La Jornada - Giovedì 1° giugno 2006
In Brasile invitano ad un forum sull'altra campagna
Continua negli altri paesi il ripudio della repressione contro gli atenquenses
HERMANN BELLINGHAUSEN

Proseguono a livello internazionale le manifestazioni contro i fatti di Atenco di quasi un mese fa e per l'altra campagna nel suo livello "intergalattico". Ieri la protesta è stata a Bordeaux, Francia, fuori dal consolato messicano, nella libreria Mollat. E si annunciano atti all'ambasciata del Messico a Managua, Nicaragua, il 2 giugno; di fronte al consolato del nostro paese a Milano, il 4, e di nuovo a Vancouver, venerdì 9.

L'organizzazione Ação Rebelde Dignidade Candanga invita ad un incontro in Brasilia il 3 ed il 4 giugno per discutere l'altra campagna e la posizione che le organizzazioni indipendenti brasiliane adotteranno nei confronti delle prossime elezioni nel loro paese. Cioè, "il modo in cui i gruppi e le persone fuori dai partiti agiranno" nel periodo elettorale delle due nazioni.

In Mayagüez, Portorico, il Movimento Indipendista Nazionale Hostiano, "come popolo che ha sopra di sè la repressione dell'impero statunitense", ha espresso la sua solidarietà "con i nostri fratelli di San Salvador Atenco e l'altra campagna. Qui gli oppressori yankee hanno assassinato il nostro fratello Filiberto Ojeda Ríos, nel settembre scorso. Non è il primo indipendentista né l'ultimo che ci assassina l'impero".

Dalle tre Californie, i gruppi e gli individui aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona in entrambi i lati della frontiera hanno inviato un emotivo messaggio ai "compagni" di Atenco, Texcoco ed al Fronte dei Popoli in Difesa della Terra. Manifestano ammirazione verso i destinatari, "non solo per la loro organizzazione, per l'impegno, la dignità ed il coraggio a beneficio del popolo in basso, ma anche per quanto sono riusciti ad ottenere nel 2001, frenando l'apparato governativo con i suoi motori neoliberali ed evitando così l'esproprio illegale delle terre a beneficio dei grandi impresari in società con la classe politica.

Sappiate che abbiamo visto come avete subito repressione ed abusi da parte delle autorità durante i giorni 3 e 4 di maggio... così come la complicità dei mezzi di comunicazione che sono riusciti mettere un prezzo all'etica professionale. Sappiate che sentiamo quelle ingiustizie come nostre. Essendo aderenti dell'altra campagna, è nostro dovere rispondere ed appoggiare gli altri compagni aderenti".

I gruppi californiani sottolineano: "Saremo portavoci della nostra lotta in ogni istante ed in ogni luogo dove ci troviamo. Non perdete la volontà ed il coraggio davanti all'indifferenza dei governanti. Basta solo che vi guardiate attorno per sentire l'appoggio nazionale ed internazionale che continueremo a darvi, tangibile o no, ma senza dubbio fermo e presente. Siate sicuri che la vostra sofferenza non è stata né sarà invano, che non si spegnerà col tempo e che presto o tardi ci sarà giustizia per voi. E torneranno la serenità e la speranza nella vostra vita. Saranno gli oppressori, insieme alla loro banda di violentatori perversi, quelli che finiranno dell'altro lato delle sbarre di acciaio. Voi sarete liberi e parte di un nuovo Messico, di un nuovo mondo".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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