La Jornada – 4 luglio 2006
Luis Hernández Navarro
L’ombra dell’88

1) I risultati elettorali vanno a beneficio di Felipe Calderón. Dal potere la destra ha fatto un colpo di Stato tecnico. Le campagne elettorali non solo sono state inique, ma ingannevoli. Tutte le risorse del governo federale, lecite ed illecite, sono state utilizzate per favorire il candidato del Partito di Azione Nazionale (PAN). Si è messo mano a quasi tutti i trucchi del vecchio Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) per far vincere il candidato del governo. Si sono messi in pratica, inoltre, tutti gli artifizi che le nuove tecnologie informatiche consentono.

2) Si tratta di un colpo di Stato perché sulla decisione sovrana dei cittadini di darsi un governo si sono imposte con la forza altre autorità. È un fatto tecnico perché invece di ricorrere all'uso delle forze armate si è messo mano ad un insieme di risorse informatiche per presentare come vincitore della contesa chi non lo è. Dalla destra, perché la pretesa di imporre Felipe Calderón a capo dell'Esecutivo vuole dare continuità agli interessi conservatori che sono prevalsi nel governo di Vicente Fox.

3) La lista delle anomalie è enorme: creazione di un clima di timore per favorire il voto della paura, utilizzo di risorse pubbliche destinate allo sviluppo sociale per indurre il voto (secondo Reforma, il 41% dei beneficiari del programma Oportudinades ed il 44% di chi gode dell'Assicurazione Popolare ha votato per il partito bianco-azzurro), voti comperati, simpatizzanti del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) eliminati dall'anagrafe elettorale, utilizzo indebito di informazioni dello Stato ad uso della campagna elettorale panista, manipolazione dei risultati preliminari della votazione.

4) Il colpo di Stato tecnico del 2 luglio non è altro che l'ultimo anello di una lunga catena di azioni extralegali ed illegali perpetrate dall'Esecutivo per tentare di impedire che Andrés Manuel López Obrador arrivi al governo. Il tentativo di esautoramento politico di un anno fa, la campagna mediatica che lo presentava come un trasgressore della legge e la diffusione di annunci in televisione in cui viene mostrato come una minaccia per il Messico sono solo alcuni episodi di questa offensiva contro di lui.

5) Spina dorsale di questo colpo di Stato è stato l'Istituto Federale Elettorale (IFE). L'arbitro parziale. Si è reso evidente durante la campagna elettorale e si è dimostrato il giorno delle elezioni. I suoi nove membri sono stati scelti sulla base di una negoziazione tra Elba Esther Gordillo e Germán Martínez. Cinque per La Maestra e quattro per il panista. A loro rispondono. Il PRD è stato escluso.

6) Il 2 luglio mostra un Messico chiaramente diviso e fortemente contrapposto. La maggior parte del nord ha votato per Calderón, quasi tutto il sud per López Obrador. I ricchi hanno votato in maggioranza per il PAN, i poveri l'hanno fatto per la coalizione Por el Bien de Todos.

7) Hanno votato per il panista la maggioranza di chi vive nel nord del paese (43%) ed il Bajío (47%), hanno entrate superiori a 9 mila 200 pesos (50%) e dei professionisti (48%). Hanno votato per El Peje la maggioranza degli elettori del centro (44%), e del sud (40%), che percepiscono entrate inferiori a 2 mila e 4 mila pesos (34% e 39%, rispettivamente) con titolo di studio di secondaria e preparatoria (38%).

8) Il PRI è collassato. I governatori degli stati del nord di quell'entità politica, nemici di Roberto Madrazo, l'hanno tradito. In Coahuila, Chihuahua, Durango, Puebla, Sinaloa, Sonora e Tamaulipas hanno promosso il voto per Felipe Calderón, e dove i candidati non appartenevano al loro gruppo hanno favorito il Partito Nuova Alleanza (Panal). Secondo il sondaggio de El Universal, hanno votato per Madrazo solo il 77% dei priisti.

9) L'artefice di questa alleanza tra governatori tricolori ed il candidato presidenziale biancoazzurro è Elba Esther Gordillo. Lei è la grande seconda vincitrice di queste elezioni. Il suo partito otterrà una rappresentanza parlamentare per nulla disprezzabile, inusuale per una formazione politica di recente formazione. I suoi protetti nelle liste del PAN e del PRI hanno ottenuto poltrone legislative. Le sue milizie saranno chiave nella formazione di una maggioranza nel Congresso.

10) Nonostante il suo crollo, il PRI è riuscito a collocarsi come grande elettore. Possiede la maggiore quantità di atti elettorali. Aprirà negoziazioni col PRD ed il PAN per vendersi a caro prezzo.

11) Il voto della paura ha dato i suoi frutti al PAN ed ai suoi alleati del Congresso Coordinatore Imprenditoriale (CCE). Presentare López Obrador come "un pericolo per il Messico", spaventare la popolazione col pericolo di perdere la casa, l'automobile e le proprietà, ha permesso loro di raccogliere voti oltre alla loro base sociale tradizionale. I colpi di artiglieria contro El Peje sparati dalle truppe eredi della tradizione cristera hanno fatto centro. La moltitudine di messaggi SMS inviati sui telefoni cellulari per scuotere la coscienza dei fedeli sembra aver sortito effetto. "Messico - avvertiva uno di questi -: sei sicuro che LUI permetterà la nostra religione cattolica? Santa Maria di Guadalupe: salva la nostra Patria e conserva la nostra Fede. Vota. Motiva". Non è stato troppo tardi per i miracoli.

12) Ha responsabilità l'EZLN per questi risultati? Avrebbero dovuto appoggiare López Obrador? Un ipotetico appoggio dello zapatismo ad AMLO non avrebbe fatto altro che rafforzare la campagna di paura panista e spaventare possibili elettori.

13) Il Messico vive oggi un nuovo 1988. A quel tempo la "caduta del sistema" strappò la vittoria a Cuauhtémoc Cárdenas. Il 2 luglio il colpo di Stato tecnico della destra vuole strappare la vittoria a López Obrador. Ma il paese del 2006 non è quello del 1998. Ora conta su un'esperienza organizzativa e di resistenza che allora non esisteva. La nazione è seduta su una polveriera sul punto di esplodere e la presa in giro della volontà popolare potrebbe accendere la miccia. Che nessuno si illuda su quanto potrà accadere nei prossimi giorni.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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