La Jornada - Domenica 1° ottobre 2006
Sono arrivati Marcos e gli altri delegati dal popolo mexiquense
L'EZLN invita a lottare a livello internazionale per la liberazione dei prigionieri di Atenco

RENE RAMÓN - CORRISPONDENTE

San Salvador Atenco, Méx, 30 settembre - Il subcomandante Marcos ed i sette comandanti del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (CCRI-CG-EZLN) hanno offerto il loro appoggio al Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (FPDT), che hanno invitato a riorganizzarsi per iniziare insieme a lottare a livello internazionale per la liberazione dei prigionieri politici di San Salvador Atenco. A circa 30 chilometri da Città del Messico, le delegate ed i delegati dell'EZLN, con il delegato Zero, hanno fatto coraggio a familiari ed amici delle 29 persone che si trovano ancora in prigione dopo l'operativo di polizia del 3 e del 4 maggio.

Oggi pomeriggio sono arrivati nella piazza municipale due camionette che portavano i visitatori. Da una sono scesi Grabiela, Zebedeo, Miriam, Gema, David, Tacho, Ortensia e sua figlia, Lupita, soprannominata delegata quinta e un quarto. Dall'altra unità è sceso il subcomandante Marcos. Sono entrati tutti nell'auditorio ejidale Emiliano Zapata, dove cinque dei sette delegati, compreso Marcos, hanno preso la parola. "Loro sono alcuni dei miei capi nell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, là nelle montagne del sudest messicano" - ha detto il delegato Zero presentando uno per uno i delegati e le delegate che sono stati gli unici ad occupare il palco, mentre lui stava in seconda fila, dietro di loro.

I comandanti e le comandanti del CCRI-CG-EZLN hanno espresso la loro solidarietà col FPDT ed hanno richiesto la liberazione dei dirigenti di questo movimento sociale e contadino, che è quello che ha impedito al governo di Vicente Fox di costruire sulle loro terre il nuovo aeroporto di Città del Messico.

All'inizio, il delegato Zero ha annunciato il calendario a partire da questo incontro: domani, 1º ottobre, apriranno "tutti i caracol" per diffondere la lotta di Atenco nel sudest messicano; il 9 l'EZLN inizia un percorso per il nord del paese e, per la fine dell'anno, ci sarà in Chiapas un incontro internazionale dei popoli.

David ha parlato con chiarezza agli atenquensi, ai membri del FPDT ed agli aderenti dello stato del Messico e del Distretto Federale all'altra campagna che erano presenti: "Il messaggio che portiamo dai popoli zapatisti è quello di non vendervi, che non vi arrendiate, che non vi umiliate. Noi tutti abbiamo diritto di reclamare il diritto e la giustizia, di essere presi in considerazione come popolo: non possiamo stare in silenzio davanti alle ingiustizie, davanti allo sfruttamento, davanti alla distruzione del nostro paese".

Durante la sua partecipazione, Ortensia, la delegata cinque, ha fatto coraggio ai membri del FPDT: "siamo con voi e vi accompagniamo nel vostro dolore, nella vostra lotta e nella ribellione che ogni giorno cresce in voi e nei vostri cuori. Con la vostra resistenza dimostrate che il governo non potrà mai umiliare i popoli organizzati".

Le parole dei rappresentanti del CCRI-CG-EZLN hanno commosso la maggioranza dei più di 300 presenti.

Doña Cata, moglie di Felipe Alvarez - detenuto nella prigione di massima sicurezza di La Palma -, non è riuscita a trattenere le lacrime e si è sfogata fra le braccia di Ortensia.

"Vogliamo dirvi - ha aggiunto Ortensia - di non perdere la speranza che presto o tardi saranno liberi, perché voi non avete commesso nessun reato, siete innocenti; il vostro unico reato è difendere le vostre terre, i vostri diritti, per questo sono in prigione e non è giusto".

Ha invitato ad unirsi per esigere la liberazione dei 29 detenuti, tra cui ci sono Ignacio del Valle, Felipe Alvarez e Jorge Galindo, e perché vengano puniti "gli autentici mandanti e responsabili diretti dei fatti in Atenco".

Tacho, delegato sette, ha assicurato che la detenzione dei membri del FPDT dimostra solo "la superbia del nemico che si è preso la sua vendetta" perché i contadini si erano opposti "al furto" delle loro terre per la costruzione dell'aeroporto.

"Il neoliberalismo ci vuole spogliare delle migliori terre per creare centri di divertimento (...), ma non li cederemo, lotteremo fino alle ultime conseguenze" ed ha assicurato che si sente orgoglioso della gente di Atenco, "la cui lotta è servita da esempio per altri popoli".

David, sesto dei delegati, ha insistito nell'unità dei popoli, perché: "se non c'organizziamo per lottare viviamo tutta la vita da fregati; per questo, l'unica via che abbiamo è quella di organizzarci: unirci, è la strada che abbiamo contro le minacce dei malgovernanti".

Marcos, che in questa occasione ha fatto solo da moderatore, ha annunciato che Grabiela, Miriam e Zebedeo rimarranno nel Distretto Federale per continuare la lotta per la liberazione dei prigionieri di Atenco, mentre Tacho, David, Gema, Ortensia e Lupita ritorneranno in Chiapas già domenica.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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