La Jornada - Domenica 2 aprile 2006
Ha compiuto 478 anni dalla sua fondazione - La distruzione della sua architettura e dell'ambiente
Si allontana la possibilità che San Cristóbal sia dichiarata patrimonio dell'umanità
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis, 1º aprile - Con la possibilità sempre di più lontana di essere dichiarata patrimonio dell'umanità per la crescente distruzione della sua architettura e per l'alterazione del suo ambiente, San Cristóbal de Las Casas ha compiuto il 31 marzo, 478 anni da quando è stata fondata.

Questa città coloniale, che è una delle 10 più visitate in Messico da turisti nazionali e stranieri, fu fondata nel 1528 dal capitano spagnolo Diego de Mazariegos. È ubicata a circa 2.200 metri sul livello del mare, nella regione de Los Altos del Chiapas.

Al fine di evitare ancor più danni ai suoi 520 monumenti storici, funzionari e specialisti dello stato chiedono alle autorità federali che si applichi la Legge Federale sui Monumenti Storici e che si facciano campagne di coscientizzazione tra la popolazione.

Il sindaco Sergio Lobato García segnala che, per eludere la legge, molti proprietari di case ed edifici realizzano lavori clandestini di ristrutturazione di notte, per fare suddivisioni nei locali commerciali.

Il 28 marzo 1974 il governo federale decretò zona di monumenti storici un'area di 2,88 chilometri quadrati che comprende 246 isolati ed un totale di 520 immobili costruiti tra il secolo XVI e l'inzio del XX.

Ma, la mutilazione non è stata frenata. Secondo Jorge Alberto Ruiz Cacho, ex-delegato dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), San Cristóbal de Las Casas è stata distrutta o modificata per un 75 per cento.

25 anni fa, nel suo libro San Cristóbal de Las Casas nel racconto dei suoi storiografi, Francisco Santiago Cruz annotava: "Sono giunte le modificazioni architettoniche, a beneficio di un commercio che non si ferma né davanti alla bellezza né davanti alla storia. Sono arrivate le demolizioni, lasciando che le case cadessero a pezzi per approfittare a ricostruire da zero".

Mezzo milione di turisti nel 2005

Secondo il censimento del 2000, San Cristóbal aveva 132mila abitanti. Con il suo artigianato e la sua ricca e varia gastronomia, è una delle città più antiche fondate dagli spagnoli in America. La sua principale fonte di entrate è il turismo. Solo nel 2005, ci dice Lobato García, è stata visitata da mezzo milione di persone, in gran parte di altri paesi.

I suoi monumenti storici sono la sua principale attrattiva: tra le chiese spiccano La Cattedrale, Santo Domingo ed il suo ex-convento de EL Carmen -che nel 1993 fu consumato da un incendio, conservando però intatto il suo arco stile mudéjar, unico in Messico-, San Nicolás, Caritad, San Francisco, ecc.

Ruiz Cacho dice: "La cosa più bella della città è la sua pianta storica con la sua architettura nettamente coloniale, in vari stili: il plateresco che non fiorì (due case dove visse Diego de Mazariegos), il barocco ed il neoclassico (palazzo del municipio)".

Uno dei problemi che affronta la città per frenare la sua distruzione è la scarsità di personale dell'INAH, preposto per vigilare sull'adempienze alla legge. "Anche se non può essere una soluzione procedere contro così tanta gente, perché poi la Procura Generale della Repubblica non riuscirebbe a starci dietro", considera Ruiz Cacho.

Inoltre in città ci sono 118 insediamenti irregolari. La meta dell'amministrazione municipale è regolarizzarne tra i 70 e gli 80. Insomma questi sono i problemi che ostacolano una nomina a patrimonio dell'umanità, petizione presentata anni fa senza risultati per ora.


La città, centro focale de Los Altos
Elio Henríquez - corrispondente

San Cristòbal de las Casas, Chis., 1º de abril. Considerata fino a fa qualche tempo "culla" della cultura del Chiapas, questa città è stata per secoli il centro focale economico e politico della zona de Los Altos.

Migliaia di tzotziles e tzeltales dei municipi di San Juan Chamula, Zinacantán, Chenalhó, San Andrés Larraínzar, Tenejapa, Huixtán, Oxchuc e Teopisca, ecc., la visitano giornalmente per comprare o vendere i loro prodotti.

A partire dal 1994, quando l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale si sollevò in armi, è proliferata la costruzione di hotel e ora si conta con una disponibilità di più di 2.500 stanze.

Molte persone convengono che se non fosse stato per Emilio Rabasa, il governatore che ha trasferito la capitale dello stato alla città di Tuxtla Gutiérrez, la distruzione dei monumenti storici di San Cristóbal de Las Casas sarebbe ora ancora maggiore.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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