Los de Abajo - La Jornada - Sabato 2 settembre 2006
Gloria Muñoz Ramírez
Condanna mondiale della repressione ad Atenco

La brutale repressione esercitata a San Salvador Atenco compie questa settimana quattro mesi, tempo nel quale organizzazioni, collettivi e singoli individui di tutto il mondo hanno chiesto la liberazione dei 27 detenuti politici (più quelli che affrontano il processo penale da fuori) e la punizione dei colpevoli di violazioni e torture commesse dalla polizia.

Oltre alle comunità zapatiste, non si ricorda un altro movimento in Messico che abbia convocato più di 200 mobilitazioni in quasi 80 città del mondo, tutte di protesta per la repressione ed in solidarietà con i detenuti e le detenute. Dallo scorso 3 maggio, appena alcune ore dopo il brutale sgombero dei fioristi di Texcoco, e dopo la repressione del 4 maggio nella città di Atenco, si è attivata la rete internazionale con azioni di protesta di fronte a consolati ed ambasciate messicane, cortei e meeting in piazze pubbliche, incontri e tavoli informativi, oltre ad una serie di mobilitazioni in decine di paesi di America, Europa ed Oceania (con adesioni e messaggi di appoggio provenienti da Africa ed Asia).

In agosto, gruppi di attivisti degli Stati Uniti hanno manifestato davanti al consolato del Messico a Los Angeles, mentre a Houston, Texas, il Movimento di Azione Internazionale Zapatista (MAIZ) ha organizzato un forum informativo e la proiezione di un video sui fatti di Atenco. Altre due mobilitazioni si sono svolte recentemente a Barcellona. La prima nellla Rambla de Canaletes, dove sono stati stesi tre striscioni che chiedevano la liberazione dei detenuti politici di Atenco e la sospensione della repressione in Messico, in particolare a Atenco, Roberto Barrios, Chiapas, e Oaxaca.

"Non possiamo permettere che questi crimini rimangano impuniti", ha dichiarato il Collettivo di Solidarietà con la Ribellione Zapatista di Barcellona nel volantino distribuito nella Rambla de Canaletes.

Appena lo scorso 29 agosto sono tornati a mobilitarsi in questa città catalana, davanti agli uffici del consolato messicano, per denunciare "la mancanza di rispetto dei diritti umani che c'è in Messico e chiedere la liberazione immediata delle e dei detenuti politici".

D'altra parte, dall'Argentina circola una lettera nella quale la Rete di Solidarietà di Vicente López sottolinea che alla lotta di quelli in basso "in Messico il potere ha risposto con repressione, persecuzione, tortura, stupri e morti".

Un'altra denuncia, firmata da 135 organizzazioni e collettivi di 15 paesi di America ed Europa, condanna "i terribili avvenimenti" a San Salvador Atenco ed avverte che si manterranno attenti alla situazione dei detenuti. "Mandiano a tutte e tutti loro, ed al resto degli accusati, la nostra parola di solidarietà sorella", segnalano contadini, studenti, operai, lavoratrici sessuali, accademici ed intellettuali che firmano la missiva.

Atenco, Chiapas, Oaxaca. Repressione, omicidi, sparizioni, torture, prigione e sgomebri. La mobilitazione e la denuncia nel mondo deve continuare.

[losylasdeabajo@yahoo.com.mx]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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