Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani in Messico
Città del Messico, 4 giugno 2006

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

1. La Commissione ritiene comprovato che nell'operativo poliziesco realizzato in data 3 e 4 maggio ci sia stato un uso eccessivo della forza da parte della polizia contraria ai principi di proporzionalità, razionalità ed assoluta necessità che dovrebbe guidarla. Non sono stati rispettati gli standard internazionali di tutela dei diritti umani.

2. Per questo motivo la Commissione ritiene che le forze di polizia non abbiano operato nell'ambito dello Stato di diritto, come disposto dalla Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani, dai trattati internazionali sottoscritti e ratificati dal Messico e dalle leggi e regolamenti applicabili.

3. La Commissione ritiene che gli abusi della polizia hanno rappresentato una grave violazione di massa dei diritti umani che si è tradotta in una serie di presunti fatti criminali come le detenzioni illegali, la distruzione ingiustificata di abitazioni, la morte di una persona, un'aggressione con risultato di morte cerebrale, azioni di tortura, molteplici aggressioni fisiche, verbali e morali, gravi attentati alla libertà sessuale (compreso lo stupro), violazione dei diritti legali dei detenuti, tra molti altri.

4. La Commissione ritiene che l'ammissione da parte delle stesse autorità di eccessi o abusi da parte della polizia, non implica una sufficiente 'assunzione di responsabilità' da parte dello Stato. Dovrebbero essere identificate, processate e sanzionate le autorità federali e statali che, per omissione o per azione, hanno partecipato all'elaborazione o pianificazione dell'operativo così come della sua esecuzione.

5. La Commissione ritiene che le prime misure nell'assunzione di queste responsabilità dovrebbero essere:

  1. la sospensione immediata del Commissario Generale dell'Agenzia Statale di Sicurezza, il Sig. Wilfrido Robledo Madrid così come del comandante David Pintado Espinos, massimo responsabile di polizia dell'operativo della polizia statale;
  2. la sospensione immediata del responsabile dell'operativo della Polizia Federale Preventiva, l'Incaricato Alejandro Eduardo Martínez Aduna, e del Capo di Stato Maggiore, il Generale di Brigata Ardelio Vargas Fosado.

6. La Commissione ritiene che le gravi violazioni dei diritti umani descritti in questa Relazione sono conseguenza diretta del problema strutturale di impunità di cui hanno goduto, storicamente e fino ad oggi, gli agenti dei diversi corpi di sicurezza messicani nell'esercizio della loro funzione pubblica. In questo senso, la Commissione ritiene che sia imprescindibile che si promuovano in maniera immediata le riforme legali necessarie per perseguire con maggiore efficacia i crimini commessi dagli agenti di polizia così come appurare le responsabilità dei loro superiori gerarchici. In futuro si deve sradicare qualsiasi situazione di impunità.

7. La Commissione ritiene che si deve dotare il sistema giuridico degli strumenti idonei per implementare gli standard internazionali in materia di uso della forza e delle armi per garantire il rispetto dei diritti umani. Nello stesso tempo, deve essere evitato di incorporare membri dell'Esercito Messicano in operazioni di polizia.

8. La Commissione ritiene che si dovrebbe procedere con la maggiore diligenza e celerità possibile alla verifica e chiarimento dei fatti accaduti in Atenco. In questo senso, la Commissione esprime la sua preoccupazione giacché l'inizio della campagna elettorale stia provocando un ritardo ingiustificabile nell'investigazione e perseguimento degli agenti di polizia responsabili delle violazioni dei diritti umani descritti in questa Relazione.

9. La Commissione ritiene che l'ammissione da parte delle stesse autorità che si siano commessi eccessi o abusi da parte della polizia, non implica una sufficiente assunzione delle responsabilità da parte dello Stato. Devono essere identificati, processare e sanzionati tutti coloro che, per omissione o per azione, hanno partecipato all'elaborazione o pianificazione dell'operativo così come agli eccessi nella sua esecuzione. Inoltre dovrebbe essere risarcito il danno causato alle vittime e predisporre le misure opportune affinché situazioni come quelle descritte non si ripetano in futuro.

10. La Commissione ritiene necessaria l'immediato rilascio delle persone arrestate ancora detenute nelle prigioni di "Santiaguito" e "La Palma", in base al principio della presunzione di innocenza. Ugualmente, considera improrogabile la revoca dei provvedimenti di espulsione nei confronti delle persone straniere fermate nell'operativo di polizia.

11. La Commissione esorta tutti gli attori politici, la società civile in generale ed in particolare le organizzazioni in difesa dei diritti umani, tanto nazionali quanto internazionali, ad esercitare, nella loro posizione di garanti della democrazia, una funzione attiva di controllo e supervisione dell'operato dei poteri pubblici come garanti della democrazia. In questo senso, la Commissione comunica il suo impegno nel mantenimento del lavoro di osservazione civile iniziato e a tale effetto pensa di stabilire una commissione di seguimento delle raccomandazioni. Nello stesso tempo, la Commissione ha messo in moto i meccanismi di protezione internazionale dei diritti umani, in concrete comunicazioni urgenti alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani e diversi Relatori Speciali delle Nazioni Unite. Infine, consideriamo i fatti denunciati nella presente ancora più rilevanti per il fatto che il Messico ostenti attualmente la presidenza nel Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

12. La Commissione ritiene che esista un insieme minimo di misure di risarcimento dei danni individuali e collettivi causati che dovrebbero essere adottate in modo immediato. Le misure di risarcimento dovrebbero essere concordate con le vittime e, come minimo, seguire la giurisprudenza stabilita dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani per situazioni simili alla presente:

13. Il ristabilimento della convivenza è un processo complesso che va molto oltre la ricerca della verità o la giustizia per trovare in ultima istanza le cause originali del conflitto. Con molta frequenza queste hanno radici in ragioni strutturali (povertà, disuguale accesso alle risorse, assenza di accesso reale ai canali di partecipazione politica, ecc.). In questo senso il principale strumento riparatore per il popolo di San Salvador Atenco e la principale domanda raccolta ripetutamente nelle interviste realizzate con gli abitanti, è quella di risolvere le cause originali del conflitto analizzate in questa relazione. Per questo, risolvere in maniera giusta ed adeguata le rivendicazioni nell'assistenza all'istruzione o alla salute, la viabilità e le opere pubbliche o la gestione degli spazi pubblici, per citare alcuni degli elementi più noti, sono, senza alcun dubbio, il principale elemento riparatore.

Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani in Messico
Città del Messico, 4 giugno 2006
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