Le autorità elettorali provocano una crisi non annunciando i risultati
Da Atenco ad Oaxaca, la repressione dello Stato si punisce nelle urne

Al Giordano - 3 luglio 2006 - in Narcoesfera

Il Consigliere Presidente dell'Istituto Federale Elettorale (IFE) del Messico, Luis Carlos Ugalde, è intervenuto su tutti canali televisivi nazionali alle 11 della notte, ora alla quale, come aveva assicurato per settimane, avrebbe dichiarato un vincitore definitivo.

Come se stesse passando per una dogana tra il passato ed il futuro, non aveva niente da dichiarare.

Non c'è ancora un vincitore nella lotta per la Presidenza in Messico: né oggi, né martedì. Il conteggio manuale dei voti comincia a partire da mercoledì, 5 luglio. Il presentatore di Televisa, Carlos Loret de Mola, pronostica che, quindi, il processo di conteggio dei voti sarà "lungo, lungo, lungo".

Andrés Manuel López Obrador dice che ha vinto con un margine di più di 500.000 voti e che l'IFE "dovrà rispettare la nostra vittoria".

Felipe Calderón, da parte sua, afferma d'aver vinto pure lui.

I media nazionali ed internazionali hanno una storia gigante da sviluppare giorno dopo giorno o per settimane.

E c'è anche… Oaxaca…

Un'ora dopo che le urne si erano chiuse ieri sera in Messico, il 15 per cento dei risultati preliminari dell'IFE (che non sono stati confermati dai conteggi ufficiali di ogni centro di votazione) presentavano Calderón con 5 punti di vantaggio (al 39 per cento di fronte al 34 per cento ottenuto da López Obrador).

Quattro ore più tardi, all'1 e 20 a.m., con quasi il 62 per cento dei distretti contati, il margine di Calderón era diminuito di 1,4 punti. Cioè si era al 37,57 per cento per Calderón ed al 36,13 per López Obrador.

Ed i 16 stati dove López Obrador sta superando Calderón non avevano riportato ancora tanti voti come gli altri, dove Calderón andava avanti: il conteggio sarà sempre più e più serrato e potrebbe inclinarsi improvvisamente dall'altro lato.

Ma in qualsiasi caso, lo Stato sta entrando in una vera crisi per il ritardo, provocando ancora più dubbi sui risultati ufficiali.

Qui ci sono due stati con risultati molto interessanti:

1. Oaxaca: con solo il 40 per cento dei voti contati, i risultati, all'1 e 30 della mattina, erano i seguenti:

Tutto questo, in uno stato dominato dal PRI dove il noto attacco del governatore Ulises Ruiz contro i maestri in sciopero il 14 giugno, ha chiaramente provocato un "voto di punizione" contro il PRI ed il PAN, come promesso dall'Assemblea Popolare. Leggete l'ultimo reportage di Nancy Davies, di sabato scorso che riassume la rivolta, contro il sistema, che si programma ad Oaxaca nei prossimi giorni.

Questo stato non aspetterà che si ricontino i voti. Si tratta di una situazione nuova: uno stato intero si trova alle porte di una ribellione pacifica e di carattere civile, con un'idea molto "altra" di fronte a quello che deve essere una democrazia autentica.

2. Stato del Messico:

Con approssimativamente l'80 per cento dei voti contati, i risultati nello stato più popoloso del paese sono:

Questo è un altro stato dove un governatore priíista, questa volta Enrique Peña Nieto, ha ordinato le incursioni poliziesche in Texcoco ed Atenco. Le proporzioni del "voto di punizione" sono, dunque… castigatrici.

Quindi, si sa già: porta avanti la repressione violenta contro i movimenti sociali ed affronterai la vendetta nelle urne.

Nei giorni che verranno, i problemi di credibilità dello Stato diventeranno sempre di più evidenti: l'incredulità di fronte al sistema aumenterà, usciranno prove di frode elettorale e Oaxaca, in particolare, verrà fuori come una lotta esemplare "dal basso", sotto la luce abbagliante dei media nazionali ed internazionali.

In questo momento post-elettorale ci sono più cose in gioco che durante lo sviluppo stesso della contesa. Tutto il mondo starà guardando. Il sistema, per quanto abbia insistito nel meraviglioso e pulito che sarebbero state le elezioni messicane, non ha potuto tirar fuori ieri sera un risultato definitivo. Il dolore, la rabbia e la sfiducia che per tanto tempo stavano bollendo a fuoco lento stanno per traboccare.

Qualche domanda?

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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