La Jornada - Domenica 4 giugno 2006
Comuneros chiedono di dialogare col governo statale per stabilire delle tariffe modeste
Tagliano l'energia elettrica ad un municipio chiapaneco per debiti dal 1994
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

La Commissione Federale di Elettricità ha abbattuto tre pali di cemento ed ha tagliato i cavi dell'alta tensione per impedire agli abitanti di Nicolás Ruiz di ricollegarsi al servizio di energia.

La Commissione Federale di Elettricità, CFE, ha tagliato il servizio di energia elettrica ai più di 5mila abitanti di questo municipio tzotzil, ad est della capitale dello stato, che sono in resistenza e non pagano le bollette dal 1994 per protesta contro le alte tariffe.

Segno Antonio López Díaz, presidente dei beni comunali di Nicolás Ruiz, ha raccontato che, con l'appoggio di decine di poliziotti federali e statali, personale della CFE ha tagliato la luce all'alba del giovedì. C'erano i poliziotti per impedire che gli abitanti ostacolassero l'operazione, come è successo le altre volte.

I lavoratori della parastatale hanno abbattuto tre pali di cemento e cavi dell'alta tensione - non sanno se con gru o camion - per impedire che gli utenti ricolleghino al servizio, come hanno già fatto altre volte.

Case, cliniche, scuole, commerci ed l'anagrafe di questo municipio - composto da tre quartieri urbani - sono da due giorni senza energia elettrica e, di conseguenza, senza i servizi di base come telefono ed acqua.

Perfino il municipio che paga circa 30mila pesos ogni due mesi per l'illuminazione pubblica, è senza energia elettrica.

Il leader comunitario ha detto che probabilmente l'operazione è avvenuta per vendetta, perché in questo municipio governato dal PRD, più di 5mila abitanti hanno aderito all'altra campagna zapatista.

Ed anche perché la sospensione del servizio coincide con la recente visita qui di Pio López Obrador, fratello di Andrés Manuel, candidato presidenziale della coalizione Per il Bene di Tutti (PRD-PT-convergenza).

Il taglio dei cavi per un tratto di due chilometri e le macerie dei pali sono nella comunità Ricardo Flores Magón, municipio vicino di Venustiano Carranza, e la CFE ha deviato la linea elettrica in modo che località confinanti che pagano il servizio non rimangano senza luce.

Questa mattina, i comuneros hanno deciso in assemblea generale di esigere dal governo dello stato e dall'ente parastatale che ricolleghino il servizio e che si proponga in un tavolo di dialogo una tariffa fissa, perché ci sono utenti che denunciano bollette fino a mille pesos, mentre hanno pochissimi elettrodomestici, ed inoltre sono contadini con entrate inferiori ai 40 pesos giornalieri.

Il taglio più recente al municipio di Nicolás Ruiz era successo a metà dell'anno scorso, ma gli abitanti avevano ricomprato i cavi e ristabilito il servizio con un costo di 90mila pesos, più la manodopera dei 695 comuneros che ci dedicarono due giorni di lavoro.

Il presidente dei beni comunali ha commentato che col proposito che gli utenti di Nicolás Ruiz cominciassero a pagare il servizio, il governo dello stato aveva coperto in gennaio un debito di 2 milioni 438.403 pesos.

Ma i comuneros avevano deciso, in un'assemblea del 26 marzo, di continuare la resistenza contro il pagamento e di rifiutare il programma Tariffa vita migliore, col quale le autorità statali pagherebbero i debiti e gli utenti cesserebbero la resistenza.

"Dato che abbiamo deciso di proseguire la resistenza, il governo dello stato ci fa pressioni affinché restituiamo il denaro che lui ha già pagato", ha spiegato López Díaz, sostendo che l'ente parastatale e le autorità statali stanno cercando di dividerli e di provocarli per far cessare il loro movimento.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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