La Jornada - Lunedì 2 ottobre 2006
"Bisogna costruire una proposta di sinistra anticapitalista"
ONG ed EZLN esortano a restare in allerta rispetto alla repressione in Oaxaca
KARINA AVILES

In una riunione con la direzione zapatista, rappresentanti di organizzazioni sociali hanno segnalato che la crisi politica è arrivata al suo culmine ed anche se "quelli in alto" hanno perpetrato una frode elettorale ritenendo che il PRD non sia sufficientemente allineato, in ogni modo esiste una "coalizione istituzionalista" - alla quale partecipano i tre principali partiti - per fare causa comune in favore del pragmatismo, i limiti del potere e la corruzione.

Durante un incontro al quale hanno partecipato il subcomandante Marcos ed i comandanti Tacho, Zebedeo, David, Grabiela, Miriam, Gema, Hortensia, e la piccola Lupita, nominata la delegata cinque un quarto, le organizzazioni hanno rilevato che non esiste altra soluzione che costruire una proposta di sinistra anticapitalista che sia capace di generare un vero cambiamento.

Hanno inoltre condannato il tentativo del governo di utilizzare le "forze repressive" contro il movimento dell'Assemblea Popolare dei Popoli Oaxaqueños (APPO). "È necessario stare all'erta e dare la massima solidarietà possibile ai ribelli" di quell'entità, hanno dichiarato.

Durante la riunione realizzata nel quartiere Agrícola Oriental, i rappresentanti delle organizzazioni hanno presentato un'analisi della situazione politica del paese. Daniel González, dell'Unità Operaia e Socialista, ha affermato che come conseguenza della frode elettorale, i poteri pubblici hanno perso legittimità e le sue istituzioni sono prigioniere del deterioramento e del discredito: PRI, PAN e PRD, gli organismi elettorali, le centrali ufficiali, tra molti altri.

Ha aggiunto che in questo processo la "opposizione istituzionalista" ha mostrato uno dei suoi peggiori attributi che, come ha detto, è "l'incoerenza". Così, ha aggiunto, mentre Andrés Manuel López Obrador ha mandato al diavolo le istituzioni, i candidati vincitori della coalizione Per il Bene di tutti hanno occupato le loro poltrone in quelle stesse istituzioni.

"Anche se Felipe Calderón è stato imposto con la frode e nessuno può ancora assicurare che assumerà la Presidenza, sorge il rischio che si approfondiscano i piani economici neoliberali, con la sequela di povertà, una maggiore repressione e retrocessione dei diritti", ha avvertito.

Da parte sua, Sergio Almaguer Cosío, del Partito dei Comunisti, ha dichiarato che di fronte ad una crisi in cui chi detiene il potere cerca di mettere le toppe a ciò che chiamano governabilità, è necessario che tutti gli sfruttati si uniscano per costruire un'alternativa comune.

Eli Homero Aguilar, del Fronte Popolare Francisco Villa Indipendente, ha parlato della sottomissione ai poteri del monopolio in cui "ci stanno anche tutti i partiti". Ha segnalato che il PRI è "crimine organizzato". Il PAN, ha aggiunto, è stato la continuità del progetto neoliberale, ed il PRD "sta nella logica degli ex priisti, in una impropriamente chiamata sinistra". Ha affermato che c'è conflitto all'interno della classe politica, ma non è una battaglia contro il sistema o che metta in discussione i privilegi.

Al termine della riunione dei rappresentanti sociali, il delegato Zero ha letto un racconto dedicato alla delegata cinque un quarto, dove si faceva riferimento al vissuto dei bambini.

È stato comunicato che Marcos continuerà il percorso dell'altra campagna per il nord del paese, mentre una parte della comandancia rimarrà nel Distretto Federale.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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