da La Jornada - Venerdì 2 giugno 2006
La governabilità è minata, lo scenario è propizio per nuovi movimenti armati
Allerta Chiapas, Michoacán, Oaxaca e Guerriero, per Madrazo sono i punti pericolosi
CIRO PÉREZ SILVA - INVIATO

Ocosingo, Chis, 1º giugno - La mancata soluzione del conflitto con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e la crescente disuguaglianza nella distribuzione delle entrate, minano la governabilità e sono uno scenario propizio per nuovi movimenti armati e rivendicazioni sociali negli stati come Michoacán, Oaxaca e Guerriero, ha sostenuto nella regione Selva di questo stato il candidato presidenziale del PRI-PVEM, Roberto Madrazo Pintado.

Davanti a circa 5mila indigeni tojolabales, tzotziles e tzeltales, il candidato ha parlato nel ''Incontro con la Selva Lacandona''. Madrazo ha domandato: "Verso dove va l'occupazione?". "In basso!", hanno risposto i presenti. "Verso dove va la luce?", ha insistito il tabasqueño ed il coro "In alto!".

Verso la fine, Roberto Madrazo ha offerto la soluzione dei conflitti agrari e del problema dei profughi, per motivi religiosi, temi di violenza quotidiana in questa zona dello stato.

Un conflitto lungo due sessenni

Poco prima, in un'intervista, l'aspirante alla presidenza ha detto che terrà una linea di "alta attenzione" per le zone indigene e le comunità autonome, soprattutto visto che sono trascorsi 12 anni senza che si sia data soluzione all'insurrezione armata dell'EZLN.

Ha avvertito che la crescente disuguaglianza ed il disinteresse del governo foxista per i problemi della campagna e degli indigeni è diventato un brodo di coltivazione per nuovi sollevamenti e rivendicazioni sociali. "Michoacán, Oaxaca, Guerriero, Chiapas, continuano ad essere segnati da ritardi sociali molto forti, molto marcati: c'è un'emarginazione crescente, la povertà è in aumento, non arrivano le risorse di Oportunidades, ci sono 23mila località di cui non ci si è più occupati dall'anno scorso in questi quattro stati, le risorse sono state deviate", ha accusato.

Ha ribadito che le risorse dei programmi sociali sono state canalizzate in gran parte verso gli stati più urbanizzati e non si sono risolti i vecchi conflitti agrari, "e non sappiamo perché si sia bloccato questo programma che urge per evitare i conflitti sociali in questa importante regione". Ha aggiunto che i governi priísti "stanno lavorando e stiamo invitandoli, nelle comunità indigene, a partecipare ai progetti produttivi, per poterci organizzare, per portare questa regione ad uno sviluppo integrale nella campagna. E questa è una delle domande centrali della gente nella zona".

Si tratta, ha precisato, di una regione molto ricca e produttiva, ma con una povertà impressionante, per cui è urgente vincere la disuguaglianza d'attenzione del governo federale verso queste zone "affinché non sorgano problemi di carattere sociale".

Ciò che ha salvato fino ad ora il governo foxista, ha insistito, è stato il prezzo del petrolio. "Senza ciò, questi movimenti sociali sarebbero già aumentati, perché l'abbandono continua a crescere, non c'è un progetto chiaro per i produttori per l'autoconsumo, non c'è organizzazione per risolvere i problemi della terra, non si sono comprati terreni come richiesto dalle comunità, non abbiamo le strade che stanno chiedendo da più di cinque anni, non ci sono progressi reali nella zona. Tuttavia, la gente è stata molto paziente, ha sopportato tutto".

Per quanto riguarda l'EZLN e la possibilità che si trasformi in un partito politico, Madrazo ha detto che lascerà che gli zapatisti "vadano avanti come convenga alla loro organizzazione e noi continueremo a fare il nostro lavoro nella campagna elettorale; non cerchiamo un punto di divergenza, perché ciò che c'è di mezzo è il futuro di moltissime comunità che continuano a vivere nella povertà e nell'oblio. Abbiamo bisogno che il Chiapas possa godere, per prima cosa, di un trattamento preferenziale per poter fare una politica sociale differente in questa regione che è molto produttiva in agricoltura, in allevamento e nel campo energetico. Questa zona non ha un trattamento preferenziale e questo ha approfondito le disuguaglianze sociali invece di diminuirle e ciò che bisogna fare è lavorare in primo luogo con loro, nell'organizzazione comunitaria. Dobbiamo sviluppare una politica sociale orientata verso la capacità di organizzazione delle comunità indigene che hanno un proprio modo di organizzarsi. Bisogna rispettare la loro organizzazione, bisogna lavorare con loro. Qui c'è un gran numero di organizzazioni sociali di tutta questa parte dello stato che hanno le loro proprie regole di lavoro, un loro senso comunitario, ma hanno un solo obiettivo: migliorare la qualità di vita".

Ha ribadito il vincolo tra l'EZLN, il PRD ed Atenco "è un tema di governabilità che richiede consensi, accordi, applicazione dello stato di diritto. Per noi è molto urgente che non si spezzi la governabilità, perché è l'asse per una buona politica estera, per la riforma dello Stato, è l'asse della politica di sviluppo di cui ha bisogno il paese e di un buon sviluppo regionale. Questo è il fulcro di quanto stiamo proponendo per il futuro affinché possiamo andare avanti...".

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home