La Jornada - Lunedì 2 gennaio 2006
Al suo passaggio per diverse comunità, il convoglio zapatista ha ricevuto saluti e acclamazioni
MARCOS E "PINGUINO" INIZIANO IL VIAGGIO IN MOTO
Nessun ostacolo al passaggio del quartiere militare di Rancho Nuevo
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 1º gennaio - Con il "pinguino" della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona sistemato nella cassetta posteriore della sua motocicletta "Sombraluz", il subcomandante Marcos è uscito questo mezzogiorno dal caracol di La Garrucha per iniziare il viaggio dell'Altra Campagna.

Con un casco nero che copriva interamente il passamontagna, in un primo momento è passato inosservato ai presenti. È poi iniziata una corsa pazza attraverso la valle in direzione di Ocosingo. Le televisioni, i fotografi, i reporter, i curiosi e lei spie cercavano di raggiungere il veicolo del delegato Zero e così sorpassavano i veicoli che lo scortavano.

Pochi chilometri più avanti, il motociclista ancora sconosciuto ha sollevato la visiera del casco e si è rivelato essere Marcos. La cassetta diceva: "EZLN. Attenzione: pinguino a bordo". Ci sono state quindi le prime foto e brevi dichiarazioni. I giornalisti gli domandavano "Come ti senti?", e lui rispondeva di sentirsi molto bene. Gli chiedevano se pensava di andare fino a San Cristobal sulla sua "Sombraluz", e lui rispondeva: "fino a Tijuana".

Su un camion di tre tonnellate stavano aggrappati alle grate del rimorchio tre incappucciati con scritto "EZLN" sulla schiena. Con il loro abbigliamento, contrassegnavano il convoglio. Molto dietro seguivano le decine di minibus, camion e camioncini con i quali si sono mosse le basi di appoggio zapatiste della regione selva tzeltal, per partecipare alla marcia-meeting questo pomeriggio a San Cristóbal de Las Casas.

C'erano anche automobili con a bordo osservatori nazionali ed internazionali e persone che hanno sottoscritto la Sesta. Lasciandosi dietro una nuvola di polvere, perché è stagione secca nella selva, l'anomalo convoglio correva dietro un subcomandante ed un pinguino-passeggero che faceva timidamente capolino dalla scatola posteriore di "Sombraluz". Questo pollo era già famoso e fotografato anche prima di oggi.

Al suo passaggio per le comunità zapatiste, centinaia di indigeni lo salutavano ed acclamavano, dicendogli addio. Perfino nei villaggi non zapatisti decine di curiosi e simpatizzanti hanno salutato il passaggio del polveroso convoglio.

Arrivato nella città di Ocosingo, il delegato Zero si è nuovamente fermato e, con sorpresa di tutti, ha fatto un'inversione a "u" e si è allontanato rapidamente in direzione contraria.

- Già se ne torna indietro - ha esclamato qualcuno.

- Deve aver dimenticato la pipa - ha scherzato un altro.

In realtà andava a fare benzina in una stazione che aveva appena lasciato dietro, così che hanno potuto vederlo i passeggeri di moltissimi veicoli che non riuscivano a raggiungerlo.

A questo punto la polizia di transito di Ocosingo era superata e, così come la polizia locale e la Federale Stradale brillavano di sconcerto.

Al di là della connotazione cheguevarista dei "viaggi della motocicletta", l'inaspettata (anche se prevista ed attesa) uscita di Marcos è stata lungamente seguita sullo sterrato che esce dalla selva e poi sull'asfalto della strada verso Rancho Nuevo e San Cristóbal.

All'incrocio di Cuxuljá, dove si trova il municipio autonomo Ernesto Che Guevara, l'aspettava un'altra valle di indigeni zapatisti.

Tirandosi per mettersi il giubbotto, togliere d'impaccio per un piccolo incoveniente la sua moto o impartire istruzioni ai veicoli della sua comitiva, il subcomandante Marcos ha raggiunto la strada Panamericana ed è passato davanti al quartiere militare di Rancho Nuevo, da dove è transitato liberamente.

Verso le ore 16, il motociclista mascherato (e con casco) è arrivato nella città di Jovel imboccando Avenida Insurgentes, assopita nella domenica dell'Anno Nuovo. Pochi isolati più avanti svoltava a sinistra e, sempre seguito dalla stampa, due isolati avanti svoltava ancora a sinistra, su Calle Allende, per sparire rapidamente dietro la porta da un garage che l'aspettava, aperta, di fianco a dove stava fino a poco tempo fa il Centro di Informazione Zapatista.

È arrivato così il delegato Zero, rappresentante della Commissione Sesta, alla prima tappa del suo annunciato viaggio di sei mesi per le 32 entità federative.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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