxtla
5 gennaio 2006

primo intervento
Abbiamo il cuore dal lato sinistro, agiamo da sinistra, con un postura da uomini fermi, da uomini giusti e lo stesso per le donne...
Benvenuto Marcos e che ti vada tutto bene!

maestro
In Messico abbiamo piani e programmi che sono la copia di altri paesi e sono solamente adattati per dire che si sta offrendo un'educazione di qualità.
Quello che invece è sicuro che è una cattiva educazione: un'educazione che insegna all'alunno, al popolo ad essere umile, sottomesso, ad essere servile (in altre parole).
Abbiamo scuole in Messico, dove i ricchi si preparano a venire a sfruttare il povero, il contadino, l'operaio...

maestro giovane
Il mio nome è José Luís Barrios Reyes e veniamo anche noi dalla Sierra Madre dove, allo stesso modo degli indigeni, c'è gente dimenticata.
Appartengo al Magistero ed anche se sono giovane sto qui perché credo che con tutti gli altri che stanno qui, stiamo persiguendo un medesimo fine comune.
E questo fine è cambiare le attuali strutture che abbiamo come sistema di governo.
Ma non possiamo solo cambiare le strutture del sistema di governo, dobbiamo anche cambiare la filosofia e la mente di quelli che saranno il futuro del nostro paese: i bambini, gli adolescenti.
E come maestri quali siamo, siamo quelli che dobbiamo cambiare questi cervelli, questi cervelli che devono trasformare le attuali strutture e dobbiamo incominciare noi.

delegato Zero
E noi ascoltiamo là nella Selva Lacandona che la radio dello stato sta dicendo che il 100 % dei chiapanechi sono contro al movimento dei maestri e noi diciamo:
Un momento, noi siamo chiapanechi e non siamo contro al movimento dei maestri. Lo appoggiamo, ma stavamo in silenzio perché stavamo preparando questa parola che ora state ascoltando.
Dovevamo stare zitti, perché dovevamo prepararci bene.
Ma anche nel nostro silenzio, noi accompagnamo questi fratelli ed insieme a loro stiamo richiedendo, esigendo, la libertà di questi compagni che sono incarcerati per il reato di essere degli attivisti.

intervento esterno
Non si può lavorare, ora, i terreni non ci sono più, i prezzi dei nostri prodotti vanno sotto terra...
Il governo non si occupa della produzione, il contadino è dimenticato, non c'è organizzazione...
Per tutto questo vi ammiro, il vostro ideale è grandioso e sono sicuro che siamo in molti a pensare: in che direzione va il Messico? in che direzione va il Chiapas? in che direzione vanno i nostri municipi?
Chissà forse verso la schiavitù come prima. Perché il contadino lavora, produce... ma del contadino il governo si è già dimenticato.

donna
Parlo col cuore, sono moglie di un contadino ed abbiamo un problema molto grande, che si è perso tutto il raccolto.
Ci ha detto il signor presidente municipale che ci avrebbe aiutato, ma fino ad oggi continuiamo ad aspettare questi aiuti.
Non ci sono aiuti, né trattori, non ci hanno dato nemmeno sementi.
Volevo sapere che cosa possiamo fare con lei? Se può aiutare noi, donne contadine.
Siamo povere. Abbiamo bisogno dell'aiuto del governo federale, ma lui non ci aiuta. Al contrario siamo schiacciati da quelli che stanno in alto.
Il nostro raccolto non lo possiamo vendere nel mercato, non ci lasciamo vendere, stiamo al fondo del mercato, signore, vendendo lì e che cosa vendiamo? Non vendiamo niente!

secondo intervento esterno
Tutti gli eroi sono stati ribelli ed io invito noi che stiamo qui a continuare nella lotta, che non aspettiamo: "Chissà quando verrà Marcos un'altra volta, così ci riuniamo di nuovo!".
Qui vedo gente molto attiva, però vedo gente negativa, che così è stata con il nostro popolo. Qui vedo gente anche, che ha fatto danno al popolo.
Speriamo in un cambio di atteggiamento, non veniamo a segnalarli, veniamo ad unirci, però con un atteggiamento combattivo, con un atteggiamento disinteressato verso le cariche politiche.

delegato Zero
In questa riunione io sono venuto a conoscervi e voglio ritornare un'altra volta e voglio ritornare con i miei compagni comandanti e ci fermeremo qui non tre ore, ma dei mesi e non staremo solo in una riunione, ma voi ci direte: "Andiamo nel mio quartiere?". "Andiamo!", ma non ci saranno telecamere, ma a noi non importa. Quello che ci interessa è ascoltare la tua parola, tenerne conto ed apprendere dal rispetto che tu hai per te stesso e della tua capacità di lottare.
Per questo vi dico: alla fine di tutto questo non c'è una poltrona, noi alla fine di tutto questo non avremo un posto da sindaco, né da deputato...
Alla fine di tutto questo, noi avremo dei compagni in Chiapa de Corzo, in Ixtapa, in Tuxtla, da tutte queste parti che ci accolgono e che noi accogliamo...

perredista
Il mio nome è Javier e voglio correre il richio di dire che sono perredista, sono per Lopez Obrador, simpatizzante del movimento zapatista e -perché non dirlo pure?- guadalupano.
In questo senso volevo venir a dirvi che riconosciamo e non possiamo mai dimenticare l'orma che ha impresso il movimento zapatista nella lotta di sinistra e soprattutto nel porre nell'agenda, non solo nazionale ma anche internazionale, quello che è il problema indigeno.

delegato Zero
Ora hanno parlato alcuni compagni che dicono che stanno promuovendo il voto.
Nessuno ha detto loro niente.
Quasi due anni fa', in Zinacantan, che è una comunità qui vicino, in direzione di San Cristóbal de Las Casas, i compagni zapatisti erano andati a portar acqua a dei fratelli, che non avevano acqua perché gliela avevano tagliata.
Sapete perchè gliela avevano tagliata? Perché erano in resistenza e non volevano continuare ad accettare aiuti dal governo e perché stavano affidandogli incarichi, di sindaci muncipali e loro dicevano di no, perché noi zapatisti non lottiamo per il potere.
Sapete che fecero le autorità perrediste? e voi non diceste nulla!
Tagliarono loro l'acqua!
E sapete che abbiamo fatto noi? Non attaccammo il PRD. Abbiamo messo l'acqua in bidoni a San Andrés, li abbiamo caricati su camion e glieli abbiamo portati.
Abbiamo consegnato loro l'acqua e abbiamo detto nel nostro discorso: "Fratelli dobbiamo dialogare. Non siamo nemici".
Stavamo andandocene e ci hanno sparato.
Non ci hanno ammazzato, perché a parte tutto sono scemi e non sanno prender bene la mira, e perché i compagni sono addestrati militarmente ed hanno protetto bene affinché non ci fossero morti.
E voi non avete detto niente.
Ha appena parlato un fratello che sta in una proprietà di Rutilio Escandón, che è un senatore del PRD, precandidato al governo dello stato. Dove lo trovate uno zapatista che possiede un latifondo? E noi non gli abbiamo detto niente, lo abbiamo ascoltato, senza contestarlo, perché questa è l'altra campagna.
Qui non facciamo il gioco di nessun candidato e credo che non sia bello che entrino in questa riunione per promuovere un candidato o l'altro, perché questo è la decisione che abbiamo preso.
Rispettiamoci perché se non c'è rispetto anche noi allora andiamo giù duro.
Questo non è il suo posto.

delegato Zero
Quello che dobbiamo fare è eleggere, scegliere, ma non scegliere un cadidato.
Quello che dobbiamo scegliere è che strada vogliamo seguire e la dobbiamo scegliere ora!
Non dobbiamo perdere sei mesi per vedere chi c’è, chi ci ha dato dentro e chi no, chi c'ha guadagnato e chi no e tutte le altre cose che succedono, per poi vedere se dobbiamo lottare in un altro modo o no.
Dobbiamo deciderlo già adesso, perché in ogni posto dove stiamo passando…
Abbiamo appena iniziato il 2, siamo al 5, giriamo da quattro giorni e vediamo già che si sta alzando un movimento molto grande e non siamo usciti ancora dal Chiapas, siamo appena alla metà del percorso, ci manca tutta la costa e dopo gli altri stati della repubblica...


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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